NEL CUORE DEL MIDWEST
Dall’Oceano Atlantico attraverso il verde dell`Interstate 76 che attraversa tutta la zona meridionale della Pennsylvania per poi, mano a mano che si giunge in Ohio, scorgere sempre più raramente foreste e alberi che lasciano spazio ai fuochi delle raffinerie nella notte. Il confine tra Pennsylvania e Ohio è la porta orientale d’ingresso nel Midwest. Quando nel cuore della notte guidi attraverso Columbus, la città più popolosa dell`Ohio, realizzi che sei quasi arrivato. La destinazione è Cincinnati, più precisamente Mason, una piccola cittadina circa trenta minuti a nord di “Queen City” che dal 1979 ospita il Western & Southern Open, una delle tappe più importanti dell`estate in Nord America sul cemento.
La scelta di comprare i biglietti per il martedì sera deriva dal fatto che nei Masters 1000 i primi giorni del torneo sono spesso i più interessanti, dal momento che i primi turni posso presentare partite tra, ad esempio, il numero dieci e il numero venticinque del ranking ATP. Dappertutto, camminando per Cincinnati, si respira una grande passione per i Cincinnati Reds, la più vecchia squadra di baseball di tutti gli Stati Uniti. Vincitori di cinque World Series, giocano le loro partite al “Great American Ballpark” situato sulle sponde dell’Ohio River, fulcro della città. Il baseball qui è praticamente una religione. Ogni anno, infatti, i Reds iniziano la loro stagione in casa e “the opening day” inizia con una parata al Findlay Market, il mercato più vecchio di tutto l`Ohio, attivo dal 1852.
Dallo stadio di baseball scorgo in lontananza un ponte che mi ricorda il Brooklyn Bridge di New York. È il John Roebling Bridge che dopo la sua costruzione nel 1866 era il più grande ponte sospeso del mondo e connette la città con Covington in Kentucky. Il cuore di Downtown è Fountain Square dove praticamente ogni sera in estate c’è musica dal vivo. Cosi come molte altre città del Midwest che sperimentano inverni rigidi, in estate Cincinnati torna in vita. Musica, avvenimenti e festival di strada tra cui il “taste of Cincinnati” che si tiene ogni anno a Memorial Day e offre cibo da più di quaranta ristoranti locali. Il culmine della stagione estiva si ha con il Riverfest che durante Labor Day a Settembre offre tra i migliori fuochi d`artificio della nazione. Quest`anno si svolgerà regolarmente e i fuochi d’artificio saranno presentati da “Western & Southern”, lo stesso sponsor del torneo di tennis. Una compagnia finanziaria basata qui nel sud ovest dell’Ohio che ha messo mano su tutti gli avvenimenti principali della regione.
È quasi ora di pranzo, ma prima di andare verso Mason è necessario provare la specialità della città, il chili. La particolarità del miglior chili di Queen City che si chiama “Skyline Chili” è che non contiene nessuno tipo di dolcificante ma ha solo carne, acqua e spezie. Dopo i Reds questo piatto è una delle cose di cui gli abitanti di Cincinnati vanno più fieri e nonostante il mio iniziale scetticismo hanno ragione. Ora sono pronto ad andare verso Mason.
PLAYER PATIO E UN INCONTRO ‘INASPETTATO’
Il biglietto originariamente prevede la sessione serale dalle sette di sera, ma normalmente gli organizzatori fanno entrare gli spettatori almeno due ore prima, intorno alle cinque. Ma non appena usciamo dall’Interstate 71 e seguiamo i cartelli “Tennis Tournament” inizia a piovere.
Contrariamente a quello che accade nella maggior parte degli eventi sportivi negli Stati Uniti, che si trovano lontano da downtown e in cui devi pagare una discreta cifra per parcheggiare la macchina, qui un addetto al parcheggio mi indirizza verso l’East Entrance dove è possibile lasciare gratuitamente la macchina per i possessori di biglietto. I match sono tutti sospesi. così riesco a entrare due ore prima e a scambiare due battute sul meteo con il supervisor dell`ATP Gerry Armstrong, che ammette come non si aspettasse che piovesse con questa intensità e pare non avere idea di quando si riprenderà a giocare. Perdiamo l’attimo per chiedergli quale sia il giocatore più difficile da arbitrare, anche se probabilmente la sua espressione sorridente è già una risposta soddisfacente dal momento che Nick Kyrgios, finalista qui nel 2017, quest`anno è assente.
