L’Italia del tennis maschile perde il suo primo pezzo nel Masters 1000 di Cincinnati. A cadere è Fabio Fognini, che perde una partita rapida e molto nervosa contro l’argentino Guido Pella, che da più di un anno è lontano dalla forma migliore. Visti i precedenti si poteva immaginare una sfida non troppo complicata per il tennista italiano, forte del vantaggio di 3-2 nei precedenti, soprattutto per la scarsa forma dell’avversario. Pella è precipitato al numero 93 della classifica mondiale, una caduta importante se si considera che nemmeno due anni fa il tennista argentino era il numero 20 del mondo. Le sue qualità di difesa e solidità sono tornate però al momento giusto, innervosendo ulteriormente un Fognini apparso da subito non troppo in partita.
Infatti l’inizio della partita non è dei migliori per Fognini, che subito si trova nel primo game di battuta a dover salvare due palle break. La situazione non migliora sul servizio avversario, in cui Pella fa ottima guardia, e il primo set scivola subito via dalle mani di Fognini con due break consecutivi. Il tennista italiano prova a lottare ma non sembra (per ora) proprio essere la sua giornata. Fognini riesce ad arrivare ai vantaggi solo una volta in tutto il set, quando Pella deve servire per chiudere. Il numero 32 del mondo riesce ad annullare un set point, ma due errori non forzati lo condannano a perdere un primo set per lui mai davvero iniziato.
Non parte molto meglio il secondo, Fognini inizia sotto 0-40 e dopo un breve tentativo di recupero un dritto che termina lungo consegna il primo break del secondo set a Pella. La reazione questa volta arriva, sotto forma di due palle break, ma non basta per sfondare il muro di Pella che da fondo sta mostrando la solidità dei tempi passati. Il muro però ci mette poco a crollare, e già nel turno di battuta successivo Pella cede il break di vantaggio grazie alla pressione di Fognini. La piccola crisi di Pella continua e Fognini ha l’opportunità di un secondo break consecutivo, ma il passante di rovescio muore lontano dalla riga. L’argentino contrattacca con due palle break immediate ma l’italiano respinge il tentativo.
Ora Fognini è tornato a soffrire più di Pella nei suoi turni di servizio, e l’argentino manca tre occasioni per andare a servire per il match. Pella stesso non si perde d’animo e aiutato da tre doppi falli sanguinosi di Fognini si porta a servire per il match sul 6-5. Fabio prova a raddrizzarla di puro talento ma non riesce a convertire le due palle break che gli si parano davanti. Il risultato ormai è indirizzato; Pella chiude una partita che, dopo essere stata condotta senza problemi per un set, si stava complicando.
Per il tennista argentino è un risultato “storico”, poiché non riusciva a vincere due partite consecutive addirittura dall’Australian Open 2020, torneo in cui Pella vinse le prime due partite per arrendersi proprio contro Fognini al terzo turno. Non è un caso che sia arrivato a un mese di distanza dall’ingaggio di Fabián Blengino, coach argentino che lo aveva già allenato undici anni fa. “Non sapevo se avrei giocato di nuovo a tennis, non per il tennis in sé, ma per tutto quello che stava succedendo nella mia testa. Blengino mi ha restituito la serenità in campo” ha dichiarato Pella al termine dell’incontro. “Vedere così tante persone sugli spalti ci dà quell’energia che non sentivamo da quasi due anni. Non importa se la gente tifa per il mio rivale, anzi. Lo sport non esiste senza pubblico“.