Camila Giorgi ha parlato a lungo con la stampa (incluso il nostro Vanni Gibertini) subito dopo la grande vittoria di Montreal su Karolina Pliskova, di gran lunga il trofeo più importante della sua carriera. Per quanto riguarda il match, ha spiegato di non aver mai sottovalutato l’avversaria, nemmeno quando conduceva di un set e di un break: “Questo è il tennis, anche se ero avanti 3-1 sapevo che non era finita e che qualcos’altro sarebbe potuto succedere, anche perché le condizioni erano abbastanza particolari, faceva molto caldo e c’era vento”.
Nel corso della finale ci sono stati anche dei brevi momenti di frustrazione, ma era pronta a gestirli: “Credo sia importante lasciar andare la tensione, ci sono tanti momenti di stress durante la partita, specialmente in queste condizioni e dopo sei match di fila”. Una delle prime domande ha poi riguardato i suoi festeggiamenti a dir poco composti, ma lei ha immediatamente voluto sottolineare quanto la vittoria contasse per lei: “Ero molto emozionata, ma non sono una che lo mostra esteriormente. Ovviamente sono molto felice”.
I FATTORI DEL SUCCESSO
L’aspetto più interessante della conferenza stampa di Giorgi ha riguardato un concetto espresso più volte nel corso della settimana: sì, ci sono state delle modifiche apportate al suo gioco e queste hanno avuto un ruolo, ma, allo stesso tempo, se ora ha conquistato un trofeo di tale livello è perché ha lavorato duramente per 25 anni. Quando le è stato chiesto se ci sia stata una chiave di volta nel corso della settimana, infatti, la giocatrice italiana ha risposto così: “Non c’è stato un momento decisivo, credo che questo sia solo il prodotto degli anni di lavoro. Eravamo sicuri che un risultato di questo tipo sarebbe arrivato, anche perché sono due mesi che gioco a questo livello”.
Tutti questi lustri di fatica non possono che portare alla figura di suo padre Sergio, di cui Camila ha parlato profusamente durante l’intervista e a cui ha dedicato la vittoria, dopo anni in cui il suo ruolo e i suoi metodi sono spesso stati criticati (che sia avvenuto a torto o ragione non è importante, perché ovviamente la percezione del proprio lavoro dall’interno del team è differente): “Questa vittoria è dedicata a lui, perché ha passato la vita a seguirmi. Ci siamo sentiti cento volte durante il torneo, è sempre con me, prima e dopo le partite, prima e dopo gli allenamenti. Lui è fantastico, e noi siamo una fantastica squadra, spero possa venire per i prossimi tornei. Era molto felice per questa vittoria, quando ci vedremo ci godremo il successo”.
In sostanza, Giorgi si è detta consapevole del proprio livello fin dalla tenera età: “Come ho detto, ho lavorato per tutta la vita, tutto qui, ho sempre pensato che i risultati sarebbero arrivati. […] Ho dimostrato per anni di avere un grande livello, fin da piccola”. A suo parere, quindi, il problema principale è sempre stata la stabilità fisica: “Ho avuto tanti infortuni, quindi mi mancava continuità. Quest’anno invece sono riuscita a giocare di più e sapevo che questo giorno sarebbe arrivato”.
Detto questo, nel 2021 sembra esserci stato un passo in avanti anche fuori dal campo: “Credo che quest’anno il mio livello sia salito ulteriormente perché io e mio padre abbiamo fatto una preparazione incredibile di sei settimane per preparare la stagione. Già in Australia stavo giocando a livello altissimo, solo che poi mi sono fatta male. Abbiamo lavorato tanto a livello tattico e abbiamo corretto il servizio, che ora è il mio colpo. Dopo Tokyo abbiamo lavorato ancora, sia sul servizio che sulla varietà, ora so rallentare e vado anche di più a rete, credo si sia visto”.
IL FUTURO E LO STATUS
Camila Giorgi è sempre stata percepita dalle avversarie come una rivale potenzialmente pericolosa, ma ora c’è una grande vittoria (e quattro successi contro delle Top 10 in meno di due mesi) a dimostrarlo – questo cambierà il suo status agli occhi delle altre atlete WTA? “Non so se le altre giocatrici mi rispetteranno di più, ma di sicuro sono contenta di essere tornata abbastanza in alto in classifica perché sentivo di valere più di quel ranking [prima del torneo era N.71 WTA, ora salirà al N.34, ndr]”.
A proposito di reputazione, una delle domande ha riguardato una sua famigerata intervista in cui ha dichiarato di non seguire molto il tennis al di fuori delle sue partite. Giorgi non ha negato, ma ha voluto fare maggiore chiarezza: “Quello che intendevo è solo che quando lascio il campo ci sono altre cose che mi interessano, come la moda e l’abbigliamento, ma quando sono ai tornei sono sempre stata concentrata”.
Subito dopo la conferenza, Giorgi è volata a Cincinnati per il 1000 in programma questa settimana, dove già la attende un’avversaria smaniosa di rivincite: “Ora andrò a Cincinnati e giocherò di nuovo con Pegula [da lei battuta in semifinale a Montréal, ndr], stavolta spero di poter vincere in due set!”