Nella lista dei partecipanti all’Australian Open 2022 (17-30 gennaio) c’è Novak Djokovic. Sembrano così svanire quindi i dubbi sulla partecipazione del numero uno ATP, legati al suo non aver voluto rivelare di essere stato vaccinato (requisito essenziale per la partecipazione, senza esenzioni se non per particolari esigenze di natura medica). Il nome di Djokovic era già presente tra i convocati della Serbia per l’ATP Cup in programma dal primo gennaio a Sidney e questo – nonostante le condizioni di ammissione fossero diverse – aveva lasciato intendere come si procedesse verso una schiarita. Il campione in carica potrà quindi andare alla rincorsa del decimo titolo a Melbourne Park, oltre che dell’atteso sorpasso su Roger Federer e Rafael Nadal, fermi a quota 20 Slam conquistati in carriera. Proprio lo svizzero – come da lui stesso annunciato da qualche settimana – sarà l’unico assente dei primi 50 del ranking. Fuori dai giochi anche Stan Wawrinka, campione del torneo nel 2014, che manca dal circuito da marzo e si è sottoposto a giugno a un intervento chirurgico al piede sinistro. Rafa invece dovrebbe esserci, pur avendo deciso di saltare la ATP Cup: il maiorchino potrebbe quindi decidere di giocare direttamente l’Happy Slam senza tornei di preparazione.
Principali antagonisti di Djokovic, non solo da ordine di ingresso, il vincitore dell’ultimo US Open (e della Coppa Davis) Daniil Medvedev e il fresco campione delle ATP Finals Alexander Zverev. Folta al solito la pattuglia italiana nel main draw (nove presenze), con la speranza che possa essere ulteriormente integrata dalle qualificazioni: significativa l’attesa per il rientro di Matteo Berrettini dopo lo stop di Torino – anche qui, lo rivedremo prima in ATP Cup -, con lui in lista anche Jannik Sinner, Lorenzo Sonego, Fabio Fognini, Lorenzo Musetti, Gianluca Mager, Stefano Travaglia, Marco Cecchinato e Andreas Seppi. Ai primi posti nella lista degli alternates (dove non ci sono azzurri) Aljaz Bedene e Pierre-Hugues Herbert. Come nella scorsa edizione, si va verso la concessione di una wild card a Andy Murray – cinque volte finalista tra il 2010 e il 2016 – che ha chiuso il 2020 al numero 134 del ranking.
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