[Q] F. Tiafoe b. [7] J. Sinner 3-6 7-5 6-2
Frances Tiafoe scrive l’ennesima pagina della sua assurda settimana all’Erste Bank Open di Vienna, dove ha raggiunto la finale dopo aver rimontato Jannik Sinner con il punteggio di 3-6 7-5 6-2 in due ore e 18 minuti. L’azzurro ha avuto due opportunità per andare avanti di due break nel corso del secondo set (sul 3-0 e sul 4-1) ma non è riuscito a sfruttarle; non è quindi riuscito a chiudere il match al servizio sul 6-3 5-3, e da quel momento si è sempre trovato ad inseguire. Tiafoe sfiderà Zverev per il titolo dopo che il tedesco ha rapidamente sconfitto Alcaraz nella prima semifinale. Si tratta della finale più importante nella carriera del classe 1998 del Maryland, il quale nel torneo austriaco è addirittura partito dalle qualificazioni prima di eliminare gente del calibro di Tsitsipas, Schwartzman e appunto Sinner.
Grande partita dell’azzurro per quasi due set; purtroppo è quel “quasi” che fa tutta la differenza del mondo. Con le spalle al muro l’americano si butta all’attacco e riesce ad alzare drammaticamente il suo livello di gioco. Sfuma così almeno per adesso l’ipotesi di conquistare l’ottavo posto nel ranking ATP, risultato che avrebbe raggiunto in caso di vittoria.
LA PARTITA
Dopo la vittoria di ieri contro Ruud, che ha portato in dote il sorpasso a Hurkacz nella Race e l’ingresso a partire dalla prossima settimana in Top 10 (un momento storico per il tennis italiano, che non aveva mai visto due suoi portacolori nelle prime dieci posizioni del ranking contemporaneamente), il nostro Jannik incontra la sorpresa Tiafoe. Il ragazzo di Sesto parte chiaramente favorito e ha un’occasione d’oro per allungare nella Race sui suoi diretti inseguitori: l’ingresso in finale porterebbe infatti in dote altri 120 punti oltre ai 180 già incamerati per l’approdo alle semifinali.
Si parte allora con il lancio della monetina che porta Tiafoe a servire per primo. (Una piccola nota di colore: in questo torneo a Vienna, città non certo nota per essere la culla del turbo capitalismo, gli organizzatori hanno pensato di associare ogni possibile momento ad uno sponsor: Varta per il lancio della monetina e Oral B per le chiamate del falco: i marketing manager di scuola Premier League o NBA sarebbero orgogliosi…manca solo la kiss cam sponsorizzata…).
Ma veniamo alla partita: dopo le follie di ieri del secondo set con Schwartzman, Tiafoe inaugura la partita con discreta pulizia, ma Jannik dopo qualche errore di troppo (subito 7 errori non forzati nei primi 4 game, un dato un po’ elevato per i suoi standard) ritrova la misura e mette sotto pressione il ventitreenne del Maryland, che nel quinto gioco è colpevole di non aver sfruttato un paio di occasioni per chiudere il game e si fa breakkare alla prima occasione commettendo un banale errore di rovescio. Ma la partita sta decisamente prendendo la strada che porta a San Candido, con Jannik che adesso comanda agevolmente nei propri game di servizio e mette costantemente sotto pressione l’americano, chiudendo il set strappandogli di nuovo la battuta con un chirurgico 2/2 in termini di trasformazione sulle palle break.
Secondo set che comincia là dove avevamo lasciato il primo, con un Sinner che dopo i primi game in cui era apparso in po’ intorpidito ha ripreso a macinare gioco e parte subito forte andando a breakkare nuovamente l’americano. Storia che si ripete anche nel quarto gioco in cui un Tiafoe un po’ in confusione deve annullare altre due palle break; stavolta, però, un po’ aiutato dal servizio e un po’ con una serie di discese a rete spericolate ma vincenti, riesce a fermare l’emorragia; l’impressione è che Big Foe adesso debba fare i miracoli anche solo per stare in partita. Viceversa Jannik continua a chiudere i propri game con disarmante facilità: rappresentativo della partita il punto con cui Sinner chiude il game del 4-1 in suo favore, al termine di un palleggio rovescio contro rovescio, il ventenne altoatesino varia senza sforzo apparente producendo un lungolinea vincente di rara fluidità. È una fase della partita in cui Sinner alza ancor di più i giri del motore con giocate da highlight; bravo Tiafoe in ogni caso a resistere alla tempesta, almeno dei propri giochi di servizio, nella speranza di trovare qualche spiraglio nei game di uno Jannik fino a quel momento perfetto.
