16 – Le vittorie consecutive sulla terra battuta di Casper Ruud, che la scorsa settimana a Buenos Aires ha vinto per la seconda volta l’Argentina Open, esattamente due anni dopo la conquista di quello che fu anche il primo titolo conquistato nel circuito maggiore. Nulla a che vedere con le strisce di successi sul rosso di Rafa Nadal, arrivata a 83 (iniziata al primo turno di Monte Carlo nel 2005 e conclusasi nella finale di Amburgo 2007 persa contro Federer), le 53 di Guillermo Vilas, le 48 di Bjorn Borg o le 40 di Thomas Muster, anche perchè pure dal punto di vista qualitativo le quattro serie citate contenevano tutte al loro interno titoli prestigiosi, tra cui il più importante sul rosso, il Roland Garros. Le sedici di Ruud corrispondono invece alle vittorie di quattro titoli ATP 250, quelli di Bastad, Gstaad, Kitzbuhel e Buenos Aires, corrispondenti agli ultimi quattro tornei da lui giocati sul rosso dopo la sconfitta per 7-5 al quinto set patita nel terzo turno del Roland Garros contro Davidovich Fokina. Non è mai facile vincere anche una sola partita nel circuito maggiore e una tale striscia è comunque rimarchevole, ma va appunto detto che di queste sedici partite, appena tre sono state giocate contro tennisti nella top 50 del ranking ATP e solo una di queste è stata vinta contro un top 20, Schwartzman, superato da Casper nella finale dell’Argentina Open proprio domenica scorsa, nonostante avesse contro il caldo pubblico argentino.
Che il 23enne norvegese sia comunque in assoluto uno dei più forti specialisti del momento sulla terra battuta è dimostrato anche dai numeri ottenuti allargando lo spettro d’analisi alle ultime cinquantadue settimane, durante le quali Ruud ha vinto pure il titolo ATP 250 di Ginevra e raggiunto le semi a Monte Carlo e Madrid (sempre a livello Masters 1000 si era già spinto così avanti a Roma nel settembre 2020). Il tennista norvegese dal 2021 ad oggi sulla terra rossa ha vinto 32 delle 37 partite giocate perdendo, oltre alla citata partita del Roland Garros con Davidovich, contro top player come Alcaraz, Rublev, Berrettini e contro Basilashvili, un collega che – nelle giornate in cui è in vena e ha voglia- lo può diventare. Tra queste partite portate a casa con un risultato positivo ci sono anche successi contro giocatori di primo piano come Schwartzman (battuto complessivamente due volte), Carreno Busta, Fognini, Auger Aliassime, Tsitsipas e Shapovalov, a riprova del valore assoluto del livello raggiunto sul rosso da Ruud. La terra battuta gli ha dato il 62,4% dei punti della sua attuale classifica, che ormai lo vede in top ten dallo scorso settembre, ma i miglioramenti compiuti sulle altre superfici sono evidenti.
Sino alla scorsa estate nelle venti partite giocate lontano dalla terra rossa contro top 50 aveva vinto solo tre volte, mentre nelle venticinque circostanze che li ha affrontati da agosto ad oggi ne ha vinte diciassette, perdendo solo in tre casi con tennisti peggio classificati di lui (Schwartzman a Indian Wells, Sinner a Vienna e Bautista Agut alla ATP Cup il mese scorso). Miglioramenti che lo hanno premiato con la vittoria dell’ATP 250 di San Diego, giocato sul cemento all’aperto, e con la partecipazione alle Nitto ATP Finals di Torino, coronata dal successo nel round robin contro Rublev (per Casper quella è stata la prima vittoria della carriera contro un top ten ottenuta lontano dalla terra battuta) e dall’approdo alle semifinali. Nell’attuale classifica ATP Ruud è ottavo e la circostanza che sia più giovane di tutti quelli che lo precedono, nonchè i concreti margini di miglioramento (in tredici partecipazioni ai Major è arrivato una sola volta alla seconda settimana) rendono piuttosto rosee le previsioni per il suo futuro.