[1] C. Ruud b. [2] D. Schwartzman 5-7 6-2 6-3
A Buenos Aires il campione è Casper Ruud. Il norvegese numero 8 ATP si conferma un grande specialista della terra rossa incamerando il suo settimo titolo nel circuito maggiore, nonchè il sesto su questa superficie. E’ suo il secondo torneo della gira sudamericana dopo la vittoria in finale sull’idolo di casa Diego Schwartzman, superato in rimonta (5-7 6-2 6-3) al termine di una battaglia di due ore e 37 minuti. A far pendere la bilancia dalla parte di Ruud è stata una solida prestazione al servizio: dieci aces, solo quattro palle break concesse (di cui due salvate), 72% di punti vinti con la prima e 74% di punti vinti sulla seconda sono le statistiche del norvegese. Con questa vittoria il numero otto del mondo accorcia le distanze negli scontri diretti con Schwartzman, vincitore in cinque incontri su otto disputati. Ruud però sta recuperando terreno, e in questa finale tra il vincitore di Buenos Aires del 2021 e del 2020 ha continuato il trend positivo che lo vede vincente in tre delle ultime quattro partite della “rivalità”.
LA PARTITA – L’inizio di partita è a marca norvegese, con Ruud che sfrutta gli errori di uno Schwartzman non ancora centrato per guadagnarsi due palle break. Il dritto però non aiuta la causa di Ruud, che sbaglia due volte di fila con questo fondamentale per ritrovarsi ai vantaggi. Il rovescio lungolinea vale una nuova palla break per il norvegese, ma Schwartzman scaccia il pericolo con un bel recupero sulla palla corta che scavalca il suo avversario. Ruud si rifà sotto nel game successivo di battuta del Peque, che vince uno scambio lunghissimo per salvare una pericolosa palla break e tiene il servizio grazie a due errori di dritto consecutivi di Ruud. Il salvataggio dell’argentino cambia l’inerzia del primo set. Prima Ruud salva due palle break nel settimo game, ma poi si ritrova a doverne salvare altre due nel decimo game dopo un bel dritto inside-out del suo avversario. Diego questa volta è freddo e chiude con uno smash il break decisivo per il primo set. C’è pure un attimo di paura per il tennista norvegese, che scivola per la caviglia piegata male e sembra preoccupato, visti i recenti infortuni subiti proprio alla caviglia. Schwartzman, caricato dal pubblico, non ha problemi a chiudere il primo set a suo favore.
L’inerzia cambia all’inizio del secondo set, Ruud ritrova l’aiuto della prima di servizio e si rifà sotto nel primo game di servizio dell’argentino, che salva quattro palle break in maniera rocambolesca tra palle corte e colpi offensivi. Il semifinalista delle Finals però non fa una piega e nel sesto game si trova di nuovo ad avere due palle break sul servizio del suo avversario. La prima vola via con una risposta fuori di Ruud, ma la seconda è quella buona, complice anche Schwartzman che non trova uno smash definitivo e permette a Ruud di riguadagnare campo e chiudere con un dritto da posizione avanzata. Il linguaggio del corpo dell’argentino peggiora notevolmente dopo il break, e si rifugia in polemiche continue con il giudice di sedia per quanto riguarda le linee colpite da Ruud. Un approccio che non paga, dato che il norvegese breakka ancora una volta con un errore di dritto dell’argentino e pareggia il conto dei set.
La rottura prolungata di Schwartzman continua nel terzo set, l’argentino sembra visibilmente stanco e subisce il break a zero già nel secondo game, merito anche di un gran passante di rovescio in back del tennista norvegese. Quando tutto però sembra segnato il numero nove del mondo dà una mano all’argentino, prima sbagliando un dritto che regala due palle break a Schwartzman e poi con un recupero deficitario di palla corta che vale il controbreak immediato per il campione in carica. Il tennista norvegese è bravo però a rimettersi con la testa dentro la partita sin da subito, e si prende ancora una volta tre palle break sul servizio dell’avversario. Proprio il servizio di Diego si inceppa e con un doppio fallo consegna il break poi decisivo ai fini della partita. Da quel momento infatti Ruud non si guarda più indietro e non soffre più sui suoi turni di battuta. Addirittura va vicino ad un altro break nel sesto game, ma uno Schwartzman sorretto dai cori incessanti del pubblico si tiene in vita. La spina la stacca Ruud tre game più tardi, con un servizio ancora una volta produttivo e un dritto in contropiede che vale partita e titolo per il tennista norvegese, il secondo a Buenos Aires dopo il 2020 e il settimo in carriera a livello ATP. Sia Schwartzman che Ruud saranno a Rio per l’ATP500, e visto il tabellone è molto probabile una rivincita in semifinale.