Dal nostro inviato a Vienna
[7] J. Sinner b. [4] C. Ruud 7-5 6-1
Partita che delude le attese della vigilia, con Sinner che riesce a portare a casa il risultato contro un Ruud decisamente sottotono, forse provato dalla battaglia combattuta con Sonego e un po’ contratto per la posta in gioco.
Si gioca il quarto di finale che probabilmente tutti si auguravano quando è uscito il tabellone, ovvero il match fra due contendenti diretti nella corsa alla Finals. La sconfitta non avrebbe il sapore dell’esito definitivo, ma sicuramente avrebbe un suo peso, e specie in caso di vittoria di Ruud, sarebbe molto utile al norvegese per costruirsi un cuscinetto di sicurezza sugli inseguitori, mentre per Sinner potrebbe voler dire guadagnarsi il sorpasso su Hurkacz per l’ultimo posto che porta a Torino. Ricordiamo infatti che il distacco dell’altotesino dal polacco era di 110 punti all’inizio del torneo mentre l’accesso alle semifinali fa riscuotere un gruzzoletto di 180 punti.
Ma andiamo alla partita, con il set che inizia con un nervoso Ruud al servizio, che parte più contratto di Jannik, regalando il proprio game di servizio con un paio di errori non forzati, che nel match di ieri con Sonego erano il bottino dell’intero set. Nel game successivo Sinner, aiutato anche da due ace, riesce ad annullare una pericolosa palla per l’immediato contro break e costringe il norvegese all’inseguimento. Ma questo bell’inizio di Jannik è solo il prodromo ad una serie alti e bassi e che coinvolgeranno entrambi i giocatori nel corso del primo set. Alla fine sebbene i due ragazzi siano giovani e non abbiano ancora pienamente consolidato lo status di top ten, all’idea di andare alle Nitto ATP Finals di Torino ci pensano eccome e si vede, da come alternino momenti di bel gioco ad errori banali in questa prima frazione.
Nelle battute inziali della partita ad esempio la sensazione generale è che Jannik sia decisamente più propositivo e coi piedi dentro il campo, con Ruud che invece si trova spesso e volentieri a dover remare da due metri dietro la linea di fondo. Il problema per il norvegese è che i “topponi” dal lato del rovescio di Sinner non danno fastidio come avvenuto ieri con Sonego: anzi Jannik sembra appoggiarvici sopra abbastanza agevolmente. Inoltre l’altra soluzione tattica preferita dal norvegese, il diritto a sventaglio, sia inside in che inside out risulta un po’ spuntata oggi. Sebbene il norvegese sia il solito motorino e le gambe girino a dovere, le palle di Jannik sono profonde e complicate da spingere, motivo per cui il norvegese si ritrova spesso fuori posizione e a dover inseguire. Si vede benissimo dalla distribuzione dei colpi come Jannik non sia per nulla preoccupato di distribuire gioco sulla diagonale di rovescio e rimanere bello in mezzo al campo, mentre lo sforzo costante di Ruud di spostarsi dal lato del diritto si traduce in una decisa prevalenza nell’uso di quel colpo nel corso del primo set.
Vista la mala parata il norvegese però decide intelligentemente di mischiare le carte proponendo anche soluzioni slice senza peso per dare fastidio all’italiano, piano che dà i suoi frutti nel sesto gioco: lo stratagemma mette un po’ di sabbia negli ingranaggi del gioco di Sinner che inanella così sei errori non forzati nell’arco dello stesso gioco, consentendo al norvegese di rientrare in partita e di interrompere la striscia aperta di 43 games di servizio vinti consecutivamente da Jannik e consolida il break nel game successivo.
Adesso le parti sembrano un po’ essersi invertite, con Jannik che improvvisamente è più contratto e fatica a spingere a dovere le proprie accelerazioni, mentre il norvegese riesce a mettere finalmente i piedi dentro il campo e a spingere con il dritto.
Ma quando il momentum sembra essere girato dalla parte del norvegese, ecco che nell’undicesimo game Ruud spreca tutto e con un errore non forzato e un doppio fallo spalanca la porta a Sinner che porta a casa il secondo break del set e non senza qualche patema va a chiudere la prima frazione per 7-5, in 57 minuti.
