È un rientro nel circuito dai due volti, quello di Simona Halep dopo tre mesi di assenza. Al suo primo match dopo l’infortunio al polpaccio rimediato a Roma contro Kerber, la due volte campionessa del Masters 1000 canadese è stata in grado di lottare come nelle giornate migliori, restando in campo quasi tre ore (segnale più che positivo) ma alla fine è arrivata la sconfitta contro Danielle Collins, la giocatrice più in forma del circuito. Quest’ultima sta vivendo un vero e proprio momento di gloria: è passata dal non aver mai vinto un titolo WTA in carriera ad alzare due trofei uno dietro l’altro (Palermo e San Jose), e adesso contro l’ex numero 1 del mondo è arrivata la dodicesima vittoria consecutiva. “Non ricordo quando ho giocato così tante partite, ad essere sincera” ha detto la n. 28 de mondo.
La partita si è giocata molto sul piano fisico, come era prevedibile, e l’equilibrio iniziale è rimasto per tutta la durata del match. Collins alla fine l’ha spuntata 2-6 6-4 6-4 con un break all’ultimo game, concretizzando il tutto al quinto match point; a darle una grande mano sono stati i 38 colpi vincenti, alcuni dei quali provenienti direttamente dalla risposta. Grande incertezza c’è stata anche nel secondo set, potenzialmente decisivo per Halep dopo aver vinto facilmente il primo, ma la rumena ha sempre dovuto rincorrere, andando in svantaggio di un break già in apertura. Per tre volte è risuscita a rimettersi in carreggiata, ma alla fine le percentuali troppo basse con la seconda di servizio l’hanno condannata.
Dopo la partita, Collins ha confermato che il ginocchio le è andato in iper-estensione due volte durante la partita. Ha chiamato un medical time-out all’inizio del terzo set, dopo aver sentito il dolore spostarsi verso l’anca e l’area del quadricipite. “Dopo aver giocato una partita di due ore e mezza, sarebbe stato straziante dover staccare la spina e volevo davvero portare a termine la partita, vincendo o perdendo” ha detto Collins. “Sentivo che entrambe stavamo giocando a tennis così bene, è stata una partita così bella“.
Nel parziale decisivo, poi, era stata Simona a passare due volte in vantaggio ma ciò non è stato sufficiente. Nonostante la sconfitta, parlando con la stampa a fine partita, Halep si è detta ‘molto positiva su come ho giocato oggi’. “Un po’ inaspettato, perché dopo tre mesi in cui non puoi darti molto al tennis, vieni a giocare tre ore ad altissimo livello con qualcuno che ultimamente sta vincendo partite e tornei” ha spiegato Simona. “Quindi sono davvero contenta di come ho giocato.” L’unica nota dolente forse la battuta, la cui brutta prestazione non va cercata affatto nell’infortunio. “Mi sono sentita un po’ affaticata alla spalla nel tentativo di mantenere un livello così alto e il mio servizio non è stato d’aiuto“.
Ciò che invece sembra averla infastidita è proprio la pausa prima dell’ultimo set. “È stata dura per me, perché dopo due ore e mezza non è giusto fare più di 10 minuti di pausa prima del servizio. Penso che questa regola non sia per niente buona. Ma alcuni giocatori, quando non si fidano di poter vincere col loro gioco, chiedono l’intervento medica. Poi corrono meglio di prima. Così stanno le cose. Devo migliorare in questo aspetto. Mi è capitato già altre partite quando a fine gara l’avversaria chiama il medical time-out e io non riesco a restare lì fisicamente. A volte, quando sudi molto, perdi energia e la pausa non è buona in quel momento“. Da segnalare il fatto che Collins, a margine della vittoria in finale a Palermo, aveva imputato praticamente le stesse ‘colpe’ all’avversaria Ruse, rea di aver chiesto e ottenuto un MTO in un momento delicato della partita.
Torniamo però ad Halep. A causa dello stop di tre mesi è uscita dalla top 10 per la prima volta dopo 373 settimane consecutive, ma nel complesso è più che soddisfatta del suo rientro. “La cosa che mi ha sorpreso di più del mio livello? Il modo in cui ho sentito la palla. Ho avuto sensazioni molto, molto buone per questo credo di non essere lontana dal mio livello. Si tratta solo di ritrovare l’energia; ora almeno ho fiducia nel mio gioco“.
GLI ALTRI MATCH – La prossima avversaria di Collins sarà la sua connazionale Jessica Pegula. Anche lei durante la sessione serale ha messo a segno una vittoria di grande prestigio contro Anastasia Pavlyuchenkova, finalista del Roland Garros e fresca vincitrice della medaglia d’oro in doppio misto. Pegula ha vinto 1-6 6-3 6-2 sulla russa in una partita decisamente più rapida (un’ora e 51 minuti) nella quale l’americana, una volta trovate le contromisure al gioco dell’avversaria, non è stata mai impensierita nel punteggio. L’atmosfera del campo centrale di Montreal evidentemente ieri sera era particolarmente incline alle rimonte, e infatti anche l’ultimo match di giornata ha visto la tunisina Ons Jabeur vincere in tre set su Daria Kasatkina 2-6 6-3 6-4. La sfida (non) è stata la rivincita della finale di Birmingham di quest’anno, nella quale Jabeur aveva conquistato il suo primo titolo WTA in singolare. Ora la tunisina tornerà sul campo centrale giovedì sera per affrontare la campionessa in carica e testa di serie numero 2 Bianca Andreescu, in un attesissimo incontro di ottavi di finale.
In generale l’Omnium Banque Nationale di Monteal si sta rivelando un torneo estremamente equilibrato sul versante femminile e anche all’inizio della giornata di ieri molte partite si sono decise soltanto all’ultimo. Una di queste ha visto protagoniste Aryna Sanalenka, vincitrice per 7-6(4) 4-6 6-4 su Sloane Stephens: a per la quarta volta nel 2021 Sabalenka si è trovata vicina alla sconfitta in un match d’esordio, ma ha vinto gli ultimi cinque giochi e ha completato la rimonta in 2 ore e 25 minuti. “È stata una partita difficile e lei ha giocato così bene. Mi ha spinto all’esasperazione e non so in realtà come ho fatto a vincere“, ha detto Sabalenka nella sua intervista sul campo. “Sono davvero contenta di questa vittoria. Ero già negli spogliatoi a pensare a cosa sarebbe successo dopo: il doppio, i piani per le prossime settimane. Non so se è per questo che mi sono calmata e mi sono messa solo a giocare senza pensare ad altro“.
Non è riuscita invece a evitare l’eliminazione prematura la testa di serie n. 3 Elina Svitolina, alla sua prima partita da quando ha conquistato la medaglia di bronzo a Tokyo. Svitolina, campionessa di Montreal nel 2017, si è presentata al secondo turno con la numero 1 britannica Johanna Konta con un perfetto record di 5-0 negli scontri diretti e aveva anche preso un set di vantaggio, prima che Konta rimontasse fino al 3-6 6-3 6-2 finale. “Non è stata sicuramente una partita facile. Non l’ho mai battuta in carriera, quindi per me personalmente, questa è stata una vittoria enorme”, ha detto Konta. “Probabilmente è la giocatrice più tosta per me nel tour quindi sono abbastanza soddisfatta di me stessa”.