[3] A. Zverev b. [2] S. Tsitsipas 6-4 3-6 7-6(4)
Se la prima semifinale del Western&Southern Open di Cincinnati aveva regalato un derby russo, la seconda ha sicuramente regalato delle… montagne russe! Un match pieno di emozioni e di capovolgimenti di fronte, disputato finalmente in un’arena piena di folla entusiasta, che da tanto tempo mancava al circuito tennistico.
Dopo 2 ore e 41 minuti di battaglia Sascha Zverev è riuscito a portare a casa un match che per la prima ora di gioco sembrava saldamente in suo possesso, e che poi gli è progressivamente sfuggito di mano fino a essere riacciuffato per i capelli grazie anche a uno Tsitsipas che, quando è stato il momento di chiudere, non ha avuto la forza di dare il colpo di reni finale.
Nel primo set Zverev è sembrato intoccabile, soprattutto sulla sua battuta: 81% di prime palle e 81% di punti vinti sulla prima di servizio, solamente sei punti concessi in cinque turni di battuta e soprattutto la sensazione di essere totalmente in controllo del match.
Poi, sul 6-4, 2-0 in suo favore, la marea che lentamente ha iniziato a cambiare direzione e passava inesorabilmente dalla parte di Tsitsipas. L’incisività da fondo campo di Zverev è diventata sempre più evanescente, riaffioravano qua e là i doppi falli di lontana memoria, e a un certo punto al greco bastava tenere la palla in campo e aspettare l’errore dell’avversario. Con un parziale di 10 giochi a 2, si passava da un set e un break di vantaggio per Zverev al 4-1 pesante in favore di Tsitsipas nel set decisivo, con Sascha che a un certo punto si appartava nel corridoio che conduce agli spogliatoi per qualche secondo, probabilmente per dare di stomaco.
Zverev più volte si era piegato in due reggendosi con la racchetta a mo’ di stampella dopo uno scambio prolungato, segno che pativa le condizioni calde e umide della serata dell’Ohio prima del suo avversario. La liberazione finale, avvenuta al riparo dalle telecamere invece che in mezzo al campo come una volta accadde a Pete Sampras durante un tie-break decisivo a Flushing Meadows, era arrivata dopo un lunghissimo scambio terminato con un rovescio lungolinea vincente, scambio che ha iniziato la rimonta di Zverev.
Dopo aver perso cinque giochi consecutivi, Tsitsipas è riuscito a tenere la battuta sul 5-6 con grande difficolta dopo un game di sette minuti e 12 punti, portando il match al tie break decisivo. Dopo un minibreak a testa, al cambio di campo i giocatori erano appaiati sul 3-3. Nel punto successivo, un’uscita dal servizio un po’ più lenta del solito da parte di Tsitsipas ha causato l’errore di diritto che ha dato il minibreak decisivo a Zverev, il quale ha potuto alzare le braccia al cielo pochi minuti dopo guardando un rovescio del suo avversario superare la linea di fondo.
“Grande battaglia, anche se non è finita come avrei voluto – ha detto un comprensibilmente deluso Tsitsipas dopo il match – non posso far altro che imparare da quello che è successo e andare avanti. Vorrei solo aver avuto fin dall’inizio lo stesso approccio mentale che ho avuto da metà partita in poi”.
Nonostante l’abbraccio amichevole tra i due a fine match, non sono mancati i momenti controversi durante la partita. Alla fine del primo set Tsitsipas si è assentato dal campo per andare a cambiarsi i vestiti ed è rimasto negli spogliatoi per quasi otto minuti, tra le vibrate proteste di Zverev che urlava al giudice di sedia Adel Nour: “Fa sempre così, lo ha fatto anche a Parigi. Ci sono alcuni giocatori che quando giocano non sono interessati al tennis, hanno altre cose da fare”. Alla fine del secondo set, Tsitsipas ha chiesto di andare a cambiarsi un’altra volta, ma a norma di regolamento ha ricevuto il rifiuto di Nour. “Quell’arbitro non ha una buona reputazione nel tour. Ero tutto bagnato, facevo fatica a tenere la racchetta, non capisco perché non mi abbia fatto andare. I giocatori dovrebbero potersi cambiare dopo ogni set, ci impegniamo per fornire lo spettacolo migliore possibile, non capisco perché non ci venga consentito di cambiarci”.
Ovviamente molto contento Zverev di aver recuperato una partita che sembrava andata al suo avversario: “Penso che il match sia stato molto divertente. Si è deciso per un paio di punti, perché credo che se Stef fosse riuscito ad andare 5-1 nel terzo set non l’avrei più ripreso. È stata una delle migliori partite che abbia giocato durante l’anno, penso che quando giochiamo noi due tiriamo fuori il meglio l’uno dall’altro. E soprattutto è stato importante aver giocato davanti a così tanta gente: se il match si fosse disputato davanti a un’arena vuota, non credo che sarebbe stato altrettanto bello ed emozionante”.
In finale (domenica alle 16.30 locali, le 22.30 in Italia) Zverev incontrerà Andrey Rublev, contro il quale ha vinto tutti e quattro i precedenti incontri, alcuni dei quali però sono abbastanza datati: “Andrey sta giocando il miglior tennis della sua vita, ci conosciamo da quando avevamo 11 anni, siamo stati per tanto tempo uno il miglior amico dell’altro, è bello vedere quanta strada abbiamo fatto”.