Se lo scontro tra i due eredi designati al trono occupato da quelli forti ha evidenziato un dato, quel dato coincide con una conferma scolpita nel cemento: Alcaraz Carlo, anni diciotto, è già pronto a fare bisboccia con i grandi. Entusiasmate la sua prestazione nel complesso di una partita, quella vinta su Jannik Sinner, già discretamente entusiasmante di suo, ma il ragazzino murciano preferisce volare basso, altra predisposizione naturale che potrebbe certamente aiutarlo nei tempi a venire. “Tutti immaginano che io e Jannik ci scontreremo molte volte in futuro – ha detto Carlos ai giornalisti in conferenza stampa -, che saremo i grandi protagonisti dei prossimi anni. Oggi ho vinto io, ma lui è già arrivato, è nove al mondo. Tutto quello che posso fare è sperare di incontrarlo ancora molte volte“.
Intanto la prestazione messa in campo ieri scintilla ancora. “Penso di aver giocato bene. Sono stato molto, molto aggressivo. Il mio obiettivo era quello di prendere l’iniziativa prima di lui per non lasciargli il gioco in mano, e sono felice di essere riuscito a mantenere il piano tattico fino alla fine“. Naturale, com’è parsa naturale l’erosione del gap di ventisei posizioni che attualmente separa i due ragazzi d’oro della nella classifica ATP. Anche riguardo a ciò, va detto, Alcaraz preferisce mantenere un profilo basso. “Lui è un top ten, quest’anno ha vinto quattro o cinque titoli e sta lottando per le Finals. Io sto ancora imparando, sono trentacinque al mondo e anche se sono felice del livello che ho raggiunto devo ancora camminare a lungo. Spero di essere nella posizione in cui adesso si trova Jannik tra qualche anno“.
Di primi dieci, negli ultimi sei mesi, Alcaraz ha fatto una discreta esperienza. Già sette gli incroci con gli Dei nell’Olimpo; già tre le vittorie: oltre al successo ottenuto ieri contro Sinner erano arrivati quelli all’Open degli Stati Uniti con Tsitsipas e a Vienna con Matteo Berrettini. Tre hurrà contro il gotha del tennis mondiale nelle ultime quattro uscite. “Mi chiedete quale sia stato il rivale più duro e io non posso non rispondervi che ogni top ten è ovviamente un avversario difficilissimo, ognuno con le sue caratteristiche. Tsitsipas, Medvedev e Berrettini sono giocatori fantastici, e anche Jannik sta giocando un tennis meraviglioso. Per avere una chance contro di loro sono obbligato a essere vicino alla perfezione, al momento posso dirvi solo questo“.
Il prossimo avversario nell’avventura parigina di Carlos Alcaraz Garfia ha le sembianze di Hugo Gaston, padrone di casa dal tennis eretico da fronteggiare proprio oggi, in prima serata. “Sarà un match sicuramente diverso rispetto ai precedenti, l’ho visto molte volte giocare nei challenger ed è un avversario scomodo, con trame tattiche alternative rispetto alla maggior parte dei tennisti. Usa molte variazioni, lo slice, il dropshot. Sarà una partita complicata“.
Vada come vada, sarà anche una delle ultime di un’annata perlomeno intensa, prima della meritata pausa. “Questa è la mia prima vera stagione completa, a diciotto anni non posso permettermi il lusso di essere stanco. Devo e voglio spingere al massimo, possibilmente continuando a divertirmi“. Forse i rivali si divertiranno un po’ meno di lui, nei prossimi anni.