Il principio tradizionale di ogni torneo di tennis è: chi vince va avanti, chi perde va casa. Solo le ATP Finals fanno eccezione: la manifestazione di fine anno che raduna gli otto migliori giocatori della stagione è l’unico del circuito professionistico in cui si può sollevare il trofeo anche avendo perso una partita. È così dalla prima edizione dell’allora Masters Cup, giocata a Tokyo nel 1970, in cui scesero in campo i primi sei del mondo. La formula di quel torneo, così come quella dell’anno successivo a Parigi (ma quest’ultima con sette giocatori protagonisti), prevedeva che tutti i tennisti giocassero contro tutti e la finale non c’era a meno che si trovassero a giocare nell’ultima partita l’uno contro l’altro i due tennisti più vittoriosi. Successe proprio così nel 1971, quando Nastase (che non aveva mai perso) affrontò nell’ultimo incontro Smith (che aveva riportato una sconfitta). Ilie battè Stan e gli successe nell’albo d’oro.
SOTTO RETE, STORIE DELLE NITTO ATP FINALS – Guarda le puntate precedenti
Ma quante volte è accaduto che un tennista vincesse il torneo di fine anno pur avendo perso una partita? Ce ne parla il direttore Ubaldo Scanagatta nella sesta puntata di ‘Sotto Rete’, la webseries offerta da Intesa Sanpaolo in collaborazione con Ubitennis che vi abbiamo presentato qui e di cui vi mostriamo il teaser della sesta puntata. Nel video intero Ubaldo, approfondendo la storia della formula del torneo, ci racconta alcuni episodi collegati alle ATP Finals con protagonisti alcuni tra i più grandi campioni della storia come Lendl, Sampras, Agassi fino ai contemporanei Federer e Djokovic.
Per ascoltare l’intero episodio, restare aggiornati sulle prossime tappe o per rivivere e riascoltare quelle precedenti, trovate tutto a questo link sul portale di Intesa Sanpaolo.