S. Rogers b. [1] A. Barty 6-2 1-6 7-6(5)
Coraggio, alzi la mano chi l’aveva pronosticata, perché noi davvero non ce l’aspettavamo. In quella che doveva essere una pratica di ordinaria amministrazione per la n. 1 del mondo Ashleigh Barty contro una giocatrice già battuta quattro volte in questa stagione, Shelby Rogers (n. 53 WTA), si è verificata probabilmente la sorpresa più clamorosa di questo affascinante US Open, che ogni giorno ci regala splendidi match e spettacoli memorabili.
Si è trattato sicuramente di una giornata stortissima per l’australiana, che soprattutto nel primo set sembrava incapace di colpire la palla come suo solito, soprattutto con il diritto che proprio non ne voleva sapere di rimanere in campo. Ben 17 gli errori gratuiti per lei nel primo parziale, tra cui cinque doppi falli, di cui quattro nello stesso game, quello che ha dato a Rogers il primo vantaggio sul 2-1.
Una volta capita la chance capitatale tra le mani, Rogers ha iniziato a giocare mantenendo la palla in campo limitando al massimo il numero degli errori, che nel primo set sono stati solamente tre. “Prima di entrare in campo mi sono detta che non avrei voluto perdere per la sesta volta da Ashleigh giocando nello stesso modo, quindi mi sono imposta di giocare in maniera più accorta, tirando meno forte, resistendo alla tentazione di cercare i vincenti e giocando anche palle un po’ più alte, come si faceva negli Under 12”.
Tuttavia quando Barty ha cominciato a dar fondo a tutto il suo arsenale di colpi per provare a recuperare la partita, l’inerzia del match si è quasi capovolta, anche perché Rogers ha calato notevolmente l’intensità del suo gioco. L’australiana si è aggiudicata il secondo set per 6-1 in poco più di mezz’ora, e si è portata in vantaggio per 5-2 pesante nel terzo con l’opportunità di servire due volte per il match. In quel momento Rogers ha ripreso a correre e a rimandare la palla dall’altra parte, testando il diritto di Barty e la sua capacità di rimanere negli scambi.
Tre errori gratuiti e un doppio fallo hanno restituito a Rogers il primo break di svantaggio, mentre due game più tardi, mentre Ashleigh serviva per il match sul 5-4, il match è diventato più intenso e spettacolare, coinvolgendo i 20.000 dell’Arthur Ashe. “Il pubblico è probabilmente ciò che mi ha fatto vincere stasera – ha candidamente ammesso Rogers – È stato incredibile, avevo la pelle d’oca: non so se sia una cosa normale quando si gioca a tennis, ma è successo”.
Uno splendido lob vincente sul 30-30 ha dato a Shelby la prima chance per il 5-5, poi annullata, ma poi altri due diritti fuori hanno pareggiato il punteggio e mandato il match alla volata finale.
Il tie-break è stato di grande intensità, e curiosamente deciso da un solo mini-break nonostante sia stato pieno di lunghi scambi. Ancora un altro diritto ha tradito Barty sul 5-5, e nel punto successivo quando la risposta di rovescio dell’australiana è finita in corridoio Rogers ha potuto dare sfogo a tutta la sua gioia.
“Ho giocato un orribile primo set – ha poi spiegato dopo il match Barty – non riuscivo a trovare continuità. Poi sono riuscita a trovare un modo per tornare nel match, cercando di buttarla sul fisico, per trovare una sensazione positiva giocando molti colpi. Quel cambiamento credo abbia confuso Shelby, perché è un gioco diverso da quello che faccio di solito. Ma il game sul 5-2 è stato terribile, pochissime prime palle, e quello credo che abbia messo aria nei polmoni di Shelby, che sul 5-4 ha giocato un bel game, qualche bel colpo quando contava e questa è stata la differenza.”
“Giocare di sera sull’Arthur Ashe è una sensazione fantastica. Il campo è molto più lento di quanto non capiti di giorno, per me era la prima volta, non so se lo fosse anche per lei, comunque è stata più brava di me ad adattarsi.”
Felicissima, naturalmente, Shelby Rogers davanti ai microfoni della ESPN, delle altre televisioni e della sala stampa. “Sul 5-2, sotto di due break, pensavo mi avesse fregato di nuovo. Poi il pubblico mi ha ispirato a giocare palla dopo palla e vedere cosa sarebbe successo, ed è successo questo”.
Al prossimo turno incontrerà la diciottenne britannica Emma Raducanu (n. 150 WTA) che è di gran lunga la più richiesta dai media di tutto il mondo. “Dovrò fare un po’ di ricerche. So che è giovane, senza paura e sta giocando bene. Sarà una sfida e sono pronta. È bello vedere la nuova generazione che avanza, ecco perché è divertente giocare a tennis, bisogna sempre adeguarsi”.