Sono giorni impervi, drammatici e sanguinosamente dolorosi. E’ difficile digerire la cronaca quotidiana della guerra, con le strategie militari russe e le contromosse ucraine spinte dal desiderio di libertà e pace. In questo cupo contesto mondiale, lo Sport rappresenta quella boccata di ossigeno, quell’opportunità di fuggire via dalla realtà che ci circonda seppur per pochi e meri frangenti. Questo perché tutto, compreso il tennis, ci riporta doverosamente lì, al fianco della sofferenza del popolo ucraino. L’abbiamo visto anche nel weekend di Coppa Davis dell’Italia a Bratislava, ad esigua distanza dal confine ucraino, con il messaggio di dissenso nei confronti del conflitto che si è piacevolmente potuto costatare sulle magliette di tutta la panchina azzurra o su quelle con sopra il logo ideato da Ubitennis come simbolo per la pace e consegnate ai tifosi slovacchi più accaniti dal nostro direttore Scanagatta. L’onda slovacca ha solo dato seguito all’uragano di post di protesta che si è sprigionato contro l’invasione russa, che dallo scoppio effettivo della guerra non hai mai cessato la propria azione.
Tra i vari tennisti ucraini, russi e di tutte le nazionalità che hanno espresso il loro forte segnale di contestazione, uno su tutti si è distinto perché non si è limitato alle parole, ma ha deciso di andare oltre dando l’esempio in prima persona. Stiamo parlando di Sergiy Stakhovsky, l’ex N.31 ATP ha deciso di arruolarsi nell’esercito ucraino per dare una prova tangibile del suo apporto alla propria patria. Sergiy è giunto a Kiev, passando proprio per il confine slovacco, dove probabilmente grazie all’abitudine a relazionarsi con la stampa sviluppata nella sua carriera, si sta rivelando un vero e proprio inviato di guerra fornendo in modo costante informazioni rilevanti dalla capitale ucraina. Inoltre è stato inserito all’interno di quella sezione dell’apparato militare ucraino che ha il compito di portare in luoghi sicuri quei civili che non hanno avuto la possibilità di lasciare la nazione. Stako, non ha esperienze militari alle spalle ma se sarà costretto ad imbracciare le armi e a combattere per difendere il suo Paese non si tirerà indietro, come lui stesso ha confermato.
Stamani ha pubblicato sui propri profili social, attraverso i quali aggiorna sulle sue condizioni e sugli sviluppi del conflitto, una chat di WhatsApp con Novak Djokovic. Conosciamo bene la bontà del serbo e la sua generosità quando si tratta di aiutare persone bisognose o in difficoltà; e anche in questo caso non ha fatto mancare il proprio sostegno inviando una serie di messaggi a Stakhovsky per cercare di capire quale fosse la soluzione migliore per fornire il proprio aiuto agli ucraini. Questa la conversazione pubblicata dall’ex tennista ucraino.
Novak Djokovic: “Stako (Stakhovsky, ndr) Come stai? Sei sul campo? Ti penso.. sperando che tutto si calmi presto. Per favore fammi sapere quale sarebbe l’indirizzo migliore per inviare aiuto finanziario, o di qualsiasi altro genere abbiate bisogno”
Sergiy Stakhovsky: “Nole grazie mille, sono per le strade di Kiev, è piuttosto silenziosa”.