[3] A. Zverev b. [6] M. Berrettini 7-6(7) 1-0 rit.
Non è la prima che succede e certamente non sarà l’ultima ma a volte lo sport sa essere crudele quanto esaltante. Una crudeltà quasi beffarda quella che ha colpito Matteo Berrettini, accolto da eroe al suo ingresso nel Pala Alpitour e uscito in lacrime meno di due ore dopo per un infortunio addominale sinistramente simile a quello che già lo aveva colpito lo scorso febbraio all’Australian Open, dove si ritirò senza giocare il suo match di ottavi di finale
Una conclusione non solo crudele ma anche ingiusta dopo che lui e Alexander Zverev avevano dato vita a un set straordinario, il primo, durato 1h18 e vinto dal tedesco al tie-break per 9 punti a 7 dopo aver salvato due set point sul 5-6 del set regolare. Il triste epilogo rende anche poco rilevante il racconto di quell’eccellente primo parziale, perché ora le domande sono altre: la stagione di Matteo finirà qui e gli sarà preclusa dunque la possibilità non solo di giocare questo torneo ma anche le Finals di Coppa Davis? A giudicare dalla sua disperazione dopo quel dritto finito in rete nel secondo game del secondo set, pare proprio di sì.
E quindi la prima serata di grande festa per Torino che ha accolto alla grandissima i Maestri del tennis si è trasformata nel giro di qualche istante in una “tragedia” sportiva. Persino Sascha a fine match sembrava abbastanza sconvolto da quanto accaduto tanto è vero che ha commentato ai microfoni della regia internazionale ATP:
“Non so cosa dire, credo che questo rimarrà come il momento più brutto della sua carriera. Lavorare un anno per qualificarsi a questo magnifico evento giocando in casa e finire così… Credo che sia la peggior situazione per un tennista”.
Matteo si era già infilato negli spogliatoi cercando di non mostrare le lacrime che già avevano commosso il pubblico sugli spalti e quello dei telespettatori a casa.
Forse chissà, la tensione di un evento così atteso, con una copertura mediatica che in Italia per il tennis non si ricorda da 45 anni a questa parte persino con la diretta in chiaro su Rai 2 in prime time, tutto questo nella prima edizione del Masters ospitata dal nostro Paese, è diventata troppo grande da sopportare anche per il fisico possente del nostro N.1.
Nel primo set aveva sofferto più volte per riuscire a tenere il servizio, incapace di difendersi sulla seconda palla ma sempre coraggioso quando chiamato a salvarsi. Zverev dal canto suo era stato più ordinato e costante ma poi ci è mancato poco perché si ritrovasse sotto di un set: su uno dei due set-point una chiamata sbagliata del giudice di linea lo ha aiutato anche se Matteo ha la colpa di non aver chiamato “Challenge” su una situazione di punteggio così importante. Poi nel tie-break Matteo è stato avanti anche di un mini-break senza riuscire a concretizzarlo.
Come detto però, si tratta di un racconto che ha ben poca rilevanza, dato che Matteo potrebbe già essere costretto a salutare Torino con larghissimo anticipo rispetto a quanto aveva immaginato. Il pubblico del Pala Alpitour apparso questa sera ad occhio ben maggiore rispetto al 60% della capienza consentita dal CTS, potrebbe dover tifare Jannik Sinner da martedì: lo speravamo tutti e forse accadrà nell’unico modo in cui non avremmo mai voluto che accadesse…
La crudeltà ironica e beffarda dello sport, appunto: quella che ha tradito Matteo e che ha rovinato la grande festa di Torino e dell’Italia sportiva