Sarà ancora una volta Italia – Russia a tenere banco nell’ATP Cup, dopo la finale dello scorso anno vinta nettamente dalla squadra russa guidata da Daniil Medvedev e Andrej Rublev. Dodici mesi dopo la situazione è radicalmente cambiata in tutte e due le squadre, con l’Italia che si presenta con la miglior formazione possibile per il singolare e la Russia che deve fronteggiare l’assenza di Andrej Rublev, Karen Khachanov e Aslan Karatsev. Rublev è risultato positivo a Dubai poco prima della partenza per l’Australia, compromettendo la sua preparazione ma assicurando comunque la sua presenza per lo Slam. Non è ufficialmente noto il motivo della rinuncia di Karatsev, anche se il Covid-19 rischia di essere la causa. Scelte diverse invece per Khachanov, che mai impiegato durante la Coppa Davis ha deciso di saltare l’ATP Cup per disputare il torneo di Adelaide 1.
Con tutte le assenze è comunque il monolite Daniil Medvedev a guidare la spedizione russa in quel d’Australia, accompagnato dal numero 167 del mondo ed ex numero due junior Roman Safiullin. La “pezza” portata da Safiullin per ora ha portato ottimi risultati, con due vittorie su due nei singolari contro tennisti di buon calibro come Arthur Rinderknech e il padrone di casa James Duckworth. Paradossalmente chi ha performato peggio è stato proprio il numero due del mondo Medvedev, sconfitto da Humbert all’esordio in una pessima partita ma vittorioso contro Alex De Minaur nel secondo singolare. Le assenze hanno decimato anche le possibilità in doppio per la Russia, che finora si è vista costretta a schierare l’inedito doppio Medvedev/Safiullin, che si è ben comportato nonostante l’evidente scarsa attitudine di Medvedev al doppio e al gioco di volo. Scarse le possibilità di impiego delle due riserve della Russia Eugeniy Karlovskiy e Alexander Shevchenko, quest’ultimo curiosamente convocato grazie alla sua amicizia nata con Daniil Medvedev giocando online alla PlayStation.
Più rosea a livello numerico la situazione dell’Italia, che si presenta con la miglior formazione possibile per quanto riguarda i singolaristi, con Matteo Berrettini e Jannik Sinner entrambi disponibili insieme per la prima volta da quando sono top10 della classifica mondiale. C’è più di qualcuno che ipotizza un “riposo” di Berrettini in modo da far scalare Sonego contro Safiullin e un primo singolare di Sinner contro Medvedev, con cui ha ben figurato alle ATP Finals. L’ipotesi però appare piuttosto remota, e non ci sono indicazioni ufficiali o indiscrezioni che portano a questa pista. Non si può infatti non considerare la recente e bruciante sconfitta di Lorenzo Sonego contro Borna Gojo, tennista probabilmente di valore anche non poco inferiore a Safiullin, nella Davis 2021.
Circostanze non troppo dissimili da quelle che si potrebbero presentare stanotte contro il russo e che non vanno a favore di una mossa tattica del genere di Vincenzo Santopadre, coach dell’Italia all’ATP Cup e di Matteo Berrettini. Come da pronostico la scelta del doppio, confermato per ora nella sua nuova versione Berrettini/Sinner, che bene ha fatto contro il doppio francese e che partirà alla pari contro un doppio tanto inesperto e anche meno adatto alla disciplina per caratteristiche come quello della Russia.
Più chiara la situazione di punteggio per entrambe: Italia – Russia è di fatto un quarto di finale virtuale, perchè in virtù dei meccanismi del regolamento chi vince arriva prima nel girone e passa alle semifinali, e chi perde invece conclude qui la sua avventura alla ATP Cup. Per l’Italia è quindi l’occasione di riscattare la finale persa lo scorso anno proprio contro i russi con Fabio Fognini e Matteo Berrettini in campo, sconfitti entrambi in due set da Rublev e Medvedev. In caso di passaggio del turno l’Italia in semifinale si troverebbe di fronte la vincente del girone C, il gruppo più equilibrato della competizione finora con una vittoria a testa per USA, Canada, Germania e Regno Unito.
Il match prenderà il via giovedì mattina 6 gennaio alle 10 ora locale di Sydney, mezzanotte in Italia.