L’inizio dell’anno tennistico coincide talvolta anche con l’inizio di nuove partnership commerciali. I contratti con gli sponsor tecnici scadono e non è detto che vengano rinnovati, soprattutto quando intervengono altre offerte più appetitose o prestigiose. Notizia di questi giorni è la nuova collaborazione di Matteo Berrettini con Hugo Boss (con annessa iniziativa benefica), ma l’azzurro non è l’unico ad aver cambiato logo sul vestiario per la stagione 2022. Anche Gael Monfils, in scadenza di contratto con Asics e Wilson, ha optato per un cambiamento e ha siglato un accordo quinquennale con Artengo, il marchio di tennis di Decathlon, che gli fornirà completi, calzature e racchette.
“Quello che mi ha tentato all’inizio è stato rendere il brand accessibile e ‘cool‘ “, ha spiegato Gael. “Tutti sono scettici su Artengo all’inizio. Infatti, tutti amano Decathlon senza riconoscerlo veramente. Abbiamo tutti questa immagine di Decathlon accessibile, ma non necessariamente performante ad alto livello. Mi sono detto che era una grande sfida”. Sicuramente si tratta di un bel colpo per il marchio francese che aveva già sponsorizzato il belga Steve Darcis, ex numero 37 del mondo, e il doppista austriaco Olivier Marach. La strategia di Decathlon sembra quella di accelerare l’ingresso nei piani alti dello sport professionistico, come testimonia anche la partnership con Ligue 1 e Ligue 2 (la Serie A e B del calcio francese) che dal campionato 2022-23 al 2026-27 useranno palloni Kipsta (marchio calcistico di Decathlon).
Un altro tennista francese, Benoit Paire, ha optato per una scelta singolare. Il tennista di Avignone da dopo lo US Open 2021 indossa completini firmati dal marchio francese di abbigliamento Celio. L’avvicinamento tra i due sembra essere avvenuto in seguito a un’intervista, nella quale Paire descriveva i propri outfit come quelli di un “tennista della domenica”. Secondo Celio, l’accordo sarebbe stato concluso in appena 24 ore e il contratto, al momento, è valido per una sola stagione. “Benoît Paire e Celio, ognuno a modo suo, rompono i codici di un universo sportivo di alto livello elitario e molto standardizzato e di un retail che spesso chiude gli uomini a canoni sartoriali “, ha sottolineato il brand in un comunicato.
Queste piccole novità segnano la volontà da parte di marchi minori o comunque con scarsa storia in ambito sportivo (e tennistico in particolare) di inserirsi in un mercato dominato da brand come Nike, Adidas, Lotto, Fila e Lacoste. Alcuni ricorderanno gli originali (per restare neutri) outfit di Tomas Berdych nella sua parentesi H&M (dal 2013 al 2016) o l’epocale firma di Roger Federer con il marchio giapponese d’abbigliamento Uniqlo (già sponsor di Novak Djokovic e tutt’ora di Kei Nishikori), così come la recente partnership tra Andy Murray e la casa britannica Castore che dal 2019 veste il tre volte campione Slam. Il panorama della moda del tennis sta dunque cambiando, quanto lo sapremo solo nei prossimi anni, ma è certo che la concorrenza sta cominciando a farsi più agguerrita. Tra i piccoli marchi che cercano di farsi strada nei piani alti del tennis si segnalano K-Swiss, sponsor di Cameron Norrie e Ajla Tomljanovic, e due realtà italiane come Hydrogen (con il suo iconico teschio) e Yoxoi, che veste Alexander Bublik e Tennys Sandgren.