Al Challenger 80 di Barletta i teenager italiani hanno monopolizzato la finale e alla fine a gioire è il 19enne Giulio Zeppieri che ha la meglio sul coetaneo Flavio Cobolli al termine di un match bellissimo (6-1 3-6 6-3) e molto più incerto di quanto non dica il punteggio. I nostri ragazzi hanno voluto ricordare a tutti che nel cosiddetto ‘Rinascimento’ del tennis italiano ci stanno anche loro, a pieno titolo. Entrambi hanno avuto un inizio di stagione non particolarmente brillante, ma da un certo momento in poi hanno cominciato a collezionare risultati, sempre più performanti, sempre più regolari nel rendimento. Prima di questa settimana Zeppo aveva in carniere già tre quarti di finale, lasciando sempre l’impressione che il salto di qualità fosse proprio dietro l’angolo. Pure Flavio poteva vantare tre quarti e in più la finale al Challenger di Roma in aprile quando perse in un match molto tirato contro l’argentino Juan Manuel Cerundolo.
In finale hanno giocato entrambi un magnifico tennis, fatto di angolazioni esasperate e di ritmo frenetico. Piedi veloci entrambi, hanno dimostrato nei fatti che nessuna palla è persa fino a che l’arbitro non chiama il punto. Davanti a un pubblico foltissimo e incredibilmente caloroso, Cobolli parte un po’ contratto e già nel secondo game subisce il break. La cosa un po’ lo destabilizza e si trova in un attimo sotto 4-0. Qui ha una palla break che potrebbe forse riaprire i giochi, però Giulio risolve con uno splendido rovescio incrociato. E il primo set è andato. Stesso spartito ma a parti invertite nel secondo parziale con Cobolli che fugge sul 5-1. Si va così al terzo e qui i due ragazzi danno il loro meglio alzando ancora, se possibile, il livello del gioco.
Zeppo ottiene il break e va sul 3-1. Potrebbe essere finita ma Cobolli fa subito il contro break al termine dello scambio più bello della partita. La rincorsa però gli è costata molte energie, soprattutto nervose, e paga il conto nell’ottavo game quando sulla palla break un passante di Zeppo rimane dentro per un pelo e in pratica decide l’incontro. Punteggio finale, come detto, 6-1 3-6 6-3 per Zeppieri. Bellissimo alla fine l’abbraccio fraterno tra i due. Entrambi sanno che li aspetta ancora tanta salita ma hanno anche capito che la loro attrezzatura è del tutto adeguata. Intanto Zeppieri migliora il proprio best ranking e sale al n. 251 ATP. Stessa cosa fa Cobolli che entra in top 300 guadagnando la posizione n.281.
Era quasi inevitabile che con tanti italiani arrivati ai turni finali di Barletta e Praga il Challenger 80 di Varsavia finisse per essere un po’ trascurato. Ed è stato un peccato perché non sono mancate delle belle partite, così come le sorprese, la più grande quali la vittoria finale di Camilo Ugo Carabelli (n.296 ATP, ma n.249 a fine torneo). L’argentino, a ventidue anni appena compiuti, vince il suo primo trofeo Challenger, battendo in una finale a senso unico (6-4 6-2) il croato Nino Serdarusic (n.272 ATP) che dal canto suo cavalcava l’onda di una condizione eccezionale (finalista anche la scorsa settimana a Verona). Ma Carabelli la vittoria se l’era meritata soprattutto nei turni precedenti, quando aveva eliminato i due maggiori favoriti, e cioè il tedesco Daniel Altmaier (vincitore la scorsa settimana a Luedenscheid e prima testa di serie) e il cileno Nicolas Jarry. Nessun italiano era presente in tabellone.