Per il secondo anno di fila, l’Australian Open di Felix Auger-Aliassime si è concluso con due set di svantaggio smarriti contro un collega russo (nel 2021 fu Aslan Karatsev, poche ore fa Daniil Medvedev). Tuttavia, mentre 11 mesi la sconfitta fu il prodotto di un blackout totale e per certi versi un passo indietro contro un avversario che in quel momento era ancora un Carneade, lo show messo in piedi con il N.2 ATP sulla Rod Laver Arena (con tanto di match point per il classe 2000) è un passo deciso nella direzione giusta dal punto di vista del livello espresso, come ha rimarcato lui stesso nella conferenza post-partita: “Ho sempre creduto di poter giocare come ho fatto stasera. La grande differenza è proprio lì, fra sapere di poterlo fare e farlo, arrivando ad un punto dalla vittoria. Quello del tennis è un mondo competitivo, quindi penso di aver mandato un messaggio agli altri giocatori, e cioè che sono pronto a misurarmi con i migliori. […] Lascerò l’Australia a testa alta e affronterò il resto della stagione sapendo di poter giocare bene con i migliori“.
Di sicuro, però, i due set lasciati per strada fanno male: “Quando scendi in campo non vuoi avere rimpianti. Io certamente posso avere qualche rimpianto su alcune scelte che ho fatto, o per il fatto che Daniil ha giocato benissimo in alcuni frangenti. Però non posso avere rimpianti sull’impegno che ho messo nella partita e sulle occasioni che mi sono guadagnato, quindi posso guardare al match positivamente. Certo, sarei stato felicissimo di vincerla, amo vincere. Perdere così fa schifo, ma è la vita e devo accettare che sia andata in questo modo“.
La rimonta del N.2 ATP è iniziata quando il tetto è stato chiuso per pioggia all’inizio del tie-break del terzo, ma secondo FAA i due eventi non sono correlati: “Non so se la chiusura del tetto abbia proprio cambiato il match, perché in fondo sono comunque riuscito ad arrivare a match point. Quindi non so se abbia fatto la differenza. Quel tie-break non è andato bene ma non avevo molto da rimproverarmi, lui ha giocato bene, e poi ho avuto buone occasioni sia nel quarto che nel quinto“.
Ma cos’è che rende Medvedev un grande giocatore? Secondo Felix è una caratteristica che accomuna tutti i grandi, caratteristica che spera di acquisire anche lui: “Non è una sorpresa che lui sia arrivato dov’è oggi, perché è uno che lotta e che cerca di trovare soluzioni ai problemi della partita. In più gioca bene quando conta, e credo che questa sia la grande differenza, perché abbiamo visto tanti giocatori fare bene questa settimana, ma alcuni riescono a farlo sui punti importanti; in questo lui è stato un po’ più bravo e solido di me. Credo sia una cosa che arriva con l’esperienza, e non vedo l’ora di potermi mettere di nuovo alla prova in una situazione simile, sono sicuro di potercela fare“.