[11] J. Sinner b. [Q] T. Daniel 6-4 1-6 6-3 6-1
Come lo scorso anno, ci saranno due tennisti italiani negli ottavi di finale dell’Australian Open maschile. Dopo Matteo Berrettini, anche Jannik Sinner si è conquistato un posto nella seconda settimana dello Slam australiano battendo Taro Daniel sulla KIA Arena di Melbourne Park in quattro set e 2 ore e 40 di partita. Sarà il suo quarto ottavo di finale in un Major, risultando il più giovane tennista a giocarne così tanti da Juan Martin del Potro (2009). Per Sinner è il primo quarto turno raggiunto all’Australian Open (Wimbledon è l’unico Slam dove ancora gli manca, ma ci ha giocato solo nel 2021). Qualora sia lui che Berrettini raggiungessero i quarti, sarebbe la prima volta dal Roland Garros del 1973 con due azzurri fra i primi otto di uno Slam (allora furono Panatta e Bertolucci).
Il match è stato più complicato del previsto contro il numero 120 del mondo, proveniente dalle qualificazioni. LÌ, tra l’altro, aveva superato tre italiani (Arnaboldi, Moroni e Caruso, oltre a Musetti ad Adelaide 1). Quella di Jannik è dunque una dolce vendetta per il tennis italiano, ma dopo il secondo set, perso 6-1, tutto era ancora in discussione. Qualche sbavatura tattica di Jannik, che non è riuscito a incidere nello scambio con colpi più lavorati e angolati nella prima metà di partita, e l’ottimo stato di forma di Daniel hanno fatto sì che il match non fosse pienamente in controllo dell’italiano.
Dal terzo set in poi Jannik ha diminuito gli errori non forzati (23 nei primi due set, 8 negli altri due) e il servizio l’ha aiutato a portare a casa la vittoria. Il suo prossimo avversario sarà Alex De Minaur (battuto nella finale delle Next Gen 2019), che si è sbarazzato di Pablo Andujar per 6-4 6-4 6-2; in questo inizio di stagione Demon ha battuto sia Berrettini (in ATP Cup) che Musetti (al primo turno dell’Happy Slam).
LA PARTITA
I primi dieci minuti di partita avevano lasciato pensare a un’altra serata rilassata per il classe 2001. Daniel è stato investito dalla solita partenza fulminea di Jannik: ha conquistato il primo break con un gran rovescio incrociato dopo 26 colpi, poi ha continuato a velocizzare e verticalizzare il palleggio sin dalla risposta per guadagnarne un secondo (3-0). È da qui che sono iniziati i dubbi però. Daniel non si è scomposto e provando ad addormentare il palleggio ha beneficiato delle sbavature da fondocampo di Sinner per recuperare entrambi i break e impattare 3-3. Entrambi i giocatori sono stati infastiditi dal vento che – non troppo forte – accompagnava il crepuscolo a Melbourne Park. Jannik è tornato in sé nel settimo game, aperto da due grandi accelerazioni di dritto, e sullo 0-40 il giapponese ha commesso un doppio fallo. Il servizio lo ha aiutato a scrollarsi di dosso le incertezze e a chiudere il primo set in meno di 40 minuti.
È la fase iniziale del secondo che rischiava di inguaiare seriamente Sinner. Infatti un break nel primo game avrebbe probabilmente tenuto Daniel a bada, invece – sullo 0-0 – dopo due punti da applausi sia in difesa che in attacco, ha mancato un rovescio lungolinea e Taro ha vinto il game. Ancora più importante dal punto di vista psicologico il break conquistato dal giapponese nel gioco successivo, arrivato da 40-0 senza che Sinner facesse chissà quali disastri. La differenza l’hanno fatta i punti giocati in maniera aggressiva da Daniel, che ha mulinato forsennatamente con i piedi per buona parte dell’incontro nel tentativo di mantenere l’iniziativa. Qui Jannik è rimasto un po’ bloccato, forse preoccupato, di fronte all’incremento di ritmo da parte del suo avversario, decisamente in fiducia. Ha subìto un secondo break che ha fruttato un impronosticabile 6-1 in favore del qualificato giapponese.
Importante la resa con la prima di servizio per Daniel, così come nel match vinto contro Murray. Tuttavia è lo stesso servizio che ha sostenuto Sinner nella sua fase di appannamento da inizio terzo set in poi (parziale che chiuderà con un ottimo 83% di prime in campo). In questo modo il giapponese non ha mai avuto chance di impensierirlo fino al 4-3, momento in cui un Jannik non esplosivo e aggressivo come al solito (e come nei primi game) in risposta ha provato a rifarsi avanti. Un dritto in corsa vincente gli ha dato l’energia per provare a fare lui la partita in questo ottavo game dove si è portato 0-40: qui Daniel ha piazzato tre servizi vincenti consecutivi, ma la foga agonistica l’ha portato a commettere il suo settimo doppio fallo e ad andare fuori giri col dritto, dando quarta e quinta opportunità di break a Jann nel game. L’ultima è stata quella decisiva. Ha poi chiuso senza concedere palle break, pur con qualche singhiozzo, 6-3.
Molto più godibile il quarto set di Sinner. Libero dalla legittima pressione, l’italiano ha trovato il break nel primo game aiutato da un altro doppio fallo di Daniel. Consapevole di non avere tante altre frecce nel suo arco, avendole tirate quasi tutte nei primi tre parziali, il giapponese è calato d’intensità e di attenzione, permettendo a Sinner di guadagnare campo e montare sulla palla, come sa fare. Col calare della sera su Melbourne Park, si sono viste le migliori cose da parte dell’azzurro, che a suon di vincenti (58 il dato complessivo) si è preso con altri due break il suo posto nel quarto turno.