Battuto ai quarti di finale il campione uscente e favorito della vigilia Andrey Rublev, sono stati due dei giocatori più in forma del momento a raggiungere l’ultimo atto del St. Petersburg Open 2021. Vediamo com’è andata.
[5] T. Fritz b. J.-L. Struff 5-7 6-1 6-3
Il finale di 2021 potrebbe segnare un punto di svolta nella carriera di Taylor Fritz. Considerato una promessa mantenuta solo fino ad un certo punto dopo una carriera juniores stellare, lo statunitense sta giocando un eccellente autunno impreziosito dalla prima semifinale 1000 raggiunta ad Indian Wells e ora dalla prima finale stagionale in quel di San Pietroburgo. In Russia ha rimontato Jan-Lennard Struff in un’ora e 56 minuti con una fantastica prestazione alla battuta fra secondo e terzo set: dopo essere andato in svantaggio ha perso solo sei punti nei suoi turni, chiudendo con 23 vincenti a fronte di soli 6 non forzati. I confronti diretti sono adesso sull’1-1: Struff aveva vinto a Wimbledon 2019.
Fritz sembrava in controllo già ad inizio partita, quando si è rapidamente portato 3-1 e servizio. Struff ha però reagito e ha contro-breakkato alla terza opportunità prendendo la via della rete, e pur concedendo il 30-40 con un doppio fallo è riuscito a pareggiare sul 3-3 grazie a qualche risposta di troppo sbagliata dall’avversario. Giunti al 5-5, Fritz si è disunito mettendo largo un dritto per la palla break, e Struff ne ha subito approfittato con una risposta fra i piedi che gli ha dato il 6-5, subito sfruttato chiudendo il set.
Come detto, però, il prosieguo della partita non ha avuto storia, perché Fritz non ha più concesso nulla e ha iniziato a trovare molto più sovente risposte aggressive: dall’1-1 nel secondo ha messo a segno un parziale di 21-8 che gli ha permesso di allungare la partita (particolarmente bello il lob bimane che gli ha dato il 3-1 e servizio), arrivando poi a vincere sette game di fila quando è rapidamente salito 2-0 nel parziale decisivo. Sotto 2-4, Struff ha concesso la palla per mandare Fritz a servire per il match con un doppio fallo, ma si è salvato a rete. Il teutonico ha continuato a cercare di giocare al volo, solo per essere trafitto più volte dall’avversario, salito a match point con un passante di rovescio lungolinea un po’ fortunoso prima di chiudere con una botta al corpo che Jan-Lennard non è riuscito a gestire.
Prosegue dunque l’amore non corrisposto fra Struff e le semifinali ATP: questa era la nona in carriera, con una sola vittoria all’attivo (questa primavera a Monaco di Baviera); il teutonico è indubbiamente uno dei giocatori più forti a non aver mai vinto un torneo nel circuito maggiore. Sesta finale in carriera invece per Fritz (un solo titolo, sull’erba di Eastbourne nel 2019), come detto la prima dell’anno e la seconda indoor. Lo statunitense è ventitreesimo nella Race, ma in caso di vittoria del titolo salirà fino alla posizione N.20, mentre nel ranking al momento ascenderebbe al ventiseiesimo slot, ma il titolo lo renderebbe il numero uno USA superando Isner al N.24.
M. Cilic b. [Q] B. Van De Zandschulp 6-3 6-3
Nelle ultime due settimane di soggiorno russo Marin Cilic sembra essere tornato quantomeno una buona approssimazione del bombardiere capace di raggiungere tre finali Slam nonché la terza posizione del ranking. Dopo aver raggiunto la finale a Mosca la scorsa settimana (battuto da Karatsev), il nativo di Medjugorje ha bissato a San Pietroburgo (dove ha già vinto nel 2011), battendo Botic Van De Zandschulp (alla prima semifinale ATP e condizionato da una probabile influenza) in 69 minuti.
Van De Zandschulp è sembrato scarico sin dall’inizio, risultando praticamente nullo in risposta e cedendo la battuta con un errore di rovescio lungolinea per il 4-2 e servizio a Cilic. Al cambio campo VDZ ha chiesto un MTO, rivelando ai dottori del torneo di non essersi sentito bene durante la notte (“non ha dormito” sono state le parole del medico al giudice di sedia), ma pur ricevendo un rapido trattamento non è riuscito a fare partita pari, cedendo rapidamente il set.
All’inizio del secondo Cilic si è procurato due palle break con due splendidi vincenti di rovescio lungolinea. VDZ ha salvato la prima con un gran drop shot, ma nel punto successivo ha cercato di ripetersi trovando solo la metà della rete, dando il 2-1 e servizio al campione del 2011. In leggera ripresa, l’olandese ha iniziato a muoversi meglio e ad indurre qualche errore in più con il suo gioco molto vario, portandosi 0-30 nel sesto gioco. Un Cilic decisamente più focoso che in passato (certamente più vocale) ha però trovato tre servizi vincenti di fila, allungando sul 4-2 e portandosi immediatamente a doppia palla break con un gran recupero seguito da un fantastico pallonetto difensivo spalle alla rete. Van De Zandschulp è riuscito a salvarsi con servizio e dritto, ma nel turno successivo, indietro 3-5, ha finito per arrendersi quando Cilic ha messo a segno un altro eccellente recupero in avanti prima di trovare una tonitruante risposta al corpo che gli ha regalato la finale.
“Sono sorpreso dalla mia condizione, è bellissimo sentirsi di nuovo così”, ha detto Cilic dopo la partita. “La Russia è la mia seconda casa, mi sa che dovrò tornare ogni anno! Taylor sta giocando benissimo, cercherò solo di divertirmi e fare del mio meglio per provare a vincere il titolo”.
Trentacinquesima finale in carriera per Cilic (19 titoli), la terza del 2021 dopo la vittoria sull’erba di Stoccarda e dopo la sconfitta moscovita di sei giorni fa. Si tratta inoltre della sua quattordicesima finale indoor (otto titoli, l’ultimo a Basilea 2016). Con questo risultato risale al trentaduesimo posto della Race, ma in caso di vittoria sarà N.27; anche nel ranking sarà N.32, buono per un seed negli Slam – qualora vincesse sarà N.29. Van De Zandschulp sarà invece N.63, a due spot dal best ranking, non male per uno che fino a due mesi non era mai stato fra i primi cento e che questa settimana si è tolto lo sfizio di battere Andrey Rublev.
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