M. Fucsovics b. F. Fognini 6-1 6-7(6) 7-6(5)
Niente da fare per Fabio Fognini che nell’incontro inaugurale sul centrale del Rolex Paris Masters cede al tie-break del terzo set a Marton Fucsovics dopo due ore e tre quarti di battaglia. Non tutte di battaglia, per essere precisi, perché il primo set vola via con la velocità di un coguaro nella notte. E, più che altro, è notte fonda nella metà campo azzurra, con il nostro fuori fase che sbaglia tanto e in fretta. Sotto 0-5, Fabio confabula con fisio e medico, e quest’ultimo gli allunga una pasticca: bagel evitato ma primo set nel granaio ungherese.
Il trentaquattrenne taggiasco si rianima, c’è ancora qualche imprecisione ma inizia a mettere in mostra grossi scampoli del suo tennis migliore e trascina il parziale al tie-break dopo aver immediatamente riacciuffato per due volte il servizio perduto. Com’era successo durante il set “regolare”, Fucsovics prova un paio di allunghi ma Fabio lo riprende subito, nella seconda occasione con una mezza volata da urlo. Match point Ungheria annullato entrando deciso con il dritto, altri due punti giocati con grande attenzione e Fognini la porta al terzo.
C’è il tempo di scoprire che, dopo la vittoria su Sinner a Wimbledon, Marton ha infilato una incoraggiante striscia negativa contro i nostri: Seppi, Sonego e Mager lo hanno battuto negli ultimi due mesi. Promettono bene anche i precedenti, 3-1 per il Fogna che riparte forte, ma viene riagguantato sul 2 pari. Fucsvocs, si sa, è un grande atleta, un giocatore solidissimo, uno che non si batte da solo tranne quando… si batte da solo. E sembra che questa sia proprio una di quelle situazioni quando Marton incappa nel doppio sulla parità del nono gioco. La grafica ci ricorda il 3 su 3 sulle palle break per Fognini (5-13 per l’altro), ma l’ottima prima sulla riga centrale sembra rovinare la statistica. L’azzurro si allunga riuscendo solo a rimandare una palletta corta e alta sopra la rete sulla quale il n. 40 ATP potrebbe anche cambiare impugnatura (nel senso di afferrare la racchetta per il piatto corde) per un appoggio comodo con il manico mentre il nostro sceglie di andare a destra. Invece, il baffuto di Nyiregyhaza sceglie di tirare fortissimo in corridoio (cioè, la scelta è di spaccare la palla, il corridoio la preventivabile conseguenza). Fognini può servire per il match, ma purtroppo non è Opelka sul parquet e allora Fuscovics risponde sempre giocando bene i primi due punti, ma è la volée dolorosamente fallita da Fabio a compromettere definitivamente il game.
È ancora tie-break, ma l’esito è diverso dal precedente. Sul 3-2 e servizio, Fabio commette due errori di dritto – il primo scentrando uno slice corto al ventesimo colpo dello scambio, il secondo relativamente forzato – e finisce con il cedere 7-5 sull’ace di Fucsovics che guadagna il secondo turno contro Novak Djokovic, al rientro nelle competizioni dalla finale dello US Open e in un torneo ATP dal Belgrado maggese.