Secondo set che inizia con un Sinner aggressivo intenzionato a non voltarsi più indietro, sull’onda emotiva della vittoria del primo parziale e va subito 0-40 sul servizio del norvegese e piazza il break in apertura di parziale, confermato poi da un game di servizio perfetto che vale il 2-0 Sinner. La sensazione è quello di un certo anticlimax con il norvegese che sembra uscire dal match anche emotivamente, a corto di energie nervose; se il giorno prima con Sonego il norvegese sarebbe rimasto a palleggiare anche tutta la notte, oggi lo si vede preoccupato di uscire dallo scambio con palle corte mai definitive. E chiude infatti il game con un osceno doppio fallo regalando il doppio break a Sinner che ringrazia. 4-0 per Jannik che avrà anche due palle-game per il 5-0. Nel game successivo, sul 4-1 Ruud avrebbe una doppia occasione per rientrare in partita recuperando un break. Ma sul 15-40 Sinner non si disunisce, serve bene e le annulla. Si fosse trovato a servire con un solo break sul 5-3 magari avrebbe potuto accusare un po’ di tensione. Anche se ieri, come lungo tutto questo torneo, Jannik è stato freddissimo. Non ha quasi mai sbagliato una scelta. E ha serviito anche molto meglio del solito. Fare 10 aces per lui non è banale, soprattutto avendo servito il 68% di prime palle. Certo Sonego a vedere questa versione di Ruud, capace nel 2021 di un record di 21-6 sul duro, un po’ starà rosicando, dopo che ieri si è trovato di fronte un muro di gomma. Consolidato il doppio break la partita, con un Ruud non arresosi ma visibilmente scoraggiato dopo aver provato anche soluzione che non appartengono al suo tennis (attacchi, seconde palle alla ricerca del servizio vincente e invece ha commesso anche doppi falli cruciali) non ha avuto più troppo da dire e il set si è chiuso con un netto 6-1 per l’italiano. Le classifiche della Race adesso vedono Sinner davanti a Hurkacz e Norrie quindi fra gli 8 di Torino, anche se con il torneo di Parigi e i 1000 punti in palio può ancora succedere di tutto. Ma questo lunedì Jannik avrà centrato prestigioso: l’ingresso fra i top-10! Era n.37 all’inizio dell’anno. Un balzo prodigioso. Le classifiche oggi ancora virtuali non potranno essere sconvolte dalla semifinali di Vienna, il cui programma vede Zverev-Alcaraz alle 14, Sinner-Tiafoe non prima delle 15,30 . Lunedì Sinner sarà n.9 del mondo.
Jannik avrà avuto solo 15 ore di pausa fra la conclusione del match con Ruud e la partita con Tiafoe (2-0 i precedenti per Sinner, l’ultimo match risale al torneo NextGen di Milano 2019 che Jannik vinse in 4 set (a 4 game) prima di vincere l’intero torneo.
Prima delle semifinali di Vienna la situazione dei punti ATP per il ranking ATP era la seguente: 7mo Berrettini con 4768 punti. N.8 Ruud con 3615, n.9 Sinner con 3395, n.10 Hurkacz 3356, n.11 Thiem 3315, n.12 Aliassime 3263, n.13 Shapovalov 2925, n.14 Norrie 2900, n.15 Federer 2785. Ma attenzione: se Sinner batte Tiafoe sale a 3515 e resta 100 punti indietro rispetto a Ruud. Ma se vincesse anche il torneo salirebbe a 3715 e si lascerebbe alle spalle di 100 punti anche Ruud.
Per la Race to Torino invece Ruud ha 3105 punti ed è n.7, Sinner è n8 con 3015 (90 punti indietro), Nadal è n.9 con 2985, Hurkacz è n.10 con 2955, Norrie è n.11 con 2875, Aliassime è n.12 con 2.420 punti. Karatsev con 2280 è ancora in piena corsa. Schwartzman con 1945 appare tagliato fuori, perchè anche vincendo Parigi resterebbe dietro ai primi 8 anche se questi perdessero tutti al primo turno. Oggi, con il sorteggio di Parigi a mezzogiorno, si potrebbe già fare qualche calcolo in più.