È una dolce mattina italiana per il tennis azzurro. Dopo i successi di Jannik Sinner e Fabio Fognini, arrivati lunedì, vincono anche gli altri due moschettieri azzurri impegnati a Cincinnati, Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego, rispettivamente su Albert Ramos per 6-7(5) 6-3 7-5 e Carlos Alcaraz 6-3 7-6(6).
Partita forse più complicata del previsto quella del 25enne romano, n.8 del ranking e del 5 del seeding, al rientro nelle competizioni dopo le cinque settimane di stop a seguito dell’infortunio occorsogli durante la finale di Wimbledon. Una partita in cui Berrettini si è affidato all’argenteria di famiglia: ottimale il rendimento derivante dal servizio (saranno 25 gli ace a fine match con il 70% di punti vinti sulla prima di servizio) e consueta solidità nei colpi da fondocampo. Fa poco male il primo set, perso al tie break nell’economia della partita, vinta poi senza particolari patemi nei due set successivi.
Andando oltre il mero dato numerico l’aspetto fondamentale era il focus sulle sensazioni derivanti dal match. “La cosa più importante è per me essere qui ed essere nella possibilità di vincere il match. Avevo bisogno di tornare a giocare e farlo nelle migliori condizioni possibili”. Esordisce così in conferenza stampa post gara Matteo Berrettini che ripercorre e racconta il suo post Wimbledon: “Dopo Londra ho dovuto prendere dei giorni di stop perché non stavo bene ed ero stanco. Ho comunque lavorato tantissimo per recuperare e tornare in campo nello swing americano: dopo tre settimane di fisioterapia al mattino ed esercizi di mobilità al pomeriggio, ho ricominciato a colpire la palla e stare in campo soltanto due settimane fa. Ecco perché avevo bisogno di ascoltare il mio corpo, sentirne le sensazioni e adattarmi al meglio alle condizioni molto umide degli Stati Uniti”.
Cosa aspettarsi da Cincinnati è dunque una logica conseguenza del viaggio di Matteo post Wimbledon: “Risultati come questo mi danno fiducia perché mi dicono che sono pronto nuovamente a combattere e perché mostrano ancora una volta come il duro lavoro alla fine paghi sempre. Spero di continuare a fare bene durante il torneo per essere pronto al 100% per l’inizio degli US Open, torneo che, inutile girarci troppo intorno, punto a vincere. Non so se ci riuscirò, non so come ci arriverò ma so che l’obiettivo è quello”. Un ultimo inevitabile pensiero va all’obbligata rinuncia alle Olimpiadi: “Giocare le Olimpiadi è il sogno di tutti gli sportivi. Mi è costato tanto non andare e l’amarezza è ancora tantissima ma era la scelta giusta da fare; era quello che si doveva fare. Il mio pensiero è già a Parigi. Tre anni passano in fretta”.
SONEGO IN DUE SET SU ALCARAZ – Vittoria significativa anche per Lorenzo Sonego che in due set ha avuto la meglio sull’astro nascente spagnolo Carlos Alcaraz. Nel primo set, dopo un break per lo spagnolo al terzo game, l’intervento della pioggia, quasi a voler imporre un time out all’incontro, è stata una manna dal cielo (quale miglior metafora?!) per Sonego che di fatto ha resettato l’inizio della partita, non dei migliori: l’immediato controbreak è infatti una logica conseguenza. Il punto di svolta definitivo della partita è arrivato, però, nel sesto gioco vinto dall’azzurro a zero e che ha incanalato il set verso il 6-3 finale. Nel secondo set, dopo una serie altalenante di game conditi da break e controbreak, è il tie break a decidere il risultato finale dell’incontro fissando il punteggio finale del set sul 7-6(6).
“Giocavo con un avversario che non concede nulla. La pausa per pioggia è stata determinante, sono tornato in campo più cattivo e convinto dei miei mezzi e con la voglia di vincere. Bisognava far sentire la personalità al mio avversario perché anche lui è uno che si carica durante il match e sono contento di esserci riuscito in una partita difficile ma nella quale ho espresso un ottimo tennis”. Queste le parole di Lorenzo Sonego a fine gara, contento di quello che era un esordio molto difficile non soltanto per l’avversario, ma anche per la possibile stanchezza post olimpica, della quale però non sembra aver accusato: “Sto lavorando tanto fisicamente in quest’anno e mi sento bene; fortunatamente la mia tenuta atletica e sulla resistenza è sempre al massimo, ma questa è una qualità che ho fin da piccolo. Quello su cui sto lavorando è sul mantenimento della forza durante l’intero match; questo potrebbe essere il vero punto di svolta”.