L’approdo di Hubert Hurkacz agli ottavi di finale di Indian Wells, oltre che dargli ulteriore spinta nella corsa verso le Finals di Torino, rischia di tracciare una linea significativa nella storia del ranking. Il ventiquattrenne polacco, a partire dalla prossima settimana, potrà infatti festeggiare il meritato approdo in Top 10 a discapito di Roger Federer. Facendo i conti con la realtà: per il fuoriclasse svizzero si tratta di un’uscita dall’élite della classifica che potrebbe essere senza ritorno, considerata l’incertezza sulle sue prospettive di rientro nel circuito (pur avendo dispensato ottimismo sulla strada verso il 2022).
Hurkacz, liberandosi di Francis Tiafoe in poco più di un’ora, si è guadagnato nel Masters 1000 californiano l’incrocio agli ottavi contro Aslan Karatsev ed è salito così a 3288 punti nella classifica ATP. Tre in più di Federer, che finisce così fuori dalla Top 10 per la prima volta dal febbraio 2017, quando ci era rientrato vincendo l’Australian Open e recuperando i punti precedentemente persi a causa dell’infortunio al ginocchio sinistro (per appena undici settimane, ma era scivolato indietro fino alla diciassettesima posizione). Un incidente di percorso, in quel caso, archiviato con il trionfo nella straordinaria finale di Melbourne contro Rafael Nadal che gli valse il diciottesimo dei suoi 20 Slam.
DESTINO – Riavvolgere il nastro della storia di Federer nel ranking rende in ogni caso l’idea di ciò che accadrà lunedì 18 ottobre: il debutto dello svizzero tra i primi dieci del mondo risale a ben 19 anni fa, maggio 2002, stagione che per la prima volta l’ha visto qualificarsi al Masters. Nell’estate di quello stesso anno sono arrivati un paio di sbalzi di punteggio che l’hanno fatto uscire e rientrare in top 10, lì dove però è stato inquilino fisso da ottobre 2002 – nel 2003 ha vinto a Wimbledon il primo Slam – fino a novembre 2016. Nel cammino, ben 310 settimane trascorse da numero uno ATP, secondo solo all’attuale primatista Novak Djokovic che è arrivato a 342.
Federer uscirà dalla top 10 per mano dell’ultimo giocatore affrontato in stagione, l’ultimo che l’ha battuto (tre set a zero) nei quarti di finale di Wimbledon, buttandolo fuori con un 6-0 nel terzo set dal suo giardino di casa. “La standing ovation che ho ricevuto dopo quella partita è stata veramente speciale – ha raccontato di recente lo svizzero a GQ – uscendo dal campo potevo sentire l’amore ed il supporto della folla. Ovviamente è sempre difficile congedarsi da Wimbledon prima della finale: quando arrivi alla finale c’è la cerimonia di premiazione, c’è una certa solennità anche in caso di sconfitta, mentre se perdi prima puoi solo prendere il borsone e andartene, il proscenio è tutto per il vincitore. Per questo motivo volevo uscire il più in fretta possibile, volevo che la scena fosse per Hubert“. Un bel disegno del destino.