L’International Tennis Federation ha rilasciato un comunicato riguardo una violazione del programma Anti-doping del tennista russo Teymuraz Gabashvili, attualmente classificato al numero 270 ATP ed ex top 50. Gabashvili avrebbe violato l’articolo 2.1 del protocollo, ovvero una sostanza proibita è stata trovata nel campione di urine fornito cinque mesi fa: si tratta di furosemide, che rientra nella categoria dei diuretici e viene usato per curare scompensi cardiaci o renali, sostanza comunque proibita dal programma.
Gabashvili è stato testato il 16 giugno 2021 – si legge nella nota – mentre stava disputando il Beeline Business Challenger in Kazakhstan. Il campione delle urine è stato spedito al centro WADA (World Anti-Doping Agency) di Montreal, dove è stata riscontrata la presenza di furosemide. La violazione è stata comunicata in data 22 luglio, ma solo oggi si conosce la sentenza definitiva. Gabashvili – che ha ammesso la violazione – ha accettato la sospensione comminata dall’ITF, pari a 20 mesi di inattività. Più precisamente, non potrà giocare dal 18 novembre 2021 al 17 luglio 2023.
Inoltre i punti guadagnati dal 16 giugno alla data in cui il periodo di sospensione è scattato gli verranno sottratti, così come i premi in denaro vinti nello stesso lasso di tempo. I migliori risultato fatti registrare nel periodo in questione da Gabashvili sono due quarti di finale a livello Challenger, a Rennes in settembre a Barcellona in ottobre. Il russo l’anno prossimo compirà 37 anni e una squalifica così lunga potrebbe voler dire addio al tennis professionistico. La sua immagine ne uscirà ulteriormente deteriorata: diversi anni fa il suo nome spuntò tra i sospettati per match-fixing, pur non essendo mai indagato da parte dell’International Tennis Integrity Agency (ex TIU).