Il torneo torna a svolgersi per la prima volta dal 2019 in Ohio dopo che la scorsa edizione si era giocata a New York, senza pubblico, a causa della pandemia. È il primo torneo di questo livello a svolgersi senza alcun tipo di restrizione e con il 100% di pubblico, si respira l’entusiasmo degli spettatori per il ritorno dei migliori tennis del mondo nel sud ovest dell`Ohio. Con alcuni dei fans più appassionati mi apposto fuori dal “player patio” dove i giocatori si rilassano e cercano di mantenere la concentrazione durante questa lunga pausa. Mi trovo a debita distanza da loro, dal momento che i giocatori in quest’area – per motivi legati alla pandemia – non possono né avvicinarsi alla folla né tanto meno firmare autografi.
Daniel Evans, nonostante l’uscita prematura da questo torneo contro Diego Schwartzman e una stagione estiva sul cemento con sole sconfitte, non pare aver perso il buon umore e scherza con il suo team; Corentin Moutet, che stava battagliando contro il recente finalista di Toronto Opelka, si sta facendo massaggiare sul lettino per mantenere i muscoli caldi. Seduta in mezzo al patio Ashleigh Barty, la numero uno del mondo, non distoglie lo sguardo dal telefonino mentre Ramos-Viñolas stempera la tensione prima del suo match contro Matteo Berrettini giocando a basket. Ogni giocatore ha un modo diverso per mantenere la concentrazione e rilassarsi e le comodità della player lounge sicuramente aiutano.
A un certo punto vediamo arrivare, vicino all’ingresso auto, Gipo Arbino, il coach di Lorenzo Sonego che al momento dell’interruzione è sotto di un break a match appena iniziato contro la giovane promessa spagnola Carlos Alcaraz. “Ciao Gipo”, diciamo avvicinandomi alla ringhiera, lui si gira immediatamente e pur non conoscendoci personalmente viene a salutare, mostrando grande disponibilità. “Come vedi il match?“, gli chiediamo immediatamente: “Lorenzo si è un po’ irrigidito” mi confessa Gipo, “non si aspettava un inizio di questo tipo da parte di Alcaraz” aggiunge con aria un po’ preoccupata. Soprattutto, quello che pare colpire il coach riguardo al giovane spagnolo è la mentalità: “È incredibile la cattiveria agonistica che gli leggi in faccia” aggiunge. “Alcaraz è già un giocatore molto pericoloso sulla terra battuta ma ti aspettavi questo rendimento sul cemento?” gli chiediamo: “Questi ragazzi cambiano veramente in fretta, nel match che gli ho visto giocare contro Ivashka nelle qualificazioni giocava vicino ai teloni. Oggi piedi dentro il campo e spara tutto” continua Gipo.
“Gli ho parlato, quindi speriamo che riesca a portare a casa il match” ci rassicura Gipo in conclusione (e alla fine andrà come dice lui), e dopo averlo ringraziato per la disponibilità è tempo di andare a fare un giro per il campo centrale. Pur contenendo la bellezza di 11500 spettatori la visuale è veramente ottima da ogni angolo, anche coloro come noi che hanno il biglietto per una sola sessione e quindi sono nei settori più alti possono godere davvero di una bella vista. Finalmente dopo tre ore di pioggia ininterrotta si può cominciare ad asciugare i campi.
Andiamo così a cercare un posto al court 3 dove si gioca il secondo set tra Aslan Karatsev e Marin Cilic con quest’ultimo vincitore del primo set 7-5.
