Era la squadra favorita dall’inizio della manifestazione e ha confermato le previsioni: la Russian Tennis Federation si aggiudica la Coppa Davis 2021 battendo la Croazia per 2-0. La rivelazione di queste Finals, il ventitreenne di Spalato Borna Gojo, non è riuscito nell’impresa di battere anche Andrey Rublev, in realtà arrivato all’appuntamento di Madrid in condizioni ben diverse da quelle espresse nella prima parte della stagione, ma pur sempre numero 5 del mondo e autore di un’ottima prestazione in semifinale contro Dominik Koepfer. Mancata la ciliegina quasi impossibile sulla torta confezionata dal campione a squadre NCCA 2018, il tie ha imboccato ancor più inesorabilmente la strada di Mosca; subito dopo, infatti, Daniil Medvedev ha superato come da copione Marin Cilic, portando l’Insalatiera in Russia per la terza volta dopo i successi del 2002 e del 2006.
D. Medvedev b. M. Cilic 7-6(7) 6-2
Tocca a Daniil Medvedev il compito di sigillare la finale con il secondo singolare per evitare che la sfida si prolunghi al doppio, situazione che invertirebbe i favori del pronostico in virtù della formidabile coppia croata Pavic/Mektic. Il numero 2 del mondo non delude e batte Marin Cilic in un’ora e mezza, peraltro confermando l’esito dei due precedenti – l’ultimo quest’anno a Wimbledon rimontandogli due set. Sceso per la prima volta in campo sullo 0-1 in queste Finals, Cilic ha offerto una prestazione complessivamente buona, ma sarebbe stato necessario raggiungere e mantenere quei momenti migliori visti contro Jannik Sinner per poter davvero avere una chance contro un Medvedev che ha concesso una sola palla break, prontamente annullata. Un primo set di buon livello con Marin che ha creato qualcosa di più, ma ha regalato qualcosa di troppo con il dritto, il fondamentale che gli porta vincenti ma che tende anche a risentire dei momenti di tensione. Percentuale di prime croate in calo e secondo parziale molto più agevole il secondo parziale per un Medvedev che, viepiù solido e tranquillo, si è diretto quasi indisturbato verso la vittoria.
IL MATCH – Si comincia con entrambi tengono con estrema facilità i propri turni di battuta, nonostante Medvedev non metta tante prime in campo. Come d’abitudine, il russo sceglie di rispondere da parecchio lontano, ben oltre la scritta Davis Cup. Al settimo game, due dritti steccati di Cilic e un altro gratuito con lo stesso fondamentale danno all’avversario un’opportunità del sorpasso, ma senza tremare il trentatreenne di Medjugorje si affida alle accelerazioni per risolvere la situazione. Rincuorato da quanto appena fatto, Marin cerca ancora qualche cambio di ritmo – idea in genere sempre ottima contro il ventiquattrenne moscovita – e al gioco successivo è lui a procurarsi il 30-40, ma una buona seconda esterna rimette a posto le cose. Buona l’interpretazione del match da parte di Cilic che propone qualche slice con il rovescio, finge di rifugiarsi in una remata per poi accelerare senza preavviso, cerca angoli con il dritto, non teme di cambiare in lungolinea né, pur facendolo meno di quanto potrebbe, di prendere la rete. Medvedev è nei panni sé stesso, ottiene indispensabili punti diretti con il servizio, mette a segno qualche dritto storto, spaventa quando si allunga lo scambio sul ritmo.
Arriva così il tie-break, caratterizzato dalla posizione particolarmente conservativa di Daniil, tanto che sono interamente lasciati nelle mani croate un paio di scambi di mini-break. Medvedev si affida a due prime che non tornano indietro per arrivare a set point che si vede annullato da uno smash non banale. Una seconda palla per chiudere, gentilmente offerta da un comodo dritto in corridoio a campo sguarnito, se ne va con il doppio fallo russo, ma è buona la terza: errore in palleggio di Cilic con il rovescio (sarà forse il primo con quel fondamentale?) e RTF a un solo set dal trionfo.
Si riparte allo stesso modo del primo parziale, con i turni di battuta che vanno via veloci. In realtà, però, il quarto gioco che pareva confermare la tendenza si complica; un bel dritto profondo, un rovescio lungolinea e Daniil si prende il 3-1, subito confermato. La salita per Cilic e la sua squadra si è ormai fatta ripidissima e neppure lui sembra crederci di fronte a un Medvedev che, com’è ovvio, lascia partire i suoi colpi senza più alcuna pressione. Altro break ed è 6-2: la vittoria numero 63 in stagione di Daniil vale la Coppa Davis alla RTF.