Juan Martìn del Potro questa notte ha giocato con ogni probabilità la sua ultima partita in carriera. Lo ha fatto davanti al “suo” pubblico a Buenos Aires, perché “Il dolore al ginocchio è troppo forte, ora devo pensare a come guarire per poter avere una vita normale” come lui stesso ha dichiarato a fine partita. Il trentatreenne di Tandil ha costruito in quasi vent’anni una carriera rispettata e amata da tutti, fuori e dentro al campo. Sul rettangolo di gioco, che fosse blu, verde o rosso, si è imposto come uno dei migliori giocatori della sua generazione (Fab Four a parte, è ovvio) vincendo 22 titoli in carriera. Tra questi, il trionfo agli US Open del 2009 e al Masters 1000 di Indian Wells nel 2018 a cui dobbiamo aggiungere le due medaglie olimpiche, la storica Coppa Davis per l’Argentina nel 2016 e il best ranking al n. 3.
Ma è anche e soprattutto fuori dal campo che “Delpo” ha fatto parlare bene di sé, conquistando la fama di gigante buono. Temuto da chi si trovava dall’altra parte della rete, ma anche rispettato da chi lo frequentava fuori dal campo. A cominciare dai rivali affrontati sul rettangolo di gioco come Andy Murray, che lo ha battuto nella finale olimpica di Rio 2016: “É triste perché ha avuto molti problemi durante la sua carriera e so cosa significa” – ha dichiarato lo scozzese all’ATP TV – “Da giocatore aveva una potenza che veramente pochi nel Tour hanno mai avuto. Il suo dritto era incredibile ma non solo, una cosa di cui si parla poco è che era un giocatore molto intelligente. Ha avuto diversi problemi al polso e ha dovuto modificare il suo gioco per questo, rimanendo sempre al livello dei migliori“. Parole di elogio e rispetto per l’argentino sono arrivate anche da Stefanos Tsitsipas, che ha avuto in Del Potro l’idolo tennistico della propria infanzia: “Onestamente è il mio giocatore preferito di sempre insieme a Federer. Uno di cui ho amato lo stile, sono cresciuto con lui guardandolo. Decisamente qualcuno che ricorderò a lungo avendo avuto un impatto sulla mia carriera quando ero piccolo“.
“Un giorno duro per ogni appassionato di tennis e per i fan di umili esseri umani graziosi e di classe“ ha scritto l’ex coach di Sampras e Federer, Paul Annacone su Twitter. Parole che rendono l’idea della grandezza del campione ma anche dell’uomo. Proprio quel giocatore che, come nelle migliori favole sullo sport, è capace di ispirare e diventare un modello per tutti quei bambini che sperano di emularlo.
E così, il messaggio scritto dallo statunitense Frances Tiafoe (attuale n. 33 ATP) spicca tra tutti come uno degli elogi più belli e sinceri che Del Potro potesse ricevere. “Spero davvero che questa non sia la tua ultima partita. Ma se lo è voglio ringraziarti” – scrive il ventiquattrenne su Instagram – “Sei stato il mio giocatore preferito da piccolo, ricordo che ti guardavo all’Open di Washington da bambino e sei stato il primo professionista a firmare una pallina per me. Ricordo di aver detto al mio allenatore che questo ragazzo avrebbe vinto gli US Open un giorno e tu l’hai fatto. Ho pianto nel 2009 quando l’hai fatto. Ai miei occhi sei uno da Hall of Fame, una leggenda vivente. Non ho altro che amore e rispetto per te“.
Un altro giovane tennista come Taylor Fritz ha riconosciuto la grandezza della “Torre di Tandil” dentro e fuori dal campo: “Il mio giocatore preferito quando ero bambino. Ho avuto la possibilità di giocare una volta in doppio con lui ma ero così nervoso che è stata decisamente colpa mia se abbiamo perso“ ha scritto il classe 1997 su Twitter. Perché, quando una persona raggiunge questa aurea quasi mistica, è facile per chi lo ha incontrato poche volte ricordarsi dei momenti vissuti assieme. E’ lo stesso per l’ex tennista statunitense James Blake, che ha voluto ricordare un episodio triste della sua carriera, reso un po’ meno amaro proprio da Del Potro: “Mi ricordo quella volta che mi ha aspettato per un’ora negli spogliatoi degli US Open per l‘ultima partita della mia carriera solo per darmi un abbraccio. Un uomo enorme con un cuore enorme. Tanto amore e i migliori auguri per il prossimo capitolo della tua vita, amico mio“.
Da una leggenda a un’altra. Perché quando si è grandi, è più facile riconoscere in qualcun altro lo stesso livello. E così, un’icona del tennis argentino come Gabriela Sabatini, presente sugli spalti nel match di questa notte così come un altro idolo albiceleste come Guillermo Coria, ha voluto ringraziare Del Potro in questo modo: “Ci siamo divertiti molto a vederti giocare e ci hai fatto emozionare tante volte, grazie per tutto quello che hai dato a questo sport che tanto amiamo. Hai una vita intera davanti a te, spero che sia sempre felice. Ti voglio bene”.
I risultati e l’impatto emotivo lasciato da Del Potro ha sconfinato il piccolo rettangolo del tennis arrivando anche a quello più grande del calcio: ha voluto rendergli omaggio infatti anche il Boca Juniors con queste parole. “Per rappresentare questi colori nel migliore dei modi. Per il cuore e la garra. Per la perseveranza. Per i trionfi e gli insegnamenti nelle sconfitte. Per aver giocato ogni partita fedele alla nostra storia, al Boca. Congratulazioni, ti aspettiamo a casa”.