Gran Bretagna b. Germania 2-1
D. Evans b. J-L. Struff 6-1 6-2
A. Zverev b. C. Norrie 7-6(2) 6-1
D. Evans/J. Murray b. A. Zverev/K. Krawietz 6-3 6-4
Dopo le parole di capitan Santopadre sull’Italia favorita per la vittoria finale, non poteva non accendersi un piccolo dibattito: con due singolaristi top 10, la nostra squadra è davvero superiore alla Germania del numero 3 del mondo e di due specialisti del doppio? La domanda, che rimane aperta, non ha però fatto i conti con le altre squadre e, poco prima della sconfitta dei nostri per mano dei padroni di casa, anche i tedeschi sono partiti con il piede sbagliato perdendo dalla Gran Bretagna, pure loro cedendo il doppio sul punteggio di 1-1.
Grandissimo merito va a Daniel Evans che ha portato due punti ai britannici. Nel singolare di apertura, “Evo” ha lasciato le briciole a Jan-Lennard Struff e il 6-1 6-2 è piuttosto indicativo. Superiore al servizio, in risposta e quando si entrava nello scambio, Evans ha chiuso la pratica in un’ora e nove minuti, confermando l’esito delle due precedenti sfide – quelle invero combattute – con il trentunenne di Warstein.
A quel punto è toccato ad Alexander Zverev in compito di riportare in parità il tie, cosa non scontata visto che nelle due precedenti edizioni dell’ATP Cup ha vinto un solo incontro dei sei disputati. Non fallisce questa volta, Sascha, e batte Cameron Norrie 7-6 6-1 in un’ora e mezza. L’impressionante 85% di prime teutoniche in campo che hanno portato 42 punti su 50 non impedisce a Norrie di arrivare a set point rispondendo sul 5-4, ma Zverev si salva prendendosi il punto dietro a una solida prima di servizio. Annullata l’unica palla break concessa nel parziale – imitato da Cameron nel game successivo –, il numero uno della Germania prende in fretta il sopravvento nel tie-break, salva il 15-40 nel gioco di apertura della seconda partita e finisce per dilagare, con Norrie che non riesce a contenere il numero dei gratuiti in rapporto ai vincenti (10-22, alla fine). “Il primo match dell’anno non sarà mai il migliore della vita” dirà poi Sascha, “ma sono abbastanza contento per aver fatto il mio lavoro. Siamo qui per cercare di vincere”.
Cercano ma non vincono, almeno nel doppio decisivo. Il capitano Liam Broady rinuncia al n. 3 di specialità Joe Salisbury preferendo affiancare a Jamie Murray Dan Evans dopo l’ottima prova in singolare. Lo stesso discorso sembra valere per i tedeschi, che schierano Sascha Zverev a sinistra di Kevin Krawietz. Panchina quindi per il doppista Tim Putz (n. 18 ATP), a dispetto della sua striscia aperta di nove vittorie che gli sono valse il titolo a Bercy in coppia con Michael Venus e soprattutto l’imbattibilità in Coppa Davis proprio insieme a Krawietz. La scelta di preferire il terzo tennista del mondo a uno sconosciuto ai più non si rivela però azzeccata e il duo brit si impone 6-3 6-4 con un break per set, giusta conseguenza della superiorità dimostrata durante tutto l’arco dell’incontro.
Il primo strappo che vale il 3-1 è tutto merito di Evans che, con Kevin in battuta, lobba deliziosamente in ogni modo possibile: con il dritto liftato, in demi-volée di rovescio e al volo. I tedeschi salvano tre palle break consecutive al sesto gioco, un set point nel successivo turno di servizio con una bella veronica di Sascha sul solito pallonetto insidioso dell’inglese, ma nulla possono quando Evo serve per chiudere. Il break del secondo parziale arriva al terzo gioco: bel taglio del Murray mancino sulla volée di Kravitz, errore a rete di Zverev dopo una gran difesa britannica, punto immediatamente replicato all’ennesima potenza sia per la difesa stellare (c’è anche un colpo dietro la schiena del solito Dan) sia per l’errore del ventiquattrenne di Amburgo, e volée scozzese a chiudere il discorso.
La sola opportunità di rientro per la Germania arriva sul 4-3 grazie a un paio di distrazioni: Jamie si toglie dai lacci la risposta di Zverev buttando di là una palla storta a metà campo che Krawietz non controlla. Il tie finisce lì e la Gran Bretagna raggiunge gli Usa in testa alla classifica.