Fra la serata e la nottata di ieri si sono giocati gli ultimi cinque ottavi di finale del National Bank Open di Toronto; vediamo com’è andata.
MEDVEDEV FACILE – Il primo favorito del torneo Daniil Medvedev ha sconfitto facilmente James Duckworth per 6-2 6-4; l’australiano, che aveva eliminato Jannik Sinner al turno precedente, non riesce quindi a migliorare gli ottavi raggiunti qui e a Miami come miglior risultato 1000 in carriera. Medvedev ha dominato il primo set, perdendo appena cinque punti alla battuta e breakkando sul 2-2 e sul 4-2. Nel secondo sembrava poter chiudere altrettando rapidamente, ma al momento di servire per il match sul 5-2 ha avuto un momento di esitazione e ha concesso l’unica palla break dell’incontro, permettendo all’avversario di riavvicinarsi prima di tenere a 30 nel turno successivo e chiudere con il decimo ace.
Il N.2 ATP ha chiuso l’84 percento di punti vinti con la prima, quasi doppiando Duckworth negli scambi brevi per 46-24. Questo il suo commento post-match: “Ho colpito benissimo, tutto quello che volevo fare ha funzionato. Ho solo perso un po’ di concentrazione alla fine, mentre lui ha iniziato a giocare molto meglio, com’è normale che sia – tutti alzano il proprio livello quando hanno le spalle al muro. […] Non è sempre facile sentirsi così bene prima di un match: è in questo che i Big Three sono diversi, perché riescono a vincere le partite anche quando non sono al meglio”.
RIVINCITA CON HUBI – E ai quarti Medvedev troverà un avversario che in stagione ha già vinto un 1000 nordamericano, quell’Hubert Hurkacz che non è sempre continuo ma che quando arriva alle ultime fasi di un torneo è estremamente pericoloso; il polacco ha fra l’altro battuto Medvedev nei quarti di Wimbledon, rimontando nel quarto e nel quinto set al secondo giorno di gioco.
Nel suo ottavo, Hurkacz ha vinto un match di due ore e 38 minuti contro Nikoloz Basilashvili per 6-7(7) 6-4 6-4 in una partita segnata da oltre 100 errori non forzati complessivi. Il vincitore di Miami e Delray Beach ha servito alla grande, incoccando 22 ace per l’88 percento di punti vinti con la prima ed è stato bravo a non perdere la concentrazione dopo un primo set buttato: Hubi si è infatti visto rimontare dal 4-1 nel primo set e non ha sfruttato due set point non consecutivi sul 5-4, recriminando soprattutto sul rovescio in manovra messo in rete nella prima occasione. Giunti al tie-break, Basilashvili ha avuto due set point sul 6-4 prima di salvarne un terzo sul 6-7 (brutta risposta di dritto di Hurkacz sulla seconda al corpo) e chiudere con tre punti di fila grazie ad un altro errore di dritto dell’avversario (da fondo il polacco ha chiuso il parziale con due vincenti e ben 24 errori).
Come detto, però, da quel momento Hurkacz è stato impeccabile: ha breakkato nel primo game del secondo grazie a due doppi falli del georgiano e da quel momento ha perso solo cinque punti alla battuta (mai più di due in un gioco e tutti con la seconda, visto che con la prima è andato 16/16), controllando con agio e anzi mancando un’opportunità per il doppio break sul 3-2 in suo favore. Il terzo si è inizialmente incanalato su binari simili: Hurkacz ha strappato la battuta all’avversario nel terzo gioco con due splendidi vincenti lungolinea (un dritto e un rovescio) e ha poi mancato una palla per salire 5-2 e servizio. A quel punto, però, Basilashvili è riuscito a contenere gli errori (che alla fine saranno comunque 51) e si è procurato una palla break sul 3-4 mettendo un dritto centrale sulla riga; Hurkacz è però stato bravissimo a contenere le accelerazioni dell’avversario, vincendo un punto in cui l’inerzia è sembrata girare in più circostanze. Andato a servire per il match, Hubi si è trovato in acque ancora più profonde, finendo sotto 0-40 con un brutto dritto in corridoio (53 non forzati per lui): anche in quella situazione, tuttavia, è riuscito a scuotersi, salvando la prima palla break a rete, la seconda con un servizio a uscire e la terza con un ace, prima di chiudere al secondo match point. Per lui sarà il terzo quarto di finale in un 1000, tutti in Nord America.
MONFILS VINCE DUE MATCH DI FILA – Gael Monfils ha battuto Frances Tiafoe per 6-1 7-6(2), tornando nei quarti di un 1000 per la prima volta da Bercy 2019 e vincendo due incontri di fila per la prima volta da Dubai 2020, entrambi tornei pre-pandemici. Un bel segnale per LaMonf, che dopo il duro incontro di secondo turno con Millman ha vinto il primo set di ieri sera in assoluta scioltezza, avendo a sua disposizione anche un set point non sfruttato per il bagel – 87 percento di punti con la prima e solo cinque non forzati per lui, contro i 14 dell’avversario.