IL CALO DI ASLAN
Dopo una mezz’ora abbondante di pulizia dei campi, i due contendenti sono pronti a tornare in campo. Karatsev, grande sorpresa della prima parte di stagione, pare un po’ rabbuiato mentre Cilic mostra la sua solita espressione molto determinata e sicura con cui in passato ha cercato di coprire un carattere non proprio da “cuor di leone” soprattutto nei momenti decisivi. Quello che si percepisce durante questo set conferma l’impressione degli ultimi tornei; Aslan pare avere un pochino perso lo smalto dei primi mesi dell`anno, in cui sul cemento appariva, a tratti, ingiocabile.
Lui e Cilic giocano a specchio, miglior colpo di entrambi il rovescio, ottimo servizio e tutti e due più titubanti con il dritto. Infatti Marin piazza il decisivo break nel quarto game, quando in maniera intelligente decide di variare con lo slice lungo linea sul diritto di Karatsev che oggi appare particolarmente insicuro. Il russo appare piuttosto nervoso, e soprattutto oggi Cilic pare avere molta più “fame”. Così Marin tiene il break e chiude il match in due set. Per Aslan non un grande avvicinamento all`ultimo Slam dell`anno. L’idea che ci ha dato, vedendolo giocare per la prima volta dal vivo, è che quando è in giornata e gioca di ritmo è impressionante, ma per conquistare la top 10 è necessario inserire qualche variazione e rendere il dritto più incisivo perché di giornate “perfette” in un anno ce ne sono poche (concetto estremizzato da Murray, che addirittura ha detto di aver giocato al suo meglio ‘quattro o cinque volte in carriera’).
Cilic, nonostante una posizione di classifica davvero bassa, non sembra scoraggiarsi ma a livello di brillantezza appare molto lontano da quel 2018 in cui si spinse fino al numero tre del ranking.
INCONTRO CON UN PREDESTINATO
Alla fine del match ci spostiamo sul campo 8, in cui si stanno dando battaglia Lorenzo Sonego e Carlos Alcaraz con il torinese che è riuscito a recuperare il break e a vincere il primo set 6-3. A parte il caloroso team di Sonego, la maggior parte del pubblico tifa per Carlos seguito dall`ex numero uno Juan Carlos Ferrero. Grande Intensità da parte di entrambi. Alcaraz, come già sottolineato da Gipo Arbino in precedenza, gioca molto vicino al campo e soprattutto con la risposta anticipata di rovescio toglie il tempo a Lorenzo, che però si muove davvero bene e tiene la diagonale con continuità. Sonego è aiutato da qualche errore di troppo di Alcaraz con il diritto e nel quinto game ottiene il break, ma ciò nonostante la partita sembra equilibrata. Infatti Alcaraz si fa sotto e con una grande accelerazione di diritto e una perfetta discesa a rete toglie il servizio a Lorenzo.
Verso la fine del secondo set sembra che il giovane spagnolo abbia qualcosa in più da fondo, ma Lorenzo si tiene aggrappato al set grazie a un servizio che sta diventando sempre più decisivo. Così si giunge al tie-break, dove il torinese con l`esperienza riesce a portare a casa la partita. Alcaraz è davvero impressionante, già oggi si è avuta la sensazione che se la partita si fosse giocata su terra battuta il risultato sarebbe potuto essere diverso. È un giocatore costruito chiaramente per eccellere su terra battuta, come si vede dalla prima di servizio in kick e dal dritto in cross impressionante. Ne ha giocati due che hanno lasciato Sonego immobile. Il ragazzo sarà molto presto pericoloso anche sul cemento. Dopo la partita scambiamo due battute con Gipo Arbino: “Alla fine Lorenzo l`ha portata a casa“, gli diciamo. “Sì, ma ha rischiato di perdere il set“ risponde il coach con un sospiro di sollievo. “Per fortuna Lorenzo ha un gran diritto e soprattutto un gran servizio” aggiunge.
