ITALIA – RUSSIA 1-2
D. Medvedev/R. Safiullin b. M. Berrettini/J. Sinner 5-7 6-4 10-6
Davvero un peccato. La vittoria sembrava davvero a portata di mano quando Berrettini e Sinner, dopo aver vinto il primo set recuperando un break di svantaggio, si erano portati 1-0 15-40 con l’opportunità di andare in fuga nel secondo set. Da quel momento il team russo ha infilato un parziale di 14 punti a 4 che ha rigirato come un guanto la partita, perché Berrettini e Sinner hanno perso un po’ di smalto sia in risposta sia, soprattutto, negli ingressi a rete.
E dire che il primo set era andato davvero bene, nonostante il break nei primissimi giochi subiti da Sinner, più per qualche indecisione di Berrettini a rete che non per demerito suo. Per il resto i due azzurri si erano disciplinatamente impegnati a tenere Medvedev per quanto possibile fuori dagli scambi concentrandosi su Safiullin, che sì ogni tanto piazzava il colpo strappa-applausi, ma era sicuramente il più erratico dei quattro. Infatti era stato lui a sbagliare il colpo sul punto decisivo che ha dato il controbreak del 4-4 agli azzurri, così come pure era stato lui a sparare lunghissimo il diritto sul 5-6 30-40 mandando il duo italiano in vantaggio di un set.
Poi, come detto, l’occasione di prendere il largo sciupata da Berrettini e Sinner, con tre palle del 2-0 consecutive giocate maluccio, e subito dopo il break subito mentre l’orologio segnava l’ora di gioco. La Russia ha iniziato ad allargare il campo, evitando di insistere solo con lo scambio negli spazi aperti, ed ha approfittato di una seconda debole di Sinner che ha costretto Berrettini a farsi impallinare a rete dalla risposta di Safiullin.
Si è arrivati quindi al match-tiebreak, nel quale Medvedev si è esaltato prima con un recupero miracoloso quasi in tribuna su una volée strettissima di Sinner, poi qualche punto più avanti con un paio di colpi incrociati da fondocampo davvero splendidi. L’allungo decisivo per la compagine russa è arrivato quando Berrettini ha ceduto due turni di battuta consecutivi sul 3-4 soprattutto a causa di due volée di Sinner non definitive. Dal 7-4 Russia in poi non c’è stato più nulla da fare per l’Italia che chiude così questa avventura alla ATP Cup sicuramente con qualche rammarico, un po’ per il doppio della prima giornata contro l’Australia, ma anche per quest’ultimo incontro con la Russia che con un pizzico di opportunismo in più del nostro doppio “stellare” improvvisato forse si sarebbe potuto portare a casa.
Sarà per un’altra volta, sperando di non doverlo dire ancora troppe volte.