Andrey Rublev esordisce alle ATP Finals come meglio non si poteva. Il russo supera in due set Stefanos Tsitsipas, che dal canto suo nel post-match ha evidenziato soprattutto l’ottima vena al servizio di Andrey. L’interessato conferma: “Non mi ricordo tanti altri match in cui ho servito così bene, per essere sincero. Non so cosa dire, sono felice di tutto quello che ho fatto in campo, dal servizio alla risposta al gioco dal fondo. Sono riuscito a controllare le emozioni, vediamo se riesco a continuare così”.
A Rublev viene chiesto conto della superficie, considerando che già Daniil Medvedev si era lamentato sostenendo che fosse troppo veloce. La testa di serie numero 5 del torneo conferma: “Ha ragione Daniil. Penso che sia la superficie più veloce del circuito, secondo me pure troppo. Così non ci sono scambi. Dovrebbe essere molto, molto più lenta. La settimana scorsa già in allenamento mi ero reso conto che ci sono solo aces e vincenti. Non c’è modo di scambiare. Però non abbiamo scelta. Fidatevi, se potessi scegliere opterei per una superficie molto più lenta”. Il prossimo match lo vedrà opposto a Djokovic, vincente su Ruus all’esordio: “Novak è uno dei migliori giocatori della storia. Cercherò di vincere un paio di giochi… No, a parte gli scherzi, cercherò di fare il massimo e vedremo cosa succede, devo solo pensare a credere in me stesso”.
Rublev è di ottimo umore, giustamente, e i giornalisti collegati ne approfittano per chiedergli degli aneddoti. Lui svela: “Il mio match era alle 9 di sera, quindi durante il giorno ho avuto un sacco di tempo e ho deciso di dormire. Normalmente durante il giorno non dormo mai, o se ci provo non ci riesco. Oggi invece mi sono addormentato per oltre un’ora. Ho messo la sveglia alle 18 e quando mi sono svegliato era tutto buio. Mi sono sentito come quando qualcuno ti svegli alle 6 di mattina e dici che vorresti dormire un’altra ora. Inoltre solitamente prima di dormire metto sempre il telefono sotto carica ma stavolta non si caricava, quindi mi sono svegliato pure con il telefono scarico, era tutto strano. Ho dovuto cercare di svegliarmi in fretta”. Ci è riuscito piuttosto bene.
Infine, a Rublev viene chiesto di Jerome Kym, uno degli sparring partner del torneo, e si fa riferimento a un match di Coppa Davis del 2019 in cui insieme a Laaksonen battè Rublev e Donskoy: “Prima di tutto non è che mi ha battuto, era un match di doppio, e comunque il punteggio era sul 3-1…– sorride il russo -. Comunque è super talentuoso e ha un servizio pazzesco, batte meglio di me e di molti. Ha solo 18 anni, in quel match aveva solo 15 anni e serviva già meglio di me. Su questa superficie può diventare un grande giocatore. Dipende da lui, se darà la giusta priorità alle cose e rimarrà umile può fare ottime cose”.