Daniil Medvedev stavolta riesce a far suo l’Open del Canada (o National Bank Open) battendo Reilly Opelka per 6-4 6-3 in 85 minuti a Toronto. Fantastica prestazione difensiva del russo, che ha vinto il punto in 15 delle 25 occasioni in cui Opelka è sceso a rete e portato l’avversario a commettere tanti errori; ha anche finito per vincere, e nettamente, la sfida sulla prima di servizio, conquistando l’88 percento dei punti contro il 63 del 2.11 statunitense.
Si tratta della quarta vittoria in cinque confronti diretti su Opelka per lui, la seconda dell’anno dopo quella del terzo turno del Roland Garros; lo statunitense si consola però con la soddisfazione di diventare il primo giocatore americano a partire da domani. Una settimana che per Daniil era iniziata con grande nervosismo durante il match di secondo turno con Bublik si chiude così nel migliore dei modi, con due successi estremamente enfatici su due dei migliori servizi al mondo che gli permettono di diventare il primo russo a vincere il titolo in Canada dai tempi di Marat Safin nel 2000 dopo aver perso la finale del 2019 contro Nadal.
“Non avrei mai potuto sognare di vincere quattro titoli 1000 a un certo punto, avevo obiettivi molto meno ambiziosi, soprattutto perché Roger, Rafa e Nole sono così dominanti“, ha detto Medvedev dopo la partita. “Giocare in Canada e a Cincinnati è sempre un buon test per lo US Open, ora vedrò come sta il mio corpo e cercherò di fare bene anche nel torneo della prossima settimana“.
IL MATCH – Come segnalato dal sito dell’ATP, contro Isner il russo aveva scelto di rispondere più avanti del solito per non soffrire le traiettorie liftate dei servizi di Long John. All’inizio della finale, però, ha deciso almeno inizialmente di tornare in braccio ai ballboy (se non in poche circostanze) per cercare di far partire lo scambio. Opelka però ha iniziato con grande solidità, privilegiando quasi solamente il servizio esterno nel primo game. Questa la posizione in risposta di Medvedev nel primo set, letteralmente fuori scala:
Il piano partita dello statunitense era chiaramente quello di evitare le ragnatele dello scambio prolungato a tutti i costi, e almeno inizialmente la tattica ha funzionato, fra frequenti discese a rete e accelerazioni di dritto da drag racing (quasi la metà dei suoi dritti sono stati tirati lungolinea); ça va sans dire, con il passare dei minuti anche la velocità del servizio è salita, dandogli molti punti rapidi.
Avanti 2-1, però, Opelka ha improvvisamente scelto la direzione opposta, addormentando il primo scambio con lo slice e inducendo Medvedev all’errore di dritto; innervosito, la tds N.1 ha commesso due doppi falli per lo 0-40, ma fiutato il pericolo ha ritrovato consistenza e cancellato le tre chance senza troppi patemi (13/14 con la prima nel set nonostante percentuali un po’ basse), e nel gioco successivo si è procurato una palla break con un blitz improvviso sulla seconda a uscire dell’avversario, portandosi 3-2 e servizio con un perfetto passante di rovescio lungolinea from downtown:
Fattosi strada nella psiche del grande battitore, Medvedev ha approfittato di un altro doppio fallo, e con una straordinaria difesa suggellata dal suo classico passante di dritto “potete leggere la marca” si è procurato due palle break per andare a servire per il set, impallinando ripetutamente il rivale a rete. A quel punto è stato un po’ troppo remissivo, tuttavia, e Opelka ha salvato entrambi i quasi set point a rete, “obbligandolo” a chiudere il set al servizio sul 6-4.
Il pattern è proseguito all’inizio del secondo: Medvedev riusciva a far partire lo scambio da lontano (nonostante Opelka abbia iniziato con 14 prime su 17 in campo) per poi trovare passanti complicati come quello di dritto che gli ha dato una palla break nel primo game. Stranamente ha però sbagliato la risposta successiva, permettendo ad Opelka di tenere la battuta.
Il dubbio ha però continuato a serpeggiare in ogni punto giocato dallo statunitense, che nel turno successivo ha perso completamente la trebisonda: smash sbagliato, bizzarro attacco di dritto tagliato, volée in rete, doppio fallo, e break servito. Pur trovando poche prime (3/9 nei primi due turni), Medvedev non ha avuto problemi a tenere il servizio, almeno fino al 3-2 in suo favore, allorché Opelka ha deciso di rischiare il tutto per tutto con due grandi accelerazioni lungolinea (la prima di rovescio), ottenendo una palla break in virtù di un doppio fallo del N.2 ATP.
Nello scambio successivo l’americano ha giocato con grande accortezza, mixando con lo slice fino al momento della botta bimane apparentemente definitiva, ma Medvedev è riuscito a rintuzzare; a quel punto Opelka non sapeva letteralmente più cosa tentare per aver ragione del tentacolare avversario, e ha tentato una smorzata terminata però larga, e anche il passante di dritto successivo si è fermato sul nastro, dando il là al 4-2 Medvedev.
Va dato merito ad Opelka di aver tentato davvero di tirare ogni colpo, ma il suo avversario, counterpuncher di stirpe, è in grado di salire di colpi anche e soprattutto come funzione degli attacchi più accorati, e nel gioco successivo ha vinto, anche grazie al nastro, un altro punto pugnace, guadagnandosi poi una palla del doppio break con una risposta profonda. Opelka è riuscito tuttavia a trovare l’ace con lo slice al centro, ed è riuscito ad allungare ulteriormente l’incontro. Questa la sgambata di Medvedev:
Avanti 5-3, Medvedev ha continuato a prendere tutto, non importa quanti lungolinea Opelka trovasse, e si è portato a match point con l’ennesimo passante; il titolo è arrivato subito dopo grazie ad un errore di dritto dell’avversario.
I NUMERI – Dodicesimo titolo per Medvedev (terzo del 2021) alla diciannovesima finale (quarta del 2021). Quinta finale 1000 e quattro titoli, il primo dell’anno. Il russo resta secondo nel ranking ma si porta al terzo posto nella Race.
Opelka ha invece perso una finale (la prima in un 1000) per la prima volta in carriera: aveva infatti vinto a Long Island 2019 e Delray Beach 2020. Il classe 1997 raggiungerà il best ranking di N.23 (primo giocatore USA), e sarà N.17 nella Race.