È morto Manolo Santana, il capostipite dei grandi spagnoli
Nicola ha appena ricevuto da Claudia, la terza moglie di Manolo Santana, la ferale notizia.
“E’ un dolore pazzesco. Non ho mai avuto un fratello, ma se ne avevo uno era lui. Abbiamo condiviso una vita insieme, sul campo e fuori. Se uscivamo insieme la sera, decidevo io dove andare a cena. Era lui che voleva così. Non mi chiamava Nicola, mi chiamava Capitano. Sempre”.
Manolo. classe 1938, è morto a 83 anni. Aveva 5 anni meno di Nicola. È stato il primo spagnolo a vincere uno Slam.
Accadde a Parigi contro Pietrangeli nel ’61 nella terza finale consecutiva di Nicola che aveva vinto nel ’59 (finale con Vermaak, ma dagli ottavi Pietrangeli aveva battuto Couder, Ulrich, Knight e Neale Fraser, mentre Vermaak aveva eliminato Ayala, finalista già nel ’58 e vittorioso su Merlo e Emerson) e poi anche nel ’60 in finale su Ayala (che aveva sconfitto Merlo nei quarti e Sirola in semifinale) dopo aver battuto lo spagnolo Gimeno e il francese Haillet (che aveva sorpreso Neale Fraser). Santana batte’ nella “quinzaine” anche Emerson e Laver.
Nicola Pietrangeli ricorda tante di quelle partite e poi la seconda sconfitta in finale al Roland Garros nel 1964 con l’amico fraterno Santana:
“Mi ha ribattuto in finale nel ’64, 7-5 al quarto set quando io in quel set ebbi 2 set point. Manolo mi disse che era stanchissimo e che se io avessi vinto quel quarto set avrei vinto io...”
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Nel ’65 Santana vinse a Forest Hills sull’erba uno Slam che non era ancora Open, battendo il sudafricano Cliff Drysdale (quello che giocava impugnando la racchetta con un guanto bianco…grande rovescio a due mani…). E’ il primo europeo a vincere quello che diventerà l’US Open dal 1928, cioè da Henri Cochet, uno dei celebri “moschettieri” francesi. Ma Manolo Santana è’ stato anche il primo spagnolo a vincere Wimbledon…prima di Rafa Nadal (2008, 42 anni dopo!). Nadal ha poi fatto il bis nel 2010. L’ultimo europeo a trionfare a Wimbledon era stato il gigante francese Yvon Petra, nel ‘48.
“Quando nel ’66 Manolo vinse Wimbledon battendo Ralston in finale andammo a cena insieme anche quella sera. Lungo la strada chiedemmo istruzioni a due poliziotti per raggiungere il posto dove dovevamo andare. Mentre eravamo là dove eravamo invitati suonò il campanello. E ci dissero: ci sono due poliziotti alla porta che chiedono di voi. Sul momento ci preoccupammo. Invece, beh, erano quei due poliziotti cui avevamo chiesto le informazioni. Dissero: non avevamo riconosciuto mister Santana che ha vinto oggi Wimbledon, scusateci, ma potete farci avere un autografo?
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I colpi migliori di Manolo Santana?
Dico a Nicola: “Io mi ricordo che sapeva fare il lob liftato di dritto come nessuno...con le racchette di legno. Con le nuove racchette lo sanno fare in tanti, ma allora non era davvero così…
“Hai ragione Ubaldo, è così. Grazie a un lob liftato spettacolare contro Ken Fletcher … direi che lì ha vinto quel Wimbledon! Perdeva 5-4 e batteva l’australiano e lui lo sorprese con quel lob che finì sulla riga. Fletcher rimase come traumatizzato, era il primo punto, perse il servizio e poi 7-5 al quinto…”
Quello cui si riferisce Nicola con incredibile memoria è un match di quarti di finale.
Poi Santana battè in semifinale un altro mancino Owen Davidson che era la bestia nera di Rod Laver il quale odiava giocare contro i tennisti mancini…
Ascoltate la registrazione, il ricordo del disastroso match giocato a Firenze proprio da chi scrive, contro quel Davidson dal servizio imprendibile (infatti ha vinto una caterva di Slam di doppio misto, con Billie Jean King e senza, perché le tenniste non riuscivano a rispondere alla sua battuta…e io so bene perché) e il racconto di Pietrangeli sulla semifinale persa a Wimbledon 6-4 al quinto con Laver che finì per spianare la strada a Neale Fraser…
Fraser poi battè Laver in finale ma avrebbe probabilmente perso con Pietrangeli…”Me lo disse Fraser subito dopo quel match!”
Non fatemi raccontare qui tutto proprio tutto quel che ha detto, ma aprite l’audio e ascoltate il ricordo di un lucidissimo Pietrangeli riguardo alla finale dell’US Open 1960, quello stesso anno, fra gli stessi due protagonisti, Laver e Fraser…E anche delle sue partite nei quarti, negli ottavi, la corsa folle a Roma per assistere alla nascita del mio figlio più grande in pieno Roland Garros…”Borg non l’avrebbe mai fatto! Forse una o due partite al mio ritorno, me le fecero vincere…”
E il commento tecnico di Nicola sui colpi migliori di Manolo Santana?
“Sapeva fare tutto… non si vincono tornei di quel livello se non si sa fare tutto...però il dritto, la smorzata…”
Con chi scrive e lo ha chiamato Nicola ripercorre le sue vittorie in quei 2 Roland Garros vinti, ricorda perfino i set e chi era davanti, le sfide con i campioni di quell’epoca, il cileno Luis Ayala due volte finalista al Roland Garros, “sulla terra battuta era un cagnaccio” (attenzione sto scrivendo a memoria, e magari sbaglio qualche parola…per questo ascoltate l’audio che è meglio, pigroni!), e il ricordo della finale di Barcellona: quando Nicola stava vincendo due set a uno e un qualcosa entrò nell’occhio di Santana.
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“A quei tempi non ci si poteva fermare (non c’era il Medical time out! ;nota di Ubaldo) e l’arbitro pretendeva che si proseguisse. Ma io dissi ‘no! non posso giocare se Manolo non ci vede! Così gli detti tutto il tempo necessario per risolvere quel problema…e quel mascalzone alla fine mi battè!”
Ho conosciuto anch’io Manolo, era sempre gentile, simpatico, sempre sorridente. Ricordo quando mi disse, con Rafa Nadal che aveva appena vinto il suo primo Roland Garros: “Sono sicuro che ne vincerà molti altri. Diventerà il più forte tennista spagnolo di sempre, certamente più forte di me”.
Ti sia lieve la terra Manolo. Sei stato un grande, anzi un grandissimo, in campo e fuori.
RAFA NADAL: “NON TI DIMENTICHEREMO MAI!”
Rafa Nadal ha scritto un tweet dedicato al grande Manolo: “Vengo ad apprendere la terribile notizia della scomparsa del nostro grande Manolo Santana. Mille ringraziamenti per quello che hai fatto per il nostro Paese e per essere stato importante per tanta gente. Sei stato sempre un punto di riferimento, un amico, una persona accessibile. Ci mancherai. Eri unico e speciale. Saluto la tua famiglia e le auguro molto coraggio in momenti come questo. Non ti dimenticheremo mai”