Andy Murray conquista il terzo turno di un 1000 per la prima volta in quasi cinque anni, e lo fa sconfiggendo uno dei talenti più fulgidi del tennis mondiale, Carlos Alcaraz, per 5-7 6-3 6-2 in una maratona di tre ore e tre minuti. Partita davvero dura in condizioni complicate, con Murray che alla fine è riuscito a prevalere grazie ad un miglior rendimento negli scambi sotto i cinque colpi, in cui ha prevalso per 57-46 (in quelli più lunghi ha vinto per 46-45). Sir Andy ha inoltre finito con soli 18 vincenti a fronte dei 36 del giovane rivale (la metà), ma ha commesso 13 errori in meno, 29 contro 42.
“Non è stato un match semplice, faceva molto caldo e il campo è lentissimo, non si vincono molti punti rapidi” ha commentato alla fine. “Non ho giocato la mia migliore partita, sono stato bravo a rimanere competitivo e ad alzare il mio livello in alcuni frangenti“. Il britannico è subito scappato avanti sul 3-0 nel primo set, ma non è riuscito a sfruttare quattro chance per il doppio break (tre consecutive), e da quel momento Alcaraz ha iniziato a trovare il campo con maggiore facilità, dominando dal lato del dritto (13-4 il saldo dei vincenti nel parziale con il colpo), e nel settimo game ha trovato il contro-break, impattando sul 4-4. Murray ha comunque avuto un set point in risposta sul 5-4 quando Alcaraz ha sbagliato un rovescio in cross, ma l’iberico ha trovato un bel servizio in kick che Muzza non è riuscito a gestire. Ringalluzzito, il classe 2003 a breakkato a zero nel game successivo e conquistato il parziale.
L’inizio del secondo set sembrava puntare ad un’inesorabile sconfitta per l’ex-N.1 ATP, finito in svantaggio per 15-40 sia sull’1-1 che sul 2-2. Su tutte e quattro le palle break, tuttavia, Murray ha infilato quattro prime, ottenendo tre punti diretti, e nel terzo gioco ha anche trovato un inedito ace da sotto:
“Non l’avevo mai fatto prima”, il commento del vincitore. “Ho notato che da fine primo set si era messo a rispondere sempre più da lontano, e quindi ho pensato di provarci. Non mi aspettavo che non reagisse; ho pensato di rifarlo nel terzo set ma ero in vantaggio e stavo giocando meglio, quindi non ne ho sentito il bisogno”. Salvate le due palle break nel quinto gioco, infatti, Murray ha subito trovato il break, e da quel momento ha iniziato ad erodere sempre di più le resistenze dell’avversario (che non giocava dal ritiro nei quarti dello US Open), chiudendo facilmente il parziale e breakkando nel primo game del terzo, recuperando da 40-15.
La partita si è decisa in quello successivo: Alcaraz ha avuto quattro palle break (due consecutive), ma ancora una volta non è riuscito a convertirle (0/8 negli ultimi due set). Murray è stato particolarmente coraggioso sulla prima, trovando una seconda in kick da destra che ha appena scheggiato la riga. Perso il treno, l’iberico ha continuato ad accumulare unforced, e dopo aver salvato due palle del doppio break sullo 0-2 ha infine alzato bandiera bianca, perdendo la battuta nel quinto gioco e trovandosi indietro 5-1.
ORA ZVEREV PER MURRAY
Il prossimo avversario di Muzza sarà Alexander Zverev, la tds N.3, che ha vinto un altro incontro con un talento in ascesa, vale a dire, Jenson Brooksby, per 6-4 3-6 6-1. “Non ho giocato il mio miglior tennis, ma almeno ho vinto. Comunque nel terzo set ho iniziato a colpire e a sentire molto meglio la pallina”. Dopo aver piazzato il break in apertura, Zverev ha gestito il primo parziale, salvando una sola palla del contro-break nel secondo game, e sembrava pronto a chiudere rapidamente dopo aver strappato un’altra volta la battuta al padrone di casa all’inizio del secondo set.
