Interrompiamo il consueto flusso degli articoli per dedicare uno spazio straordinario a Jannik Sinner. Grazie alla vittoria ottenuta contro Casper Ruud, questo prodigioso ventenne che sembra il frutto dell’amore tra Sir Andy Murray e Pippi Calzelunghe da lunedì 1 novembre entrerà ufficialmente tra i primi 10 giocatori della classifica ATP. E – per dirla con Totò e Peppino – scusate se è poco.
Nel giorno del calendario dedicato a tutti i Santi cristiani, Sinner occuperà infatti la posizione numero 8 in caso di vittoria a Vienna e 9 in quello contrario. Non abbiamo citato la ricorrenza di Ognissanti solo per amore di precisione, ma anche perché l’ascesa al vertice dell’allievo di Riccardo Piatti ci appare come un miracolo sportivo per la rapidità con cui è avvenuta.
Sinner entrò infatti per la prima volta in classifica alla posizione 1592 nel febbraio 2018. Esattamente un anno dopo ottenne per la prima volta l’attenzione delle cronache sportive battendo Gianluigi Quinzi nei quarti di finale del torneo Challenger di Bergamo, al quale era stato ammesso con una wild card; due giorni più tardi vinse il torneo, passando così dalla posizione numero 546 alla 324 in classifica.
Il 28 ottobre 2019, lo stesso giorno in cui Matteo Berrettini entrò per la prima volta nella Top 10, Sinner raggiunse la Top 100; finirà il 2019 al numero 78.
Nel 2020 l’introduzione delle regole che congelano di fatto la classifica per fare fronte alle conseguenze della pandemia hanno rallentato la sua corsa, ma non abbastanza da impedirgli di irrompere nella Top 50 ad ottobre per poi chiudere la stagione al numero 37.
La finale di Miami gli ha poi schiuso le porte della Top 20 ad aprile 2021 ed il resto è cronaca odierna.
La tabella che segue rappresenta graficamente quanto sopra scritto:
DATA | CLASSIFICA |
12 febbraio 2018 | 1592 |
18 febbraio 2019 | 546 |
25 febbraio 2019 | 324 |
28 ottobre 2019 | 93 |
30 dicembre 2019 | 78 |
12 ottobre 2020 | 46 |
28 dicembre 2020 | 37 |
19 aprile 2021 | 19 |
1 novembre 2021 | 8 o 9 |
Jannik Sinner è il quinto italiano a entrare in top 10 dal 23 agosto 1973, giorno in cui entrò in vigore il metodo di calcolo aritmetico del ranking che sostituì quello discrezionale subordinato agli estri e ai gusti personali delle grandi firme del giornalismo sportivo.
Quella lontana classifica vedeva Adriano Panatta occupare la poltrona numero 8; poco più di 4 anni dopo fu Corrado Barazzutti a conquistare l’alto onore; dopo di lui per rivedere un italiano così in alto si sono dovuti attendere 41 anni, ovvero sino ad aprile 2019 quando vi giunse Fabio Fognini; nel 2019 Matteo Berrettini a sua volta varcò la soglia fatidica e da lunedì Sinner diventerà il quinto italiano a farlo. È il più giovane tra loro: Panatta aveva 23 anni nel 1973.
Se quindi a livello nazionale Sinner ha stabilito un record di precocità, a livello mondiale non lo ha fatto. Aaron Krickstein è il più giovane Top 10 di sempre: aveva 17 anni e 11 giorni quando raggiunse la nona posizione il 13 agosto 1984.
Tuttavia, a Sinner resta la possibilità di battere un record ben più prestigioso: quello che stabilì Lleyton Hewitt il 19 novembre 2001 quando a 20 anni e 9 mesi divenne il più giovane numero 1 di sempre. Ed ancora lo è.
Sinner ha circa 7 mesi di tempo per superarlo. Una passeggiata di salute.