Il terzo giorno di gare della Billie Jean King Cup alla O2 Arena di Praga prevedeva un programma ridotto rispetto alle prime due giornate.
Un solo match la mattina, una sola sfida il pomeriggio, in campo Russia-Francia per il gruppo A e USA-Spagna per il gruppo C, match entrambi decisivi per designare le prime due semifinaliste della competizione con il nuovo format. Semifinaliste che si affronteranno nel match del programma diurno di venerdì 5 novembre.
Vediamo come sono andati i due incontri
GRUPPO A
Russia-Francia 2-1
C. Burel b. E. Alexandrova 3-6 6-4 6-3
A. Pavlyuchenkova b. A. Cornet 5-7 6-4 6-2
V. Kudermetova/L. Samsonova b. C. Burel/A. Cornet 6-2 6-1
Dopo la vittoria netta di ieri sul Canada per 3-0 alle russe bastava conquistare un solo punto nella sfida odierna contro la Francia per guadagnarsi il primo posto nel Gruppo A e di conseguenza la qualificazione alle semifinali. Di contro alle francesi sarebbe servito un rotondo 3-0 per finire prime nel girone (vista la sconfitta davvero inopinata contro il Canada nel primo match del raggruppamento).
Alla fine dei due singolari quanto mai equilibrati e lottati allo spasimo è stata decisiva la vittoria di Anastasia Pavlyuchenkova contro Alize Cornet per consentire alle russe di raggiungere l’obiettivo agognato.
Ma andiamo con ordine. Prime a scendere in campo Clara Burel per le francesi (che rimpiazzava la deludente Fiona Ferro della prima sfida) e Ekaterina Alexandrova per le russe (anche lei in sostituzione, un po’ a sorpresa, di Daria Kasatkina). Dopo aver conquistato il primo set con il punteggio di 6-3 (la russa saliva fino al 4-1 “pesante” prima di una serie di break consecutivi da una parte e dall’altra nel finale) Alexandrova subiva il ritorno della sua coriacea avversaria che partiva meglio nel secondo parziale (3-1), veniva riagguantata nel sesto gioco (3-3), centrava un altro break immediatamente recuperato (4-4) fino all’allungo finale che pareggiava i conti sul 6-4 al quinto set point. L’importanza della posta in palio si sentiva, le due tenniste erano molto fallose e regalavano poco allo spettacolo ma a sorpresa chi usciva meglio da questa situazione era la meno quotata delle due contendenti in campo e cioé Clara Burel, che partiva a spron battuto (4-0)nel set decisivo e nonostante qualche pausa di troppo piegava definitivamente con un 6-3 la Alexandrova che era capace di mantenere solo una volta il servizio.
Le speranze francesi per l’impresa prendevano quota, anche perché nel secondo singolare la tenace Alize Cornet partiva con il piede giusto contro Anastasia Pavlyuchenkova nella sfida tra le due numero 1 dei rispettivi team. Molto equilibrato il primo set tra le due esperte tenniste. Cornet centrava un break nel sesto gioco ma Pavlyuchenkova ritornava subito in partita sul 4-4. Il parziale si decideva al 12° gioco quando oramai il tie break sembrava scontato. Break a 15 della tennista francese che trasformava il primo set point a disposizione e chiudeva 7-5
Pavlyuchenkova, che attualmente è nr.12 del ranking e che quest’anno ha raggiunto la prima finale slam della sua carriera al Roland Garros (sconfitta dalla Krejcikova) e ha vinto l’oro olimpico nel doppio misto a Tokyo in coppia con Andrey Rublev, ripartiva decisa nel secondo set, saliva sul 4-1 e servizio e si aggiudicava il set 6-4. Dopo quasi due ore di battaglia la Cornet sembrava alquanto stanca e cedeva di schianto nel terzo set che Pavlyuchenkova chiudeva tranquillamente 6-2 dando la matematica certezza alle sue connazionali di aver conquistato la semifinale.
Senza storia il doppio finale con Kudermetova e Samsonova che liquidavano velocemente le demotivate Cornet e Burel con un netto 6-2 6-1
Raggiante a fine sfida la Pavlyuchenkova: “Sono molto felice per il match giocato oggi. Credo che sia io che la Cornet abbiamo dato tutto in campo. Eravamo due tigri che non volevamo concedere niente all’altra. Credo di aver pensato troppo nel primo set, sul perché sbagliavo, su dove dovevo tirare la palla, su come dovevo giocare. Dal secondo set in poi mi sono lasciata andare e ho pensato solo a vincere. All’inizio del terzo mi sono detta “Voglio morire in campo ma devo vincere”.
