Esordio vincente per Jannik Sinner nel Sofia Open, torneo nel quale è testa di serie n. 1 e campione uscente. L’affermazione contro Egor Gerasimov è arrivata in due set, ma non è stata una passeggiata, soprattutto nel secondo set. “Lui era in una situazione positiva, aveva passato le quali. Io ero al primo match, per cui non è semplice entrare nel torneo – ha spiegato Sinner nell’incontro virtuale con il direttore Scanagatta dopo il match –. Nel primo set ho fatto delle cose giuste, nel secondo ho avuto delle possibilità che non sono riuscito a sfruttare e quindi siamo entrati nella lotta. Da un certo punto di vista sono anche contento di aver giocato un set molto tirato al primo turno, mi potrebbe aiutare per i prossimi turni, anche se non è detto“.
La scelta di giocare in Europa la settimana prima di un appuntamento importante come Indian Wells, a 10 ore di fuso orario di distanza da Sofia, ha lasciato qualche commentatore un po’ perplesso: “Ora vediamo come va in questo torneo, per il prossimo torneo a Indian Wells c’è tempo, perché credo di iniziare a giocare giovedì. L’obiettivo ovviamente è di arrivare quanto più avanti possibile qui e poi andare là. Naturalmente i giocatori che sono già adesso in California si sentiranno un po’ meglio, però sono venuto qui perché è il torneo nel quale ho vinto il mio primo titolo, ci sono tante cose che mi piacciono, e vediamo cosa succede giorno dopo giorno“.
In questo finale di stagione ci sono tanti traguardi a portata di mano per Jannik Sinner, ma quello cui i tifosi italiani tengono di più è sicuramente la qualificazione alle Nitto ATP Finals di Torino. Il giocatore alto-atesino al momento è undicesimo nella ATP Race (decimo, se si considera che Rafael Nadal si è già chiamato fuori dai giochi) a 420 punti da Casper Ruud che al momento sarebbe l’ultimo giocatore qualificato. Sinner, poi, è già matematicamente qualificato per le Intesa Sanpaolo NextGen Finals, da lui vinte due anni fa, che si terranno all’Allianz Cloud di Milano dal 9 al 13 novembre.
“Questi obiettivi sono ancora lontani, la strada per arrivare a Torino è ancora molto, molto lunga, bisogna giocar bene i due ‘1000’ che arrivano, il ‘500’ a Vienna, ma sono fondamentali anche i ‘250’. Sicuramente non sto a ossessionarmi tutti i giorni con Torino. Il mio programma prevede Sofia, Indian Wells, Anversa, Vienna, Parigi, e poi vediamo. Se mi servono i punti di Stoccolma, giocherò a Stoccolma per entrare a Torino. Se non mi servono più, probabilmente giocherò Milano. Ma ora non voglio pensare così avanti, ci sono tante settimane davanti a me non solo per far punti, ma anche per la mia crescita. Alla fine a Indian Wells non ho mai giocato, a Parigi non ho mai giocato, e sono molto felice di avere questa possibilità. Tra qualche settimana sapremo molto di più“.
La corsa a Torino potrebbe essere facilitata anche da un eventuale forfait di Novak Djokovic, che ha rinunciato alla trasferta californiana per il BNP Paribas Open e che al momento non si sa quando preveda di tornare in campo. Ma per ora c’è il Sofia Open a cui pensare: il torneo ha rappresentato un po’ un ritorno all’antico per i partecipanti, con restrizioni molto forti alla presenza di persone a bordo campo e con il ritorno dei giudici di linea. “Il torneo sta cercando di fare un buonissimo lavoro per portare il pubblico a vedere la partita – ha detto Sinner -. Purtroppo ci sono le regole del Governo che non lo permettono, ma più di tanto un torneo non può fare. Quindi complimenti all’organizzazione che sta cercando ogni giorno di fare meglio. Non c’è Hawk-Eye live, e a volte manca, ma la situazione è la stessa per tutti e due, e se pensiamo a qualche anno fa c’erano tanti tornei che non avevano Hawk-Eye, nei quali non si poteva chiedere la verifica della chiamata, per cui va bene così“.