Nessun problema per Novak Djokovic, che liquida la pratica Cameron Norrie nell’ultima partita del Gruppo Verde delle ATP Finals 2021. Era noto che questa partita sarebbe stata inutile ai fini del torneo: già qualificato come primo classificato il numero uno del mondo, già eliminato l’inglese campione di Indian Wells che – subentrato a Tsitsipas a torneo in corso – si era giocato le sue chances di qualificazione perdendo contro Casper Ruud. Djokovic sarebbe stato certamente favorito anche in un contesto normale e il serbo ha confermato la sua superiorità su Norrie, giocando con un buon atteggiamento e approfittando dell’occasione per sperimentare qualcosa di nuovo dal punto di vista del gioco, presentandosi ad esempio molto più spesso a rete rispetto a quanto è abituato a fare. Ora per lui ci sarà l’attesissima semifinale contro Alexander Zverev: appuntamento domani sera alle 21.
IL MATCH – Parte male Norrie, che con un doppio fallo e un errore di rovescio concede subito il break a Nole (1-0). La partita prosegue via liscia per Nole, che in 18 minuti è già avanti 4-1, complici gli innumerevoli errori dell’inglese. Djokovic inserisce il pilota automatico, quando mette la prima di servizio non c’è partita e sale 5-1 in un battibaleno. Il pubblico cerca di incitare Cameron, che raccoglie un game (5-2), ma Djokovic non incontra il minimo problema nel tenere il servizio a 15 trasformando il secondo set con un aces: 6-2 in 28’, con 11 vincenti a 2 per il serbo e 8-10 nel bilancio degli errori non forzati. Il pubblico di Torino prova a scaldarsi ad inizio secondo set, quando Norrie azzecca una bella volée di rovescio all’incrocio delle righe, ma l’inglese nato in Sudafrica cede subito il servizio. Nole tiene i suoi servizi senza colpo ferire e al quinto game ha una palla del doppio break, ma la spreca con una strana palla corta di diritto che termina in rete. Poco dopo però con l’ennesimo errore Nole intasca il 4-1 pesante. Altro servizio tenuto tranquillamente per il serbo (5-1), che arriva a tre match point sul servizio di Norrie: è buono il terzo, con una voléè di rovescio vincente. Il match finisce così in un’ora e sei minuti.
LE PAROLE – Visto lo spettacolo certamente non entusiasmante, Djokovic cerca di regalare al pubblico un siparietto nell’intervista a caldo in campo con Diego Nargiso. “Sto facendo progressi nel gioco anche grazie al supporto del pubblico. L’atmosfera qui è bellissima. Da quando sono entrato in campo ho pensato solo a vincere questa partita, anche se ero già qualificato e conoscevo già l’avversario della semifinale. Ma anche questa partita era importante per la fiducia e sul campo occorre essere sempre professionali”. Sulla semifinale contro Zverev, così Nole: “Zverev è molto alto, ha uno dei migliori servizi del mondo. Serve ai 220 all’ora e non è mancino a differenza di Norrie. Forse dovrei cercare uno sparring che abbia un profilo simile per allenarmi… So che sarà molto difficile, le partite con lui sono sempre impegnative e ci sarà bisogno di dare il massimo”. A quel punto Nargiso va per chiudere l’intervista ma Djokovic scherza: “No, dai, rimaniamo ancora un po’ qui a parlare. Come stai? Come hai visto la partita?”, chiede il numero uno del mondo all’ex giocatore italiano, che risponde: “Ti ho visto molto bene. Stai migliorando il rovescio back per alternare il ritmo e ti ho visto utilizzare molto il serve and volley, mi ricorda il mio stile di gioco”. E allora Djokovic risponde: “E’ vero, Diego, ti conosco da 15 anni. Sei libero domani? Vuoi essere il mio secondo coach domani? Mi piace come hai analizzato la partita!”. Nargiso chiude: “Sarebbe un onore”.