Nessun rammarico oggi per il capitano francese Julien Benneteau: “Non posso dire niente alle mie ragazze. Oggi hanno dato tutto. Siamo dispisaciuti per aver mancato la semifinale ma contenti per come ci siamo giocati le nostre carte.”
CLASSIFICA FINALE GRUPPO A
Russia 2-0 5-1
Canada 1-1 2-4
Francia 0-2 2-4
GRUPPO B
USA-Spagna 2-1
S. Stephens b. N. Parrizas-Dias 6-4 6-4
D. Collins b. S. Sorribes-Tormo 6-1 6-0
A. Bolsova/R. Masarova b. C. Dolehide/K. Vandeweghe 6-3 6-4
La situazione prima della sfida tra spagnole e americane nel girone è la seguente. La Slovacchia, sconfitta dalla Spagna e vittoriosa ieri contro gli Usa è già fuori, in quanto pur potendo arrivare tutte e tre le squadre con un bilancio identico di una vittoria e una sconfitta e quoziente punti 3-3, ha un quoziente di game vinti inferiori al 50% mentre le altre due squadre matematicamente dopo l’ultima partita avrebbero una percentuale maggiore.
Se gli Usa vincono 3-0 sono in semifinale così come sono in semifinale se vincono 2-1 vincendo 4 set e la Spagna 2 oppure 5 set e la Spagna 2 o 3 set.
La Spagna va in semifinale se vince la sfida o se perde 2-1 ma vince 4 set al pari degli Stati Uniti.
Nel caso in cui gli Usa vincessero 2-1 conquistando 4 set e la Spagna 3 o 5 set e la Spagna 4 si andrebbe al quoziente game. Insomma un rompicapo di non poco conto.
Nel primo singolare le due capitane (Rinaldi e Medina Garrigues) cambiano singolariste rispetto alla prima sfida. La Spagna schiera la Parrizas-Diaz al posto della Suarez-Navarro probabilmente risparmiata per un ipotetico doppio decisivo, mentre gli Stati Uniti schierano Sloane Stephens al posto di Shelby Rogers. L’americana parte meglio e allunga subito sul 2-0, ma la spagnola non ha alcun timore reverenziale e recupera subito sul 2-2. Stephens si muove bene in campo e sugli scambi lunghi ha quasi sempre la meglio ma se accorcia un po’ lo scambio la sua avversaria mette i piedi in campo e piazza delle accelerazioni definitive. Sul 3-4 Parrizas-Diaz manca 4 palle per tenere la battuta e cede sulla seconda palla break il servizio. La tennista americana serve per il set ma subisce il controbreak. Poco male, perché la tennista spagnola perde ancora una volta la battuta e lascia il primo set alla Stephens.
Si ricomincia da dove si era finito, subito due break ad inizio secondo set poi è ancora Stephens che allunga una prima volta (3-1 e servizio), perde il break di vantaggio ma poi sembra dare lo strappo definitivo (5-2). Parrizas-Diaz mette in campo tutto quello che ha, risale sul 4-5, va 30-15 sul suo servizio ma poi commette due gratuiti di fila e alza bandiera bianca su un rovescio vincente diagonale della Stephens per l’1-0 americano.
Secondo singolare, confermate le due numero 1, Danielle Collins da una parte, Sara Sorribes-Tormo dall’altra. Inizio regolare, poi dall’1-1 un uragano si abbatte sulla povera spagnola. La Collins è indemoniata, tira colpi da tutte le parti del campo con la Sorribes che non sa che pesci prendere. In 29 minuti arriva il 6-1 americano. Il secondo set è anche peggio per la tennista spagnola che non racimola nemmeno un gioco. Finisce 6-1 6-0 e i 4 set a zero sin qui raccolti dalle americane sanciscono anche la matematica qualificazione degli USA alle semifinali.
Ininfluente quindi il doppio finale dove le americane schierano Dolehide e Vandeweghe, mentre la Medina-Garrigues dà spazio alla coppia Masarova/Bolsova. La vittoria va alle spagnole in due set, 6-3 6-4.
CLASSIFICA FINALE GRUPPO B
USA 1-1 3-3*
SPAGNA 1-1 3-3
SLOVACCHIA 1-1 3-3
*Qualificata per il miglior quoziente set
Domani in campo Australia-Bielorussia per il Gruppo B e Repubblica Ceca-Svizzera per il Gruppo D.
L’Australia è padrona del proprio destino, se vince è in semifinale. In caso invece di sconfitta insieme a Bielorussia e Belgio si troverebbe con una vittoria e una sconfitta e allora bisognerebbe ricorrere al quoziente set o eventualmente anche a quello game.
Nel caso invece della sfida del gruppo D è un vero e proprio spareggio, chi vince va in semifinale.