A quel punto Brooksby è però riuscito a riportarsi in corsa, breakkando a zero grazie a qualche errore di troppo da fondo del teutonico, passando con uno smash, e in vantaggio 3-2 ha piazzato l’allungo decisivo con due risposte profonde inframmezzate da un errore a rete dell’avversario, allungando così l’incontro. Arrivati al terzo, tuttavia, il californiano è crollato, trovandosi rapidamente in svantaggio 5-0 senza tema di smentita (Zverev ha perso solo tre punti al servizio nel set, mettendo il 79% di prime in campo con il 93% di conversione).
Con questa vittoria, Zverev si è assicurato un posto alle ATP Finals di Torino, e si dice contento di giocare in Italia: “Londra è un luogo speciale per me, ho giocato lì le Finals per quattro volte e ho anche vinto il torneo [nel 2018, ndr]. Sicuramente la O2 è una delle arene più belle del mondo. Allo stesso tempo, però, amo giocare in Italia, è un Paese dove ho sempre giocato bene – ho vinto il mio primo Masters 1000 a Roma. Non vedo l’ora di giocare davanti agli spettatori italiani, sarà una grande settimana“.
Per quanto riguarda il suo prossimo avversario Andy Murray (contro cui è sotto 2-0 nei confronti diretti, l’ultimo lo scorso anno a Cincinnati/New York), il N.4 ATP si è espresso in questo modo: “Le condizioni qui non sono ideali per me, non ho mai ottenuto buoni risultati in questo torneo. Andy è tornato a giocare benissimo, ha vinto due grandi partite, e soprattutto nel match con Alcaraz si è espresso ad alto livello. Non vedo l’ora di affrontarlo, anche perché è l’unico dei Fab Four che non ho mai battuto; spero di porre rimedio nella prossima partita“.
TSITSIPAS FACILE, TERZO TURNO ISNER-SINNER. OUT AUGER-ALIASSIME
Fra gli altri risultati di nottata, si segnala la vittoria di Stefanos Tsitsipas su Pedro Martinez (che aveva eliminato Roberto Marcora all’esordio) per 6-2 6-4 nonostante un po’ di sofferenza nel secondo set. Il greco ha vinto un lunghissimo secondo game in risposta, e da quel momento il parziale è stato in discesa, con il secondo break giunto nell’ultimo gioco. Nel secondo, Martinez gli ha strappato il servizio in apertura e ha persino avuto una palla per il 4-1 e servizio, ma non è riuscito a concretizzare (la prima centrale e il dritto in cross della tds N.2 che non gli hanno dato la possibilità di entrare nello scambio); Tsitsipas ha quindi alzato il livello in risposta, pareggiando sul 3-3 e trovando ancora il break game finale. Al prossimo turno lo attende Fabio Fognini, reduce dal non semplice successo su Jan-Lennard Struff: gli head-to-head fra i due sono sul 2-0 in favore dell’ellenico (Stoccolma 2018 e Roma 2019).
Rapido e indolore l’esordio di John Isner, che ha regolato Yoshihito Nishioka (che l’aveva sconfitto in cinque set a Wimbledon) per 6-3 6-4. Lo statunitense non ha concesso nemmeno l’ombra di una palla break, vincendo l’86% dei punti con la prima e il 68 con la seconda, regolando l’avversario in poco più di un’ora. Ora lo attende Jannik Sinner, contro cui ha vinto al secondo turno del torneo di Cincinnati ad agosto.
Fuori invece, e con punteggio severo, un avversario “indiretto” di Sinner, vale a dire Félix Auger-Aliassime, undicesimo nella Race to Torino e secondo nella Race to Milano sempre alle spalle dell’altoatesino. Il classe 2000 è stato battuto per 6-4 6-2 da Albert Ramos-Vinolas, che ha deciso di portare a scuola di tennis d’attrito la Next Gen in questa prima settimana di torneo (aveva già battuto Musetti). Al terzo turno l’iberico troverà Nikoloz Basilashvili, reduce da un successo per 6-4 6-3 su Cristopher Eubanks.