Ai numerosi ammiratori italiani di Novak Djokovic le tormentate vicende relative alla partecipazione del loro beniamino alla prossima edizione dell’Australian Open potrebbero sembrare una versione in salsa Vegemite de “i Promessi Sposi”.
Ricordiamo brevemente la trama del capolavoro manzoniano: un giovane buono e laborioso – Renzo Tramaglino – sta per sposare la sua amata, Lucia Mondella; a officiare le nozze è destinato il curato don Abbondio, “…non nobile non ricco, coraggioso ancor meno”; alla vigilia delle nozze però un uomo potente – don Rodrigo – interviene per impedire queste nozze e quasi ci riesce ma alla fine il bene trionfa – grazie all’Innominato e soprattutto alla Divina Provvidenza – e don Abbondio può così celebrare le nozze tra i promessi sposi.
Mentre scriviamo ancora non sappiamo se Novak Djokovic (Renzo) riuscirà a impalmare la sua Lucia, ovvero l’Australian Open, perché Scott Morrison (don Rodrigo), Primo Ministro del Commonwealth australiano, attraverso suoi rappresentanti potrebbe rendere vana la decisione presa del giudice Anthony Kelly, l’Innominato nominato.
Riuscirà quindi don Abbondio Craig Tiley, Amministratore Delegato di Tennis Australia, a celebrare le nozze sportive?
Rispondiamo con le parole del don Lisander: Ai posteri l’ardua sentenza” .
Per ingannare l’attesa abbiamo deciso di ristabilire la simmetria informativa spezzata con le otto domande rivolte a Novak Djokovic, ponendone alcune anche a Craig Tiley e a Scott Morrison che – a parere di chi scrive – non hanno reso un grande servizio all’immagine dell’Australia nel mondo.
Cominciamo con Craig Tiley:
- In quale data Novak Djokovic – o chi per lui – ha presentato la richiesta per ottenere l’esenzione medica dall’obbligo vaccinale?
- La data di cui sopra è posteriore alla deadline prevista dal regolamento di Tennis Australia?
- In caso di risposta affermativa alla seconda domanda: per quale ragione la sua richiesta è stata accolta nonostante sia stata presentata in ritardo?
- La verifica effettuata dal comitato medico che ha valutato la richiesta di esenzione in oggetto è stata di natura formale o anche sostanziale?
- Lei era conscio del fatto che le regole adottate dal governo del Commonwealth australiano in merito alle esenzioni mediche dall’obbligo vaccinale per cittadini provenienti dall’estero avrebbero potuto mettere a rischio la presenza di Djokovic sul suolo australiano nonostante il vostro via libera?
- Quali sono le differenze tra il caso Novak Djokovic e quello di Renata Voracova che hanno portato al rimpatrio della tennista ceca nonostante avesse ottenuto a sua volta un’esenzione medica all’obbligo vaccinale?
- Che effetto potrebbe avere il caso Djokovic sull’immagine del torneo e di chi lo presiede?
- Se potesse tornare indietro, cosa farebbe di diverso nella gestione di questa vicenda?
Concludiamo con Scott Morrison, il primo Ministro del Commonwealth australiano che lo scorso 4 gennaio in una conferenza stampa convocata ad hoc in cui dichiarò che “non ci devono essere regole speciali per Novak Djokovic”.
- In quale data ha saputo che a Novak Djokovic era stata concessa l’esenzione medica e chi l’ha informata?
- Prima di quella data aveva avuto contatti con Craig Tiley o suoi diretti collaboratori in merito alle norme che avrebbero regolato la partecipazione di giocatori e giocatrici non vaccinati all’Australian Open 2022?
- In caso di risposta affermativa alla precedente domanda: che cosa era stato concordato nel corso di tali contatti?
- Alla luce dei fatti emersi nei giorni successivi alla Sua conferenza stampa, crede che Novak Djokovic abbia le carte in regola per rimanere sul suolo australiano?
- Che conseguenze può avere questa vicenda sull’immagine internazionale del Suo Paese sotto il profilo della gestione dell’emergenza COVID?