Definito il primo quarto di finale della parte bassa dell’Australian Open al termine di due incontri giocati per più di tre ore sotto la canicola opprimente di Melbourne: si sfideranno Daniil Medvedev e Felix Auger-Aliassime, opposti recentemente in ATP Cup con nettissima vittoria del N.2 ATP per 6-4 6-0. Sarà il loro secondo importante confronto Slam: Daniil si è aggiudicato anche la semifinale dello scorso US Open in tre set (salvando set point nel secondo).
[2] D. Medvedev b. M. Cressy 6-2 7-6(4) 6-7 7-5
Pomeriggio australiano dalle mille insidie per Daniil Medvedev, che è infine venuto a capo di un avversario atipico come Maxime Cressy, il franco-statunitense che sta cercando di riportare in voga il serve-and-volley. Il favorito del torneo (non ce ne voglia Nadal) sembrava avviato ad una vittoria tutto sommato tranquilla, ma dalla fine del secondo set ha iniziato a soffrire inopinatamente lo stile di gioco del rivale, che ha servito la seconda ad una media di 187 chilometri orari per tutto l’incontro, di fatto togliendo qualsivoglia iniziativa a Daniil. I prediletti scambi lunghi di quest’ultimo sono stati solamente nove in tutto l’incontro, a testimonianza della bravura di Cressy nel portare il confronto sul proprio terreno al netto di enormi rischi (18 doppi falli e 49 non forzati totali contro gli 11 del russo, ma anche un vantaggio di 75-60 nei vincenti).
Il campione di Flushing Meadows si è lamentato a gran voce e ha anche accusato un problema al gluteo destro che ha richiesto un MTO (ironicamente Cressy ha avuto lo stesso identico fastidio poco dopo). “Ma quanto è noioso!“, ha esclamato Medvedev a un certo punto. Da sottolineare che le parole sono state pronunciate in inglese (la terza lingua di Daniil), probabilmente per mandare un messaggio all’avversario, come ammesso dal giocatore nel post-partita con un mea culpa: “Stavo cercando di condizionarlo mentalmente, così magari avrebbe cambiato tattica. Non sono felice di quello che ho detto“.
Inizialmente, come detto, il match sembrava una mezza passeggiata per Med, che ha dominato il set d’apertura contro un avversario che non riusciva minimamente ad incidere con la prima (9/18 col fondamentale). Nel secondo, però, Cressy ha cambiato radicalmente il piazzamento dei suoi servizi da sinistra, puntando molto di più alla T contro la scelta iniziale di andare letteralmente sempre esterno (quindi contro il rovescio di Medvedev); questa scelta ha prodotto più punti diretti (o con la prima volée), tant’è che gli ace degli ultimi tre set dell’americano sono stati 17 contro l’uno solo del primo. Così facendo ha iniziato a manovrare i propri turni con molta più sicurezza, arrivando a set point in risposta sul 6-5 nel secondo. Quella è stata anche l’unica palla break concessa da Medvedev nell’incontro, salvata con uno dei punti più belli del match prima di un tie-break dominato fino al 6-2 e chiuso 7-4.
Nel terzo, però, Cressy ha continuato a concedere poco o nulla, nonostante gli MTO richiesti da entrambi i giocatori per il sopracitato problema alla natica (sul 3-2 Medvedev quello del russo e sul 5-4 quello di Cressy). Giunti di nuovo al tie-break senza palle break, la partita pareva destinata ad una rapida risoluzione quando Medvedev ha trovato il mini-break del 4-3; a quel punto però la tds N.2 ha perso due punti consecutivi in risposta, e in un attimo la partita si è avviata verso uno spinoso quarto set.
Lì la frustrazione di Medvedev è aumentata ulteriormente, perché Cressy ha coraggiosamente salvato ben otto palle break; la sua efficacia con la prima stava però tornando a scemare (e di nuovo i numeri mostrano come la scelta frequente di servire esterno da sinistra sia stata deleteria per lui, evidentemente meno lucido nelle scelte tattiche con il passare dei minuti), scendendo al 66% (contro il 91 del russo). Con quelle cifre era inevitabile che lo strappo arrivasse, e infatti Medvedev è riuscito a piazzare il break nell’undicesimo gioco, chiudendo senza affanni nel turno successivo.
[9] F. Auger-Aliassime b. M. Cilic 2-6 7-6(7) 6-2 7-6(4)
Tie-break decisivi anche nell’incontro fra due eccellenti battitori come Felix Auger-Aliassime e Marin Cilic, confronto vinto dal canadese che arriva almeno ai quarti per il terzo Slam consecutivo (solo Berrettini come lui in questo frangente). Confermata però la ripresa del finalista del 2018, che dopo la bella vittoria su Rublev ha avuto un set point nel tie-break del secondo per portarsi avanti due set a zero anche oggi; quest’anno potrebbe ricoprire il ruolo di mina vagante in molti tornei.
L’inizio è stato tutto di marca Cilic, che ha salvato due palle break consecutive nel secondo game per poi dominare il resto del parziale. I due break operati nel primo hanno tuttavia rappresentato le uniche opportunità avute a disposizione da Marin in tutto il match: dall’inizio del secondo, infatti, FAA ha preso il controllo delle operazioni, e solo il poco cinismo (2/15 con le palle break) gli ha impedito di scappare, in particolare sul 5-4 in suo favore quando ha mancato tre set point (due consecutivi), anche se va detto che Cilic ha servito molto bene in diverse circostanze. Il classe 2000 stava però per pagare un prezzo pesante, visto che come detto Cilic è salito a set point nel tie-break. L’Aliassime di inizio 2022 è però decisamente diverso da quello un po’ spaurito delle stagioni scorse: ace a cancellare il 5-6 e set di spareggio conquistato per 9-7.
L’opportunità mancata ha chiaramente pesato sul morale di Cilic, che nel terzo set ha completamente perso la prima (45% in campo), venendo fagocitato sulla seconda (solo il 25% di conversione); il parziale si è deciso nel terzo game, quando Aliassime è infine riuscito a strappargli la battuta alla sesta chance, involandosi. Al di là di un 15-40 sventato da Cilic in apertura, il quarto ha seguito l’alternanza dei turni di servizio. Tie-break decisamente meno emozionante stavolta: Auger-Aliassime va subito 3-0 e non si guarda più indietro, raggiungendo i suoi primi quarti australiani – difficilmente saranno gli ultimi.