Nel secondo Tiafoe ha salvato una palla break sull’1-1 con una bella stop volley di dritto, ma si è comunque trovato a rincorrere quando ha perso la battuta nel quinto gioco sbagliando una smorzata e un rovescio. In quel frangente lo statunitense è però riuscito a tornare in partita: dopo un intervento del fisio, ha impattato sul 4-4 anche grazie ad un brutto smash sbagliato da Monfils, il quale ha però dominato il tie-break per 7-2 vincendo gli ultimi quattro punti.
OPELKA E BAUTISTA SOPRAVVIVONO – L’ultimo quarto di finale vedrà di fronte Reilly Opelka e Roberto Bautista Agut; entrambi hanno salvato match point nei rispettivi terzi turni con Lloyd Harris e Diego Schwartzman.
Lo statunitense ha battuto Harris “à la Michael Stich“, senza mai strappargli la battuta e portando a casa nove punti in meno sulla strada del 4-6 7-6(6) 7-6(4) finale. Il sudafricano ha dominato il primo set, portandosi avanti 2-1 e servizio su uno schiaffo al volo malamente sbagliato da Opelka prima di avere palle per il doppio break sia nel quinto che nel settimo gioco – in aggiunta ha perso solo tre punti al servizio nel parziale. Nel secondo, il finalista di Dubai 2021 ha avuto una grande chance di scappare definitivamente quando è salito a palla break sull’1-1 con un bel lob, ma Opelka si è salvato con l’ace esterno e da quel momento ha tenuto con più tranquillità, portando il set al tie-break. Nel game di spareggio Harris ha recuperato immediatamente un mini-break impattando sul 2-2, e si è guadagnato un match point sul 6-5 grazie ad un errore di rovescio dell’avversario; Opelka ha però servito violentemente al corpo, cancellando il pericolo con una volée di rovescio, e salito a sua volta a set point ha sfruttato un brutto errore di dritto di Harris per allungare l’incontro.
Anche nel terzo Harris ha mancato una chance iniziale, quando nel secondo gioco un gran dritto di Opelka gli ha impedito di salire 2-0. A quel punto lo statunitense ha avuto le uniche due palle break di giornata sul 4-4 15-40, ma Harris ha infilato un ace (21 a testa il computo finale) e vinto lo scambio successivo, tenendo per il 5-4. Anche questo set si è quindi concluso al tie-break, ma con molto meno drama: Harris si è portato sul 2-0, ma Opelka ha recuperato rapidamente e ha trovato l’allungo decisivo sul 5-3, tenendo gli ultimi due servizi per la vittoria. Terzo quarto di finale in carriera per lui dopo Cincinnati/New York 2020 e Roma 2021 (nella seconda occasione arrivò in semi).
Match point salvati anche da Roberto Bautista Agut, che in un match di puro attrito (oltre la metà degli scambi sono andati sopra i cinque colpi) ha eliminato Diego Schwartzman per 6-3 3-6 7-5. Il primo set è stato segnato dagli 11 errori non forzati di rovescio del Peque, il quale, privo del suo colpo migliore, non è riuscito ad imbastire granché in risposta: dopo un break a suo favore nel primo set (subito restituito), l’argentino ha perso la battuta per il 2-4 e non è riuscito a trovare spiragli per rimontare.
Anche nel secondo Schwartzman si è portato avanti di un break solo per restituirlo subito, ma giocando un tennis molto più propositivo e parco di errori ha messo la freccia per il 4-2, e stavolta è riuscito a difendere il vantaggio (pur dovendo salvare una palla break sul 5-3 addirittura con un servizio vincente al corpo) e ad allungare la contesa. Il terzo set è stato durissimo, durando quasi un’ora e mezza: Schwartzman sembrava avere il momentum, breakkando a zero e salvando una palla break per scappare avanti 3-1. Bautista è riuscito a pareggiare sul 3-3, solo per riperdere immediatamente il terreno guadagnato e trovarsi ad un passo dal baratro sul 4-5, quando Schwartzman ha avuto tre match point non consecutivi. Apparentemente esausto, il tennista di Vila Real le ha salvate tutte (tre errori di rovescio di Schwartzman) e ha cancellato una palla break sul 5-5 con servizio e dritto, riuscendo a ribaltare l’incontro: dopo aver sprecato un primo match point in risposta, se n’è guadagnato un secondo vincendo uno scambio da 26 colpi con uno sventaglio vincente di dritto, trionfando su un errore bimane del Peque.