Sarà la finale delle sorprese al torneo ATP250 di Adelaide 2, ultimo torneo dello swing australiano prima dell’Australian Open. In finale si sfideranno due quasi inediti per questo livello, il francese Arthur Rinderknech, vincitore sul connazionale Corentin Moutet, e Thanasi Kokkinakis, che ha superato Marin Cilic in una partita pazza e ricca di colpi di scena. Se per Arthur Rinderknech, che pure aveva offerto ottime prestazioni lo scorso anno, è la prima finale a livello ATP, lo stesso non si può dire per Kokkinakis, finalista e sconfitto per mano di Sam Querrey nel lontano 2017 nel torneo di categoria 250 di Los Cabos. Il tennista australiano ha mostrato un tennis al livello di quello dei tempi migliori, e le due wild card concesse dai tornei di casa di Adelaide 1 e 2 gli hanno fruttato una semifinale e una finale, ottime per aiutare la sua risalita nella classifica mondiale.
Kokkinakis b. Cilic 2-6 6-3 7-6 (10)
Ha rispettato le aspettative la sfida tra Marin Cilic e Thanasi Kokkinakis, due dei tennisti più in forma in questo breve periodo di tornei 250 sul cemento australiano e entrambi alla ricerca della prima finale nei due tornei di Adelaide. Nel primo set il tennis brillante dell’australiano ha avuto la meglio su di un Cilic troppo falloso da fondo nonostante le buone percentuali al servizio. Dopo il break subito nel primo game il tennista croato ha avuto la chance di riprendersi il break nel quarto game. Il tentativo fallito non ha fatto altro che scoraggiare Cilic, che ha ceduto ancora una volta il servizio nel settimo game e subito dopo il set.
Il secondo set si è aperto all’insegna dei servizi, con la prima dominante da ambo le parti. Emblematico il dato finale dei punti vinti con la prima di Cilic, che spiega bene perché il croato non ha mai dovuto fronteggiare palla break nel secondo set. Kokkinakis ha aumentato gli ace nel secondo set ma non sono stati abbastanza per evitare il break fatale nell’ottavo game, il primo vero passaggio a vuoto della partita dell’australiano che ha consegnato il secondo set nelle mani del tennista croato. Il periodo buio di Kokkinakis si trascina anche all’inizio del terzo set, con Cilic che trova il break e sembra avviato verso la finale. Ma come spesso successo nella carriera dell’ex campione degli US Open il tennis si spegne quando è avanti nel punteggio e Kokkinakis rientra nel match, salvando anche altre due pericolosissime palle break nel settimo game, e serve il tie-break per decretare il vincitore.
Succede di tutto nel parziale decisivo, che si dimostra un universo a parte rispetto a tutta la partita disputata fino a quel momento. Il tennis di Cilic implode, nonostante qualche buona risposta, sotto la pressione da fondo di Kokkinakis, che con uno smash dopo uno scambio costruito splendidamente si porta sul 6-2 guadagnandosi quattro match point, il primo sul suo servizio. La pressione di chiudere gioca brutti scherzi all’australiano, che comincia a giocare malissimo e permette ad un Cilic non eccezionale di vincere cinque punti di fila e trovarsi addirittura a match point sul suo servizio.
Il tennis torna improvvisamente nelle corde di Kokkinakis che gioca un rovescio lungolinea fantastico per annullare il match point numero uno, per poi annullare anche il secondo sul 7-8 con un ace provvidenziale. Il quinto match point dell’australiano vola via con un dritto colpito male in risposta e non è tanto diverso il sesto, anche qui Kokkinakis colpisce male il dritto ma questa volta facendosi sorprendere in uscita dal suo servizio. La settima chance è quella buona, dopo uno scambio prolungato Cilic sbaglia con il dritto e consegna la prima finale dal 2017 a Kokkinakis e ventinove posizioni in più in classifica: ora l’australiano salirà almeno al numero 116 del mondo.
Rinderknech b. Moutet 6-1 6-3
Molta meno azione e drama nella prima semifinale di giornata, che vedeva opposti i due francesi Corentin Moutet ed Arthur Rinderknech. Se il più giovane e talentuoso ma estremamente lunare Moutet ha già raggiunto una finale ATP, quella persa a Doha 2020 contro Andrey Rublev, per Rinderknech si trattava soltanto della seconda semifinale raggiunta a livello ATP, dopo quella persa a Kitzbuhel 2021 contro Casper Ruud. Ad avere la meglio però è stato proprio Rinderknech, che nonostante a 26 anni abbia meno esperienza di Moutet sul circuito maggiore è già adesso un tennista molto più maturo caratterialmente e tatticamente del suo discontinuo connazionale.
Una differenza di maturità che si è vista tutta nel corso dei settantasette minuti di partita che hanno visto impegnati i due tennisti. Rinderknech ha preso il comando delle operazioni sin da subito con un break, rendendosi intoccabile al servizio soprattutto con la prima. Nemmeno nello scambio Moutet riusciva a sfruttare i punti deboli del suo avversario, come il rovescio, condannandosi ad un break nel sesto game e alla conseguente vittoria del primo set da parte di Rinderknech. Moutet torna in campo più centrato nel secondo set e dopo aver salvato una palla break pericolosissima nel terzo game ha due chance nel game successivo per il primo break della sua partita. Rinderknech fa buona guardia con il servizio e la frustrazione di Moutet si riversa nel suo tennis, con un break subito nel quinto game che scioglie Rinderknech e mette la partita in discesa. Da quel momento in poi Moutet non avrà più opportunità sul servizio del suo avversario, che brekka ancora una volta nel nono game prendendosi partita e semifinale. Al di là del risultato da lunedì Rinderknech sarà 48 del mondo, una buona rappresentazione del suo ottimo inizio di stagione.