Con qualche brivido nel primo set, dove ha salvato tre set point consecutivi sul servizio di Hugo Gaston, Daniil Medvedev ha superato lo scoglio dei quarti di finale a Parigi Bercy. Il russo è il detentore del titolo e giocherà in semifinale contro Sascha Zverev, già battuto nella finale 2020. In conferenza stampa ha però esternato il suo disappunto sulle condizioni di gioco degli impianti parigini: “Sto avendo un po’ di alti e bassi. Penso che abbiano cambiato le palline dallo scorso anno, quelle HEAD, e non so perchè. Quest’anno, guardando le partite, si nota che le condizioni sono molto lente per essere un torneo su cemento indoor, specialmente per Bercy, che è uno dei più veloci della stagione. È troppo lento per essere un campo in cemento, dovrei dire. Abbiamo la terra e i campi su cemento all’aperto. Quelli indoor non dovrebbero essere così“.
“Non so perché debbano inventarsi le cose e scegliere queste palline, l’anno scorso non era così” ha continuato Medvedev. “Tutte queste cose rendono difficile per i giocatori tenere il servizio. Così come lo era a Indian Wells. Ecco perché, come mi è accaduto nel secondo set, anche quando stai servendo bene e manchi una prima di servizio, non puoi spingere la seconda. L’abbiamo visto anche nel match di Novak, dove ci son stati tanti break e lui ha un grande servizio”. Djokovic infatti, nonostante abbia messo oltre il 70% di prime palle in campo, ha ceduto il servizio per ben tre volte (due consecutive) a Taylor Fritz.
Il serbo è ancora in lotta con Medvedev per la prima posizione del ranking alla fine della stagione 2021: tuttavia a Djokovic basterà una vittoria contro Hurkacz in semifinale per confermarsi numero 1 anche in questa stagione. Medvedev, nonostante il suo torneo di Bercy fosse iniziato con qualche flebile speranza di sorpasso da qui alla fine delle ATP Finals, è apparso abbastanza rassegnato: “Se avessi vinto Indian Wells ci avrei pensato. Ora non è il caso. Non sono sicuro della matematica, ma forse se Novak raggiunge la finale è sicuro di finire l’anno al numero 1. Al momento io sono concentrato solo sulle partite. Questo discorso riguarda più Novak che me”.
Tornando al match vinto contro Gaston – capace di eliminare Alcaraz e Carreno Busta nei due turni precedenti – Medvedev ha confermato di essersi trovato in grande difficoltà: “Non mi capita spesso di giocare contro un avversario così forte. E io sono anche in forma. Lui può colpire molto bene la palla, molto forte. L’ha fatto nei momenti importanti e le sue palle corte sono famose, è difficile scattare sempre in avanti. Gli piace colpire una palla più lenta perché può caricare il colpo. È così che si è fatto strada durante il torneo. Ha bisogno di continuare a giocare bene per ancora un po’ di tempo. In 5-10 settimane, se continua così, può scalare il ranking”.
Ha commentato anche l’esultanza finale, abbastanza insolita. Ha fatto vinta di vuotare le tasche dopo il match point, ma ha assicurato che non è stata certo un’azione polemica verso il pubblico che spingeva impetuosamente per il giocatore di casa: “La partita è stata dura, ma anche il pubblico è stato molto difficile da gestire. L’esultanza però è uno scherzo tra me e il mio team. Era per me e loro, una battuta che capiamo solo noi, dunque non la andrò a spiegare”.