EUROPA b. RESTO DEL MONDO 14-1
Nessuna rimonta per il Team World nella terza giornata della Laver Cup. Anzi, la giornata si è risolta molto rapidamente, con il primo incontro del programma vinto dal Team Europe che ha così superato quota 13 punti diventando irraggiungibile e conquistando la quarta Laver Cup consecutiva.
La giornata che prevedeva fino a quattro incontri da disputarsi in sessione unica a partire da mezzogiorno ha visto invece la disputo solamente di un doppio, nel quale Andrey Rublev e Alexander Zverev hanno sconfitto per 6-2 6-7(4) 10-3 la coppia composta da Reilly Opelka e Denis Shapovalov. Un match di doppio di qualità notevole, che ha visto scambi da fondo e pregevoli conclusioni a rete, che ha visto la coppia del Team World riuscire a trascinare il match al tie-break decisivo, senza però dare mai l’impressione di poter portare a casa la vittoria.
“Abbiamo fatto del nostro meglio – ha dichiarato il capitano John McEnroe durante la conferenza stampa finale – ma i nostri avversari sono una squadra incredibile. Forse se fossimo riusciti a ottenere qualche punto all’inizio avremmo potuto metterli maggiormente sotto pressione. Ma abbiamo perso credo quattro tie-break decisivi: se ne avessimo vinto anche soltanto la metà, sarebbe stata tutta un’altra storia.”
Nonostante la sconfitta, tutti i membri del Team World hanno avuto parole di grande apprezzamento per la manifestazione, che crea un’atmosfera sicuramente unica per questi atleti sempre abituati a stare per conto loro. “Però non credo dovrebbero esserci tornei nella settimana della Laver Cup – ha puntualizzato John McEnroe – se vogliamo che questa manifestazione arrivi al livello della Ryder Cup. Dovrebbe essere possibile per tutti i giocatori partecipare all’evento e sostenerlo, non andare a cercare punti in un 250 in Kazakistan o in qualche altro posto. Credo che sia un errore dell’ATP. Abbiamo Rod Laver che è il nostro Babe Ruth [il giocatore di baseball considerato il più grande di tutti i tempi n.d.r.], abbiamo Federer che è una leggenda assoluta. Dovrebbe esserci più rispetto per questa manifestazione”.
Al settimo cielo ovviamente la squadra europea, nella quale il leader Sascha Zverev (che è l’unico ad aver partecipato a tutte le edizioni, vincendole) e tutti gli altri giocatori si sono divertiti a scherzare con Andrey Rublev, un po’ il fratello minore di tutti quanti. “Quest’anno ci sono stati due momenti molto speciali – ha spiegato il russo – uno è stato la medaglia d’oro olimpica, l’altro è stata questa settimana”.
Anche Matteo Berrettini, notevolmente giù di voce per aver urlato ai suoi compagni dalla panchina tutta la giornata di sabato (anche se non come Jack Sock, molto in difficoltà a parlare alla fine della tre giorni), ha apprezzato molto l’atmosfera: “Ovviamente giochiamo per noi stessi quando giochiamo i tornei del circuito, ma è bello potersi trovare insieme in queste occasioni. Raramente ceniamo insieme, sarebbe bello farlo anche in altre occasioni”.
Va in archivio dunque anche la quarta edizione di questa manifestazione certamente molto discussa, ma che sembra qui per rimanere, dal momento che la formula commerciale sembra funzionare e i giocatori fanno a gara per disputarla. Pressoché tutti i partecipanti hanno espresso la volontà di giocare anche il prossimo anno alla O2 Arena di Londra, tranne Kyrgios che si è detto sicuro di non poter competere per la convocazione il prossimo anno (“il prossimo anno farò il tifo dal mio divano”), e John McEnroe che dopo quattro sconfitte in quattro edizioni teme di poter essere “tagliato” dal ruolo di capitano.
Ci sono sicuramente degli aspetti che si potrebbero aggiustare, come una maggiore trasparenza per le convocazioni (o forse si dovrebbe dire “qualificazione”) e una divisione delle squadre che potrebbe essere fatta diversamente, ma l’impressione è che il nucleo della competizione abbia grande potenziale.