La prima semifinale del Western&Southern Open di Cincinnati ha visto il russo Andrey Rublev sfatare il tabù rappresentato dal connazionale Daniil Medvedev, con cui aveva perso tutti e quattro i precedenti senza vincere nemmeno un set. Rublev ha reagito dopo aver perso il primo set battendo la testa di serie numero 1 con il punteggio di 2-6 6-3 6-3.
Match complicato per Rublev, contro un avversario che è anche un suo grande amico, ma come detto gli era sempre stato indigesto. “Per battere Daniil, giocare bene non è sufficiente“, ha detto Rublev in conferenza stampa. “Devi essere fisicamente pronto perché dovrai correre molto e ogni punto si trasformerà in un lungo scambio. Non ci saranno quasi punti gratuiti. Dovrai essere anche mentalmente forte. Per battere Daniil occorre fare queste tre cose molto bene e io oggi l’ho fatto”.
Momento chiave del match per la rimonta di Rublev è stato l’ottavo game del secondo set, durato ben ventidue punti. “In quel momento ho percepito che si potesse trattare di un punto di svolta per entrambi” ha ammesso Rublev; “il clima era umido e noi avevamo giocato diversi scambi molto lunghi. Ho percepito che Daniil era stanco perché stava commettendo errori che non era solito fare”. Stanchezza che affiorava anche da parte sua: “Anche io mi sentivo stanco ma avevo bisogno di sfruttare il momento, perché sentivo che avrei buone possibilità di vincere il set. Sentivo che Daniil avrebbe patito il break subito”.
Nel match c’è stato però un altro episodio che forse ha avuto un impatto ancora maggiore sulla serenità del suo avversario: l’impatto fortuito di Medvedev contro una telecamera, nel tentativo di recuperare una palla in difesa. Medvedev si è poi lamentato della pericolosità dell telecamere posizionate in quel modo. ”È stato un momento complicato, quando corri puoi colpire qualcosa, un’arbitro, una sedia, è capitato anche a me e ad altri giocatori. Daniil ha colpito la camera. Non è il massimo per un atleta perché potrebbe farsi male e infortunarsi”.
”Per il modo in cui stava giocando, sembra che non gli sia successo niente di grave” ha poi proseguito. “Penso sia stato più un qualcosa di emotivo, perché sentiva un po’ di frustrazione per il fatto di non essere riuscito a colpire la palla e di avere invece colpito la telecamera”.
Rublev andrà a caccia del suo primo ATP Masters 1000 al suo secondo tentativo, dopo il KO rimediato a Montecarlo per mano di Tsitsipas. Ad attenderlo non sarà una rivincita col greco bensì il tedesco Zverev, con cui ha perso i quattro pretendenti senza vincere neanche un set.
A cura di Giuseppe Di Paola