È stato l’ultimo match in programma e probabilmente il più atteso nella prima giornata della Intesa Sanpaolo ATP Next Gen Finals. Dopo la vittoria tra le mura amiche del 2019 di Jannik Sinner, un altro italiano a giocarsi il torneo delle giovani promesse o future speranza. Fate voi, il risultato non cambia. Lorenzo Musetti, tradito però dall’eccessiva emozione e forse un po’ dal peso di questo passaggio di consegne, come rappresentante del tricolore tennistico, non ha giocato un gran match: è di 3-1 in favore dell’argentino Sebastien Baez il risultato finale.
A fine match è lo stesso Lorenzo, in sala stampa, a spiegare chiaramente il perché di questa sconfitta: “Non mi aspettavo questa tensione e questo blocco che ho avuto nei primi due set. Ho fatto molta fatica stasera, sono dispiaciuto per com’è andata e per aver deluso un pubblico che mi incitava costantemente nonostante avesse davanti il peggior Lorenzo. Fortunatamente però questo non è un torneo ad eliminazione diretta e ho altre possibilità per mettermi in gioco e dimostrare quanto valgo. Adesso dobbiamo pensare alle gare di domani (oggi per chi legge n.d.c.), analizzando questa partita per capire quello che ho sbagliato, vedere le cose positive e negative”.
Ed è appunto su questo blocco che si concentrano le maggiori curiosità, soprattutto in relazione al medical time out richiesto alla fine del secondo set dal toscano: “Ho chiesto il medical time out perché ero molto contratto sul diaframma e non riuscivo a rilassarmi. Andavo molto di fretta e non aveva nessuna sensibilità sulla racchetta e le idee di gioco erano molto confuse. Ho cercato di prendere tempo e rilassarmi per respirare meglio. Infatti per poco non portavo la partita al quinto set. Ho comunque espresso un brutto tennis ma questa sera era il massimo che potessi fare con quello che avevo a disposizione. Ad inizio match venivo a rete per togliermi dallo scambio e andavo a rete per chiudere punto ma molte volte l’ho fatto senza alcun senso pur avendo conquistato degli ottimi punti proprio entrando con i piedi dentro il campo. Il campo è abbastanza veloce rispetto agli altri indoor come per esempio Anversa e Vienna ma non vuole e non deve essere una scusante rispetto alla mia prestazione”.
Aldilà del campo comunque un contesto nuovo, quello sperimentato per la prima volta da tutti i tennisti presenti al torneo e ovviamente anche per Lorenzo che si è espresso chiaramente su questa formula e su quanto e cosa gli sia piaciuto o meno: “I set oggi volavano e sono durati pochissimo, soprattutto i primi due. Pregi e difetti di questa formula a 4 game, che oggi non mi ha sicuramente aiutato. Probabilmente se avessi vinto avrei detto il contrario. In generale devo dire che non mi dispiace e stasera non era adatto alle mie condizioni portandomi verso la fretta e la confusione. Detto questo quello che mi piace di più di questo format è il fatto che io possa parlare direttamente con il mio team ed è una cosa che, secondo me, andrebbe portata anche sul circuito ATP mentre la cosa che stasera non mi ha aiutato è il warm up di solo un minuto. È tutto molto veloce e questa fretta non mi ha aiutato, anzi mi ha buttato giù”.