Nella splendida cornice della Nuvola Lavazza di Torino Jannik Sinner, brand ambassador di Lavazza, ha accolto i giornalisti con cui ha chiacchierato della partita di ieri contro Daniil Medvedev e della sua stagione in generale. L’apertura dell’incontro è con una domanda sull’atteggiamento tenuto dal giocatore russo durante il match, in particolare il riferimento è allo sbadiglio mostrato in modo strafottente dal russo durante uno dei cambi di campo. Sinner ha preferito glissare: “Dello sbadiglio di Medvedev non mi ero accorto, ero troppo concentrato sulla partita. […] Io penso sempre a come migliorare e a come vincere. Questo per me è stato un anno importante in cui sono migliorato in tante cose.” Nella partita contro Medvedev si è visto un Sinner molto più attento, come anche contro Hurkacz, a cercare il supporto del pubblico ed a incitarlo. “Il pubblico è un’arma in più da utilizzare e sto provando a capire come incitarlo, non è una mancanza di rispetto nei confronti dell’avversario.”
Sul quando ha iniziato a pensare al traguardo delle Nitto ATP Finals di Torino, Sinner non ha dubbi. “Ho cominciato a pensarci quando ho vinto Washington“. In queste Finals il tennista italiano si è mostrato anche molto più emotivo durante la partita. “Anche se mi faccio vedere come uno che trattiene le emozioni, sono uno che ne prova eccome. La voglia di vincere da parte mia c’è sempre, sto facendo lo sport che amo e che riempie tutte le mie giornate e per il quale lavoro tanto“. L’impegno da parte del tennista italiano è chiaro. “Io ogni giorno mi sveglio al mattino con lo stesso obiettivo, quello di migliorare. Ci sono stati momenti difficili come nel post-Stoccolma, ma sono contento alla fine di aver giocato le Finals“. Sinner ieri è riuscito a rientrare in partita nonostante il duro 6-0 iniziale e un Medvedev che giocava su una nuvola. “Quando sei in una situazione non piacevole devi pensare di cambiare qualcosa, altrimenti ieri sarebbe finita. E queste cose si sistemano con il lavoro“.
Non manca un commento sul ritiro ufficiale di Matteo Berrettini dalla Coppa Davis, di cui Sinner sarà a questo punto l’indiscusso numero uno della spedizione italiana. “Sono notizie che non vorresti mai ricevere, però abbiamo una squadra speciale con tanti ragazzi che vogliono dare tutto, poi siamo in casa. Spero Matteo possa tornare presto. […] (sull’essere il trascinatore dell’Italia di Davis ndr) Ci provo ma non dipende solo da me, poi la Davis è diversa, è una questione di gruppo. Sono fortunato alla mia età a vivere già quest’esperienza“. A Sinner chiedono se arrivare al numero uno del mondo è un obiettivo: “L’obiettivo è dare tutto. Poi il numero uno rimane un sogno. E si deve sempre sognare”. Chiusura con i programmi per il futuro ora che le Nitto ATP Finals sono finite. “Ora avrò 5 giorni di ferie, poi dipende anche dalla Davis, andrò a sciare perché mi piace troppo. Poi un giorno andrò in pista a provare a guidare, e poi vediamo, conoscendomi dormirò tutto il tempo“.