Fermo da giugno per l’infortunio al polso destro (“distacco della guaina posteriore della parte ulnare”) che ha messo fine alla sua stagione forse mai davvero iniziata, Dominic Thiem può abbozzare addirittura un secondo timido sorriso nell’arco di una settimana. Dopo che i medici gli hanno confermato che non sarebbe stato necessario l’intervento chirurgico, Domi è tornato a impugnare la racchetta: “Oggi sono tornato a giocare a tennis per dieci minuti” pur limitandosi a colpire palline morbide a metà campo. È la prima notizia che lui stesso ha rivelato nel corso della conferenza stampa convocata nel pomeriggio di lunedì e riportata da TennisNet.
FRECCIATE – C’era curiosità riguardo alla fine del rapporto con il fisioterapista Alex Stober, le cui dichiarazioni parevano aver infastidito Thiem, che aveva promesso – quasi minacciato – la propria versione dei fatti. Dominic è fondamentalmente un buono, però, lo sappiamo, e chi si aspettava qualche feroce stoccata nei confronti di Stober è rimasto almeno parzialmente deluso, per quanto la sua esposizione dei fatti lasci ben comprendere il problema. “Ci sono stati un paio di errori” ha detto Thiem. “Il mio è stato quello di non chiamarlo”. A provocare la reazione stizzita del fisio era stato appunto il venire licenziato dal manager Galo Blanco, un po’ come alla scuola media, quando l’amica della tua fidanzatina viene a dirti che non state più insieme. “Avrei certamente potuto farlo, ma non sono il tipo che telefona il giorno stesso e ne parla per ore. Poi, non ne ha più avuto la possibilità, visto quello che aveva detto sui social”.
DAL DISTACCO ALLA ROTTURA – È poi venuto al nocciolo della questione, vale a dire il motivo, invero prevedibile, che lo ha portato a mettere fine alla collaborazione. “In questi anni, [Stober] mi ha portato al massimo della forma. Tutti commettono errori, ma il modo in cui non si è assunto la responsabilità dell’errore, attribuendo invece la colpa a me all’altro team, è stato il motivo della separazione. A Maiorca, il medico spagnolo mi aveva detto che avrei già potuto rinunciare allo US Open. Alex la vedeva in modo differente, io ho abbandonato troppo spesso il tutore al polso e dopo una settimana e mezza di allenamenti mi è capitato lo stesso infortunio”.
IL NUOVO PIANO – Thiem si è poi recato in Belgio per affidarsi alle cure del dottor Frederik Verstreken, chirurgo ortopedico. “La sua terapia è un po’ più conservativa, più cauta. Anch’io volevo andare sul sicuro all’inizio. Con l’operazione, probabilmente non sarei tornato prima del prossimo aprile. A darmi speranza è che chi ha avuto lo stesso infortunio è rientrato, come Kei Nishikori e Belinda Bencic. Quello di Belinda era anche più grave, ha avuto bisogno della chirurgia, ma poi è tornata e adesso è campionessa olimpica”. Se la prossima visita in Belgio andrà come previsto, il campione austriaco potrà tornare agli allenamenti entro la fine di novembre e presentarsi in campo per l’esibizione di Abu Dhabi dal 16 al 18 dicembre.
VACCINI – Con l’Australia nel mirino, è stato toccato anche l’inevitabile argomento. “Non sono ancora stato vaccinato. In realtà, sto aspettando quello di Novavax perché il mio medico ha detto che dovrebbe essere ottimo”. Questo vaccino basato sulle proteine (diverso quindi da quelli vettoriali o a RNA messaggero attualmente in uso) potrebbe però non essere approvato in tempo per la trasferta down under. “In quel caso, deciderò per un altro vaccino” conclude Thiem.