E alla fine è l’americano ad avere ragione a crederci, perché Sinner imbrocca il peggior game del match proprio quando va a servire per il match, infilando una serie di errori non forzati e venendo poi punito dal coraggio di Tiafoe, che sulla prima palla break della partita risponde aggressivo e si fionda a rete forzando l’italiano all’errore su un passante di rovescio tutt’altro che facile. Adesso la partita diventa una battaglia con Tiafoe che butta in campo tutta la sua carica agonistica e mette la partita su di un piano a lui più favorevole, cercando anche il supporto del pubblico che adesso comincia a girare dalla parte dell’underdog; supporto che l’americano si merita in pieno, visto che sul 5-5 pari e servizio continua nella sua trance agonistica e si traveste da McEnroe con un paio di demivolée tanto folli quanto meravigliose. Jannik a questo punto non riesce a raffreddare i bollenti spiriti del rivale. L’unica soluzione sarebbe quella di aggrapparsi al servizio, che però tradisce: doppio fallo che manda Tiafoe a servire inaspettatamente per il set – il classe 1998 non si fa pregare e chiude il parziale.
Si va così al terzo set, con Sinner che va nuovamente in difficoltà e deve annullare una pericolosissima palla break che gli avrebbe complicato non poco la vita. Jannik però a questo punto tira fuori gli attributi e scarica tutta la sua frustrazione dando libero sfogo alle emozioni con un gran urlaccio liberatorio non appena conquistato il game di apertura. L’inerzia della partita è però completamente cambiata, con Tiafoe che adesso attacca ogni seconda di Sinner e arriva nuovamente a palla break. Stavolta Sinner spreca malamente con un errore non forzato: ha insomma perso completamente il bandolo della matassa e non riesce a dare minimante consistenza al suo gioco, non riuscendo a riconquistare quell’iniziativa che adesso è completamente nelle mani dell’americano.
Il nostro prova a scuotersi e riesce a tornare a palla break, ma Tiafoe serve bene e si salva. Incredibile comunque come possa capovolgersi una partita di tennis: 45 minuti fa Sinner era sull’orlo di conquistare il doppio break nel secondo set, a un passo dal chiuderla, mentre ora si trova con le spalle al muro con la concreta possibilità di uscire sconfitto da questa partita.
Sinner continua così a soffrire sui propri turni di servizio e nel settimo gioco, anche grazie a uno scambio pazzesco in cui si vede di tutto (tweener e battaglie a rete ravvicinate, con l’americano che sembra Batman) Jannik va sotto 0-40, e al terzo tentativo Tiafoe incredibilmente porta a casa il secondo break del set che gli consente di andare a servire per il match. Oggi però non accade quanto visto con Schwartzman e Tiafoe è bravo a cancellare i fantasmi del giorno prima e a chiudere il match per 6-2 con il pubblico che lo acclama al grido “Let’s go Frances let’s go”, coro a cui lui replica annunciando con la massima tranquillità “tomorrow I expect to win”.
Alla fine nel terzo set Tiafoe ha veramente condotto le danze senza praticamente lasciare l’iniziativa a un Sinner passivo e che è crollato nel rendimento sulla prima di servizio, vincendo solo il 44% dei punti:
Significativo infine il dato delle discese a rete, con Tiafoe che ha preso per ben 38 volte la via del gioco di volo, a testimonianza della sua aggressività:
Qui il tabellone completo dell’Erste Bank Open di Vienna e degli altri tornei della settimana