Nel campo adiacente, il numero 9, c’è una grande folla rumorosa per vedere l’allenamento di Stefanos Tsitsipas in vista del suo esordio previsto per il giorno seguente. Il greco appare rilassato e sembra concentrarsi particolarmente sulla risposta anticipata di rovescio che sui campi in cemento può davvero fare la differenza. “Work in progress”, dal momento che Stefanos ha un’apertura molto ampia che si addice più ai campi in terra battuta. È tempo di mangiare qualcosa, ordiniamo Greek food (a proposito di Tsitsipas) in uno dei pochi stand aperti. Cibo costoso e qualità molto bassa. Esattamente come ci aspettavamo.
ICI BENOIT
Sul Grand Stand, come ultimo match della giornata, c’è il pezzo forte. Denis Shapovalov contro Benoit Paire. Il match era previsto per le sette di sera, ma per pioggia è slittato praticamente alle undici. Ciò nonostante c’è un buon numero di spettatori presenti sugli spalti, schierati leggermente più a favore del giovane canadese. L’inizio del match è all`insegna dell`equilibrio: Denis tiene facilmente i turni di servizio, soprattutto grazie all’incredibile varietà e agli angoli che riesce a trovare con quel colpo, ma Benoit oggi è determinato a dare battaglia. Il talento di Avignone tiene i suoi primi tre turni di battuta facilmente, per la gioia di un signore seduto in tribuna che si è fatto crescere la barba esattamente come lui e a ogni punto urla “C’mon Benoit”. Proprio quell’energia di cui Paire pare aver bisogno.
Shapovalov, accompagnato solo da Mikhail Youzhny, viene da una brutta sconfitta a Toronto contro Tiafoe e pare intenzionato a riscattarsi. Il francese con il rovescio è davvero uno spettacolo, tiene la diagonale perfettamente e quando ne ha l’occasione spinge in lungo linea. Il canadese incappa in un bruttissimo settimo game con il dritto e così Paire va avanti di un break. Sul 5 a 3 per il francese, Denis si fa prendere dal nervosismo e con un banale errore di diritto lungo linea a campo aperto consegna il set a Benoit che, insolitamente, appare molto tranquillo. Piccolo toilet break per Shapovalov per schiarirsi le idee. Nel primo game del secondo set, però, Benoit perde la concentrazione e con due doppi falli regala il break a Shapovalov. Nel game seguente s`innervosisce e riceve un penalty point dopo un`imprecazione in francese. Ora Denis appare più centrato, ma l’idea è che sia il nervosismo di Benoit a fare la differenza. Addirittura il talento di Avignone rischia di andare sotto di due break prima di salvarsi, di rabbia, con il servizio per la gioia del suo fan in tribuna che non smette d’incitarlo a ogni punto.
Il match è sempre godibile: ecco uno dei vari momenti di spettacolo.
La folla vuole il terzo set e così è. Shapovalov si affida al servizio e conquista il secondo set senza più rischiare nulla. Il terzo set è un vortice di emozioni. Il francese perde la battuta di nuovo nel primo game con qualche regalo di troppo soprattutto con il dritto, da sempre punto debole. Ma nel momento in cui la strada sembra spianata per il canadese, Denis ancora una volta perde le misure del dritto e così Paire ottiene il contro-break. Oggi Benoit non vuole saperne di mollare e dopo essere andato ancor sotto di un break ottiene un nuovo contro-break dopo un punto spettacolare. Quando tutto sembra pronto per il tie-break, Paire ottiene il decisivo break sul 6-5 dopo l’ennesimo errore, questa volta di rovescio, del canadese. Paire è comprensibilmente raggiante a fine partita, deluso Shapovalov che lascia subito il campo. L`idea è che questi cali all`interno di un match siano ancora troppo frequenti per avvicinarsi al livello di Medvedev, Zverev, Tsitsipas.
L`orologio segna l’1 e 20 di notte. Saremo di ritorno qui per la finale domenica, ci sono poche macchine ora nel parcheggio. La notte è abbastanza fresca, l’umidità ha lasciato spazio a una piacevole brezza estiva. La skyline di Cincinnati svetta all`orizzonte. È di nuovo tempo di imboccare l`Interstate 71, stavolta verso nord.
Reportage a cura di Marco Lorenzoni