Dopo la sesta vittoria consecutiva e alla viglia dello scontro diretto con Casper Ruud, uno dei suoi principali rivali nella corsa alle Nitto ATP Finals di Torino, Sinner rimane con i piedi per terra e la testa sulle spalle continuando a ripetere che i suoi obiettivi sono sempre quelli di lungo periodo, e che questa occasione di entrare a poco più di 20 anni nel gruppo dei primi otto è soltano un bonus in più: “L’obiettivo è importante a 20 anni come a 25. Sono felice di far parte del gruppo di giocatori che devono ancora qualificarsi. Io e il mio team guardiamo soprattutto alla crescita, e se ci sono da cambiare delle cose le cambiamo subito. Alla fine delle partite guardiamo come si è giocato e ci cerca di capire cosa si può fare meglio. Ovvio, facciamo attenzione alla Race, ma io voglio solo migliorarmi e fare progressi sulla strada che stiamo percorrendo. Sono contento dell’occasione che ho di potermi qualificare per Torino: è una posizione che comporta una certa pressione, e quindi devo essere bravo a gestirla. Ciò non vuol dire che se non riesco a qualificarmi non son bravo, ma per il momento credo di star gestendo bene la pressione. La stagione è ancora lunga, e voglio fare in modo di arrivare alla fine della carriera senza rimpianti di quello che ho fatto quando avevo 20 anni.“
Il suo secondo turno contro l’austriaco Dennis Novak non è stato certamente una delle sue migliori prestazioni: “Ogni partita è difficile per me, come oggi che mi sono sentito un po’ lento in campo. Ma d’altra parte non ci si può sentire sempre bene, ho trovato la maniera di vincere i punti importanti ed è questo ciò che conta.“
“Oggi le condizioni erano diverse, c’erano più persone, gli scambi erano più corti, le palline più veloci, c’erano meno scambi, non mi muovevo così bene, ma sono contento di come è andata, sono contento della posizione in cui sono e di poter giocare.“
L’attesa per il match di venerdì sera contro il norvegese Ruud è palpabile: si tratta di uno scontro tra due dei giocatori più migliorati dell’anno, con 9 titoli in due:
“Tutto è cambiato dalla nostra ultima partita a Vienna lo scorso anno. Lui è migliorato molto, soprattutto sui campi in duro. Lui ha vinto 5 titoli, io ne ho vinti 4, abbiamo tutti giocato tante partite. Sarà una partita molto dura, perchè è in fiducia e se voglio batterlo devo giocare bene. Sbaglia pochissimo da fondo, il suo servizio è molto migliorato, ma sono contento di essere qui, di avere l’occasione di giocare a tennis davanti a così tanta gente, speriamo che sia una bella partita, divertente da guardare per il pubblico.”
“Nella Race lui è in una posizione migliore di me. Ora è difficile non pensare alla Race, anche se cerco sempre di non pensarci. Faccio del mio meglio ogni partita, ma anche se non arrivo [alle ATP Finals] quest’anno magari ci posso arrivare il prossimo anno. E sicuramente non sarà l’ultimo match della mia vita, quindi cercherò soprattutto di divertirmi in campo.”
“Lui dice che il favorito sono io? Non so se sia vero. Lui ha vinto 51 partite quest’anno, cinque titoli, ha battuto Sonego che è uno che spinge tanto la palla e ha fatto finale qui lo scorso anno battendo Novak, e lo ha fatto anche in un campo più piccolo come il n.1. Sarà un test molto duro per entrambi, speriamo che non sia l’ultima volta che abbiamo l’occasione di giocare l’uno contro l’altro.”
Questo quarto di finale, oltre alla sfida con Ruud, propone anche una chance per sopravanzare Hurkacz nella race e per entrare per la prima volta nella Top 10 della classifica ATP: “Adesso non ho voglia di parlare della posizione attuale, o live, o quello che succede. Ogni partita è difficile per me, come oggi che mi sono sentito un po’ lento in campo. Ma d’altra parte non ci si può sentire sempre bene, ho trovato la maniera di vincere i punti importanti ed è questo ciò che conta. Poi il ranking è solo un numero, la settimana non è ancora finita, la stagione non è ancora finita, possono succedere tante altre cose, c’è anche Felix che è molto vicino a me in classifica. Ora per me è importante la Race, vediamo come va a finire lì, ma io sono qui a giocare a tennis, mi diverto a giocare a tennis e vediamo cosa succede alla fine.“