Il testa a testa a distanza tra Jannik Sinner e Casper Ruud per conquistarsi uno dei posti ancora disponibili per le ATP Finals di Torino si sta facendo sempre più avvincente, e se l’altoatesino ha raggiunto la finale a Sofia nel pomeriggio di ieri, il norvegese ha fatto altrettanto nell’ATP 250 di San Diego nella nottata italiana battendo Grigor Dimitrov per 6-4 4-6 6-4. Con questo risultato Ruud ha peraltro superato Hurkacz all’ottavo posto della Race to Torino, e ora ha 50 punti di vantaggio sul polacco e 420 su Sinner.
Nella prima semifinale, il norvegese ha come detto sconfitto Grisha in due ore e mezza di gran lotta in quella che è già stata definita una delle più belle partite a livello ‘250’ della stagione; non sono mancati scambi spettacolari e alla fine al N.10 del mondo sono serviti tre break nel set decisivo per avere la meglio sul veterano bulgaro. Nessuno dei due è stato particolarmente a suo agio alla battuta come confermano gli 11 break totali, e alla fine il N.29 ATP ha pagato un passaggio a vuoto nel finale dove dal 3-2 in suo vantaggio ha subìto tre game consecutivi.
“Affrontando Grigor devi giocare bene da tutti gli angoli del campo e correre parecchio perché lui può fare dei vincenti da qualsiasi posizione”, ha detto Ruud ai microfoni ATP. “È uno dei ragazzi più tosti con cui giocare nel circuito perché sa giocare ogni tipo di colpo. Ho provato a tener duro e ho conquistato un paio di punti importanti che alla fine mi hanno dato la vittoria; è stato un incontro di alto livello dal primo all’ultimo punto. Sono felice di essere alla mia prima finale sul cemento”. Con la 46esima vittoria stagionale infatti Ruud ha raggiunto la quinta finale del 2021, la prima sul cemento dopo una scorpacciata di tornei vinti sulla terra (Ginevra, Bastad, Gstaad e Kitzbuhel, tutti 250).
SORPRESA NORRIE: BATTUTA LA TDS N.1 ANDREY RUBLEV
Ad affrontare il numero dieci del mondo questa notte all’una italiana nella finale del neonato torneo di San Diego – presente nel calendario 2021 grazie ad una licenza speciale della durata di un solo anno – ci sarà Cameron Norrie. Il britannico ha sconfitto un po’ a sorpresa il russo Andrey Rublev per 3-6 6-3 6-4 in poco meno di due ore, in quella che è la sua terza vittoria contro un top 10 della carriera (le altre due sono arrivate al torneo di Lione contro Isner nel 2018 e contro Thiem nel 2021). “È bello prendersi la rivincita. Mi ha battuto facilmente l’ultima volta, quindi mi fa piacere vedere che sono migliorato un po’”, ha detto Norrie, che aveva vinto solo tre game contro Rublev nel loro unico precedente a San Pietroburgo lo scorso anno, e che lo scorso weekend era presente in qualità di riserva alla Laver Cup di Boston, dove Andrey ha furoreggiato.
Dopo aver perso il primo set deciso da un solo break nel quarto game, Norrie è riuscito a neutralizzare i colpi potenti del N.5 ATP con una buona solidità da fondo e, inducendo spesso il suo avversario all’errore, ha finito per farlo innervosire. Rublev non è noto per la sua pacatezza o per la solidità mentale, e anche ieri notte questo suo limite gli è costato caro; il N.28 del mondo invece ha potuto contare ancora una volta su un buon servizio (73% di punti vinti con la prima palla) con il quale ha messo a segno 8 ace e ha salvato 8 delle 9 palle break concesse.
Nonostante non venga inserito fra i papabili candidati per Torino, Norrie sta comunque giocando una stagione di altissimo livello: questa sarà la sua quinta finale su tre superfici differenti (ha perso all’Estoril, a Lione e al Queen’s, ma ha vinto a Los Cabos), buona per il quattordicesimo posto nella Race to Torino e per un best ranking di N.26 ATP. Qualora vincesse domani, i due piazzamenti migliorerebbero ulteriormente: dodicesimo nella Race e ventitreesimo nel ranking.
Infine una piccola curiosità statistica: in entrambe le semifinali lo sconfitto ha vinto un punto in più dell’avversario, rimanendo tuttavia con un pugno di mosche in mano.
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