[2] D. Medvedev b. [3] A. Zverev 6-3 6-7(3) 7-6(6)
La sfida tra i due vincitori della prima giornata del gruppo rosso ci ha mostrato perché con ogni probabilità li ritroveremo entrambi in semifinale sabato: Danill Medvedev disinnesca il servizio di Alexander Zverev particolarmente ispirato alla battuta e la spunta al tie-break dopo una lotta durata 2h35 minuti.
Il russo era sembrato in totale controllo per un set e mezzo dimostrando di poter contare su una superiorità psicologica prima ancora che tennistica nei confronti del tedesco. Se infatti i precedenti erano 5-5 tra i due, gli ultimi 4 erano andati tutti a favore di Daniil, tutti giocati negli ultimi 12 mesi a cominciare dalla finale di Parigi-Bercy 2020.
Sascha aveva iniziato con coraggio nel primo gioco dell’incontro portandosi subito 15-40 in ribattuta. Medvedev ha recuperato e ha piazzato subito la zampata alla prima occasione nel gioco successivo. Zverev si è poi portato a palla break di nuovo nel terzo gioco, senza riuscire a recuperare il break. Lo 0-3 iniziale seppur giocando alla pari, ha scoraggiato il tedesco e dato piena tranquillità al campione in carica delle Finals che ha chiuso poi 6-3 senza più rischiare nulla.
Il secondo set è iniziato con Medvedev pronto a sferrare il colpo decisivo già in apertura ma stavolta è stato il suo avversario a salvarsi in maniera esattamente speculare rispetto al primo: si aggrappa a un servizio poderoso che da lì in avanti viaggia costantemente all’80% di messa in campo a velocità a una media di 209 km/h. Medvedev che sembra costantemente sull’orlo di dare la spallata finale, sciupando un’altra palla break sul 3-3, si ritrova suo malgrado a dover affrontare un tie-break. E il tie-break gira immediatamente contro di lui quando sull’1 pari il giudice di linea gli chiama un fallo di piede sulla seconda che spinge Daniil a chiamare la VAR. Come si direbbe nel calcio, il replay non mostra un chiaro ed evidente errore e il giudice di sedia Layani conferma la chiamata mandando su tutte le furie il russo. Da lì in avanti Zverev capisce che è il momento di spingere anche perché il pubblico pagante del Pala Alpitour ci tiene a vedere un terzo set. Zverev chiude 7-3 senza guardarsi indietro con Medvedev visibilmente infastidito.
Il terzo set va via liscio come l’olio fino alla stretta finale: si arriva per la prima volta ai vantaggi nell’undicesimo gioco con Zverev che ha la palla break per andare a servire per il match sul 30-40. Medvedev si salva e si assicura il tie-break con Zverev che tiene la battuta a 15 raggiungendolo sul 6-6.
L’epilogo regala più di un capovolgimento di fronte: il tedesco prende per due volte un mini-break di vantaggio (1-0 e poi 3-1) la prima volta grazie a un errore di dritto di Medvedev, il secondo grazie a un corpo a corpo vinto nei pressi della rete. Medvedev però reagisce e recupera fino al 6-4 anche se è sanguinoso l’errore di Zverev con il passante di rovescio con l’avversario nella terra di nessuno sul 4 pari.
Sul secondo match point, il primo con il servizio a disposizione Medvedev si inventa uno sciagurato serve&volley sulla seconda palla che viene punito dalla risposta di rovescio di Sascha. Ma la freddezza del N.2 del mondo è assoluta e prima con un dritto in contropiede vincente, poi con un’altra accelerazione di dritto poderosa, chiude il match prendendosi la testa del girone e la qualificazione alle semifinali.
Zverev invece dovrà vincere il terzo match contro Hurkacz giovedì per guadagnarsi il passaggio del turno.